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Giorno del Ricordo: spranghe in vista Corteo comunista contro la manifestazione sulle foibe

8/2/2017 – Si preannuncia un sabato di tensione nel centro di Reggio Emilia: la sinistra dura riunita intorno al centro Aq16 di via Fratelli Manfredi scende in piazza contro la manifestazione organizzata per il giorno del ricordo, in cui si commemorano le decine di migliaia di italiani ammazzati nelle foibe dall’esercito titino.

Il coordinamento per la Giornata del ricordo ha organizzato anche quest’anno la manifestazione, sabato 11 febbraio alle 10 in piazza Prampolini. Un incontro promosso ancora una volta  da personalità della destra reggiana, nell’assenza ostentata del centro sinistra al governo e delle istituzioni locali, nonostante la ricorrenza sia stata istituita per legge.

Il comitato è formato da Luca Tadolini, Marco Eboli, Laurenzia Azzolini, Alberto Bizzocchi, Prospero Ferrarini, Carlo Riggio, Manuel Negri, Renato Braccini, Elena Diacci, Letizia Iori, Pietro Negroni, Fabio Pederzoli, Moeris Galaverni, Paolo Brunazzi “Oracle King” e  Marco Montipò.

Aq16 invece scende per le strade alla stessa ora contro la manifestazione del Ricordo al grido i “Stop all’invasione delle destre”. Il concentramento è annunciato in piazza Gioberti per un “corteo  antifascista” con arrivo in piazza Martiri del 7 luglio. In realtà i manifestanti tenteranno di entrare in piazza Prampolini, e solo un grosso cordone di polizia potrà impedire l’assalto. Lo si capisce dall’appello firmato dal centro sociale,  Rete Spartaco (Correggio), associazione Notti Rosse (Casalgrande), Partito dei Carc, Studenti autorganizzati, Sinistra, classe e rivoluzione Reggio Emilia.

Il manifesto del corteo di Aq16

Il manifesto del corteo di Aq16

“La destra reggiana sta cercando di ottenere un suo spazio di affermazione e di legittimità in città, utilizzando come vetrina ogni occasione pubblica da usare strumentalmente per acquisire visibilità e continuare un percorso di amalgama tra le proprie e varie anime e personalità. Ne è un esempio lampante la “giornata del ricordo”, il 10 Febbraio, giornata che commemora i morti delle Foibe, istituzionalizzata dall’allora governo Berlusconi:  davanti al loro tentativo di ottenere una posizione rilevante nella politica reggiana e a quasi un anno di distanza dal grande e partecipato corteo antifascista del gennaio 2016, sentiamo la necessità di riprendere collettivamente il discorso su questo tema”. Ma se si gratta la parola “discorso”, è altamente possibile che sotto spuntino bastoni e spranghe. Il messaggio del resto è violento.

E’ chiaro che, pur in un Italia in cui la democrazia è sottoposta a distorsioni inaudite, è dovere delle istituzione garantire ai cittadini di celebrare la Giornata del Ricordo. Ed è chiaro che il silenzio delle istituzione alla fine diventa connivenza con i violenti egli antidemocratici.

LA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA PRAMPOLINI

 I promotori annunciano che la manifestazione di piazza Prampolini “sarà composta da cittadini solo con Bandiere nazionali italiane tricolori dedicata al Giorno del Ricordo delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate vittime di uccisioni di massa e costrette all’Esodo dalle formazioni armate di Tito”.

Inoltre “un particolare omaggio sarà reso al Maestro reggiano Graziano Udovisi, nativo di Pola, sopravissuto all’olocausto comunista delle Foibe, al quale il Comune di Reggio Emilia già rese onore nella Sala Tricolore”.

Saranno anche ricordate “le Vittime italiane del terrorisno cosiddetto Isis o Islamico, di questi ultimi anni”: almeno una quarantina di vittima, il cui elenco sarà esposto nel corso della manifestazione:  

Luciano Tadiotto, Casablanca (Marocco) 16 maggio 2004. Antonio Amato, Al Khobar (Arabia Saudita) 30 maggio 2004, Jessica Rinaudo e Sabrina Rinaudo, Taba (Egitto) 7 ottobre 2004, Benedetta Ciaccia, Londra 7 luglio 2005;  

E inoltre: Daniela e Paola Bastianutti, Rita Privitera, Daniela Maiorana, Giovanni Conti, Sebastiano Conti, Nadia Macerini, vittime dell’attentato di El-Sheikh (Egitto), 23 luglio 2005;

Pietro Antonio Colazzo, Pune (India) 13 febbraio 2010; Matteo Miotto, Kabul (Afganistan) 26 febbraio 2010; le vittime dell’attentato di Tunisi del 18 marzo 2015 Francesco Calandra, Antonella Sesino, Orazio Conte, Giuseppina Biella, Alessandro Abati.

E ancora: Sandro Battiston Kabul (Afganistan) 13 maggio 2015, Cesare Tavella, Dacca (Bangladesh) 28 settembre 2015 ; Valeria Solesin, Parigi 13 novembre 2015; Michel Santomenna, Ouagadougou (Burkina Faso) 15 gennaio 2016; Fausto Piano e Salvatore Failla, Libia 3 Marzo 2016; Patricia Rizzo, Bruxelles 22 marzo 2016.  

Infine i morti diDacca del 1 luglio 2016 Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro ,Maria Riboli,  Cristian Rossi, Claudio Cappelli, Simona Monti;

i morti dell’attentato di Nizza  del 14 luglio Mario Casati, Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli, Gianna Muset, Angelo D’Agostino, Nicolas Lesile; e Fabrizia Di Lorenzo uccisa a Berlino 19 dicembre 2016.

 

 

 

 

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