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Sicurezza, i cittadini protestano in Comune
Il dramma dei quartieri flagellati dal crimine

16/2/2017 – Ieri sera un nutrito gruppo di cittadini dei quartieri di Reggio Emilia più flagellati da furti, scippi e rapine, ha inscenato una protesta con cartelli davanti al Municipio e nella sala dove era in corso una seduta di commissione consiliare dedicata appunto all’emergenza sicurezza. Una protesta pacifica e silenziosa, con i cartelli che parlavano per loro:  “Basta illegalità e tolleranza”, “Leggi e regolamenti valgono per tutti”,  “Statistiche farlocche e occultamento crimini non servono” etc. «Siamo qui per far sentire la nostra presenza – ha spiegato Valentina Iannuccelli dell’associazione Reggio Civitas -. Si parla di un problema che i cittadini sentono molto, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca».

La protesta dei cittadini durante la riunione di commissione sull'emergenza sicurezza

La protesta dei cittadini durante la riunione di commissione sull’emergenza sicurezza

Tra i presenti, a seguire i lavori della commissione, anche il segretario provinciale di Direzione Italia Luca Mulè (il  partito di Raffaele Fitto) e Paolo Ferraboschi già numero uno di Confcommercio.

Nella riunione l’assessore alla sicurezza Natalia Maramotti ha assunto una posizione difensiva, perché il comune è bersagliato di critiche per l’incapacità ad affrontare il problema numero uno della città, appunto sicurezza dei cittadini e argine all’illegalità. E che vi siano problemi seri, i cittadini lo denunciano tutti i giorni:  emblematico il caso del campo abusivo di nomadi che il comune non riesce a schiodare dal quartiere del Foro Boario.

SALA 2

Maramotti ha invitato fra l’altro a considerare le cifre sul calo di determinati reati fornite dal Questore e Prefetto. E ha bocciato la fiaccolata promossa dalla Lega Nord per i prossimi giorni: “Si possono fare tutte le fiaccolate che volete. Siamo in democrazia – ha detto l’assessora – Ma, al di là dell’insoddisfazione della gente che si può capire, non si può dire che non vi sia una costante relazione tra Comune e cittadini”. L’amministrazione oggi incontra il comitato di viale IV novembre (la strada tra piazza del Tricolore e piazzale Marconi)  poi toccherà aglialtri comitati: “Fare sicurezza urbana non vuol dire solo occuparsi di ordine pubblico, ma anche di qualità dei luoghi e delle relazioni sociali in questi contesti”. 

al centro Stefano Poma, comandante dei Vigili urbani di Reggio Emilia

al centro Stefano Poma, comandante dei Vigili urbani di Reggio Emilia

Il segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Vinci, replica: “Le manifestazioni e le fiaccolate si fanno quando le cose non vanno. Chiedere a Questore e Prefetto se ci sono problemi di sicurezza è come chiedere al sindaco di Reggio se è bravo. In entrambi i casi bisogna chiedere ai cittadini. Un plauso al nuovo comandante della Municipale Stefano Poma, cheha già fatto operazioni importanti. Ci si chiede perché il Comune non abbia agito prima”. L’auspicio di Vinci è che si “continui con un maggior controllo del territorio, non più solo multe ma più impegno sulla sicurezza”. E Poma, presente alla riunione, ha fatto appello al gioco di squadra: “La città ha delle zone che devono essere strettamente monitorate  – fa sapere -. Con l’attivazione dell’Ufficio mobile nel parcheggio dell’ospedale abbiamo reso più stabile la presenza della Polizia Municipale. E ‘uno sforzo notevole e non può essere una situazione permanente”. La “nota dolente” è sempre quella, la carenza di uomini. “Le assunzioni – spiega Poma – sono legate a norme nazionali che hanno limitato il turnover”.

SALA 3

Particolarmente critici i consiglieri di Alleanza Civica:  “Siamo in una situazione grave, si respira un clima da far west – ha detto Bellentani – Le cronache quotidiane sono sintomatiche di una situazione che va oltre il semplice degrado”. 

E Cinzia Rubertelli:  “La situazione sta sfuggendo di mano. Occorre un cambio di marcia su un modello con risorse che non sono sufficienti e che, diciamocelo, non sta funzionando”. Anche sui dati del 2016 illustrati da Poma, che registrano il record di  circa 48 mila chiamate al comando dei Vigili urbani – secondo il comandante spia della fiducia dei cittadini che sono abituati a chiamare -, la Rubertelli  ha replicato: “Non è un’abitudine ma un’emergenza. Inviterei a cambiare il punto di vista”.

Giudizio severo anche dall’avvocato Claudio Bassi (Forza Italia) secondo il quale “siamo arrivati a questa situazione per troppa tolleranza e buonismo”.

Il capogruppo del Pd, Andrea Capelli ha chiesto di sapere quante sono, sulle 48 mila chiamate al comando, le segnalazioni d’emergenza che, sulla carta, dovrebbero essere destinate a Polizia e Carabinieri.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maura Manghi: “Non vedo come la prevenzione e la repressione dei furti possa essere nella capacità d’intervento della Municipale”.

 

 

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