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Coopsette, class action contro i dirigenti

30/4/2017 – Si prepara una class action nei confronti degli ex vertici di Coopsette. Un’azione giudiziaria collettiva non solo sul piano civile, ma penale, promossa da un gruppo  di soci della cooperativa di Castelnovo Sotto distrutta da quasi ottocento milioni di debiti. Questi soci si sono rivolti allo studio legale Pagliani-Dallari: si profila un’azione per false comunicazioni sociali e truffa a carico degli ex dirigenti, in primis verso l’ex presidente Fabrizio Davoli.
Lo ha rivelato lo stesso avvocato Giuseppe  Pagliani, intervenuto alla conferenza stampa indetta Forza Italia per presentare l’interrogazione dell’on. Palmizio sul crac Unieco. Sarebbero decine i  lavoratori soci che hanno deciso di promuovere la causa, che si preannuncia comunque complessa.
Tra le questioni sollevate, spicca in particolare una trattenuta “consuetudinaria” di quote del Tfr (anche il 15% sul maturato in un anno) finite nel calderone del capitale sociale, e ora perdute. In ogni caso un’iniziativa clamorosa destinata a cambiare lo scenario delle grandi liquidazioni coatte, non solo Coopsette ma anche Unieco e le altre che si presentano in Emilia e in altre regioni.

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«Finalmente anche la Procura di Reggio si muove per fare chiarezza sui giri di fatture false che coinvolgevano Unieco – ha commentato Pagliani – Sappiamo di artigiani che ogni mese presentavano la fattura regolare, e dopo pochi giorni ne producevano un’altra: a cosa serviva? Dove finivano quei soldi?».
«Con i crac Coopsette e Unieco – ha aggiunto – ora sono sul lastrico almeno 1.500 fornitori e artigiani che non sono stati pagati, oltre a centinaia e centinaia di soci che escono devastati da queste situazioni, senza un lavoro e con i loro prestiti svaniti. E tutto perché i controlli amministrativi sul management e sui conti sono passati in cavalleria».
La conclusione? «Cinquant’anni di storia economica di Reggio si sono tradotti alla fine in un grande bluff.
Ora è necessario che Legacoop restituisca i prestiti sociali. Noi siamo congtrari all’intervento dello Stato: sarebbe una follia vedere un “soccorso rosso” delle istituzioni, con i costi dell’operazione a carico della spesa pubblica. Ma i soci vanno risarciti, e Legacoop non può tirarsi indietro».

Gli avvocati Pagliani e Dallari

Gli avvocati Pagliani e Dallari

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Una risposta a 1

  1. Fausto Poli Rispondi

    30/04/2017 alle 22:02

    Possiamo chiamare tutto cio’ mancanza di buon senso ? Si’ interverra’ Pagliani e cerchera’di tirare l’acqua al proprio mulino. Ma i cittadini truffati sono per una vera tutela. E questa sarebbero i sindacati a farla. L’avvocato si prendera’ la percentuale, ma difficilmente riuscira’ a risolvere il problema. Caso Parmalat, milioni di euro spesi per avvocati, ma poi risolto qualcosa per i risparmiatori truffati ?

    Cioe’ non e’ un gioco. Mi sembra che tutti i professionisti emiliani vogliano dividersi una torta fatta di ricorsi, class action. Ma ricordiamoci che tutto questo che si fa lo si fa con dei costi.

    Allora l’etica cooperativistica ? Le belle parole spese dai politici ?

    Come la mettiamo ?

    Domattina a Reggio ci sara’ una manifestazione fiume, una delle piu’ grandi a livello nazionale, che rappresenta migliaia di lavoratori a casa, truffati, cassintegrati, in bilico. pero’ ricordiamoci dei costi di queste manifestazioni, che non sono organizzate gratis. Poi il problema delle responsabilita’. Nessuno ha responsabilita’, poi uando si e’ arrivaati nella mer.., non hanno piu’ pagato, compresa la Car server.

    Troppo facile. Allora le coop non hanno rischio d’impresa ? E’ come l’Alitalia, un magna magna pauroso ? Allora e’ piu’ lungimirannte il meccanico d’auto di Regina Pacis, si sa organizzare meglio, rispetto ai cervelloni laureati delle coop ? O tanti managers hanno il cul. sporco ?

    E’ un burrone. E credo di capire come ci si e’ arrivati. Anche perche’ tra gli amministratori pubblici c’e’ molto menefreghismo degli interessi altrui, sarebbero pronti a gettare mc di cemento ancora, senza un progetto, un piano regolatore.

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