“Non è che questa settimana ci siamo allenati male, ma ci sono stati problemi coi campi un po’ fangosi, tant’è che abbiamo usato il sintetico”. Mister Menichini spiega in questo modo la settimana difficile che ha preceduto la gara di oggi pomeriggio. “Ci siamo comunque allenati con grande entusiasmo. Sul sintetico c’è una circolazione di palla migliore, più veloce; c’è una reattività maggiore a livello neuromuscolare, quindi si fa anche meno fatica. Ma nessun alibi: a Bolzano troveremo un campo difficile sotto tutti i profili, ambientale e di squadre. Noi amiamo i campi nei quali possiamo esprimere le nostre potenzialità”.
La Reggiana sta tornando grande?
“Ha fatto bene nel girone di andata e noi siamo andati bene nelle nostre due partite. Dobbiamo continuare. Se si calano le tensioni nervose si rischia di fare brutte figure”.
La classifica non rende merito al Sudtirol…
“Ha giocatori importanti che possono incidere sull’esito di una gara. E’ un collettivo che sa esprimersi e in casa loro ha fatto risultati molto importanti: dobbiamo stare con le antenne dritte”.
Dopo venti giorni qual è la sensazione più bella che ha avuto da questa Reggiana?
“I giocatori si conoscono quando li si allenano. C’è chi fa più fatica a fare ciò che chiedo, altri lo fanno meglio, ma c’è tanta voglia da parte di tutti e il desiderio di accontentare l’allenatore. Quando c’è voglia di fare, si può crescere”.
Quando parlano di lei dicono che ha dato serenità?
“Me lo hanno detto anche altrove; il calcio resta un gioco, anche se importante perché trascina migliaia di persone. Mi fa piacere che i miei giocatori possano gradire non solo il mio atteggiamento, ma anche quello che propongo calcisticamente. Io cerco di metterli nella miglior condizione per esprimersi; se mi seguono so che posso dare loro molto a livello individuale, ma anche di squadra”.
La formazione?
“Io so chi gioca e forse lo sanno anche loro, ma cerco di tenerli tutti sulla corda. Sono tutti importanti: chi gioca e chi sta fuori”.
Ora lei cerca più prestazioni o risultati?
“Entrambi, dobbiamo migliorare gli aspetti del gioco, come la finalizzazione. Le chiacchiere stanno in poco posto, dobbiamo cercare continuità”.
Visto il campo difficile, ha pensato a un centrocampo più muscolare?
“I ragazzi sanno che ci sono le due fasi: in quella di non possesso si può conquistare la palla con degli incontrasti, ma anche semplicemente chiudendo i varchi agli avversari. La scelta mi lascia tranquillo, perché voglio sempre giocatori che sappiano dire la loro in entrambi le fasi”.
Cosa non l’ha convinta dei precedenti due match?
“Noi tecnici non siamo mai contenti, ognuno di noi vorrebbe la play station, ma in campo ci sono anche gli avversari e non sempre riesce ciò che si prova in settimana. Abbiamo sbagliato la finalizzazione e l’ultimo passaggio, ma col Modena siamo stati bravi ad farli stancare tenendo palla, per colpire quando c’è stata l’occasione”.
da “La Voce di Reggio Emilia” (l.c.)