28/4/2017 – Il p.m. di Reggio Emilia Maria Rita Pantani ha chiesto l’ergastolo per gli albanesi Fatmir Hikaj, 30 anni, e Daniel Tufa, 29 anni, presunti assassini di Marco Montruccoli, l’imprenditore edile trucidato con quindici coltellate nella casa del fratello Matteo, a Forche di Puianello, nell’aprile di due anni fa. Montruccoli era intervenuto in difesa del fratello, che già in altre circostanze era stato pestato a sangue dai trafficanti di droga albanesi.
Alla richiesta di due ergastoli il p.m. – formulata oggi nel corso dell’Assise presieduta dal giudice De Luca nel tribunale di Reggio Emilia – ha aggiunto 18 mesi di isolamento diurno e la richiesta di custodia cautelare in carcere anche per l’omicidio di Marco Montruccoli e per il traffico di droga, vicenda alla base del fatto di sangue, e che coinvolgeva Matteo Montruccoli e la sua compagna (ma non il fratello assassinato).
Hikaj e Tufa, infatti, sono attualmente in carcere per il tentato omicidio di Matteo , in quanto per il tribunale del Riesame l’uccisione di Marco sarebbe stata legittima difesa.
E proprio a smontare questa tesi si sono concentrati, nell’udienza di oggi gli sforzi dell’accusa e delle parti civili, vale a dire i famigliari di Marco Montruccoli rappresentati dagli avvocati Giovanni Tarquini e Francesca Guazzi. Matteo Montruccoli invece è rappresentato dall’avvocato Marco Fornaciari,
Secondo le parti civili le quindici coltellate inferte alla vittima da Hikaj nel corso di una colluttazione non possono certo considerarsi legittima difesa. A maggior ragione perché i Hikaj e Tufa, sui quali Marco Montruccoli stava per avere la meglio, non si sono allontanati dal vano dov’è avvenuto l’omicidio, cosa che invece avrebbero potuto fare agevolmente.
E inoltre dopo l’omicidio fuggirono dall’Italia con l’aiuto di una rete di trafficanti di droga furono catturati due mesi più tardi in Germania, in una città non lontana da Hannover.
L’udienza è stata sospesa alle 18,30. Il dibattimento riprenderà venerdì prossimo con l’arringa dell’avvocato Carlo Taormina, difensore dei due albanesi. La sentenza è attesa per il 12 maggio.