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“Aumento delle accise? Non esiste
Lapam attacca Padoan: “Abbiamo già il gasolio più caro d’Europa”

11/2/2017 – “Il costo del carburante nel nostro Paese è tra i più alti d’Europa, le accise su benzina e gasolio fanno sì che il prelievo fiscale, calcolato per tonnellata di emissioni di C02 nel settore trasporti su strada superi del 19,1% la media dei principali quattro paesi dell’Eurozona. Ecco perché, a fronte di questi dati, risulta implausibile un nuovo aumento delle accise sui carburanti, come paventato dal ministro Padoan nella discussione sulla manovra economica correttiva. Non si può sostenere un aumento di fiscalità a scapito della competitività delle imprese. Siamo arrivati al paradosso che il costo delle accise ‘pesa’ di più di quello industriale. Arriveremo a chiedere, alla pompa, ‘mi faccia il pieno di accise…’”. Erio Luigi Munari, presidente Lapam Confartigianato, usa l’ironia per analizzare i dati sul costo di benzina e gasolio.

Ulteriori interventi sulle accise si inseriscono in un contesto in cui l’Italia è al 7° posto in Unione Europea per peso della tassazione indiretta – conferma Munari -, pari al 15,5% del Pil, sale al 5° posto per la tassazione ambientale, pari al 3,6% del Pil e balza al 1° posto – a pari merito con la Slovenia – per tassazione sull’energia, pari al 3% del Pil, di 1,1 punti superiore alla media Ue, equivalente ad un extra gettito valutabile in 17,4 miliardi di euro”.

Prendendo a riferimento il gasolio, l’Italia si colloca al 15° posto tra i 19 Paesi dell’Eurozona per prezzo industriale del gasolio ma balza al 1° posto per prezzo pagato dalle imprese, compreso di accisa e pari a 1,144 euro al litro, davanti a Finlandia (1,091 euro al litro), Belgio (1,063 euro al litro), Francia (1,052 euro al litro) e Grecia (1,041 euro al litro). Nel dettaglio il prezzo al litro in Italia di 1,144 euro comprende 0,526 euro di costo industriale a cui si sommano 0,617 euro di accisa, la più alta dell’Eurozona: l’accisa supera del 17,3% il costo industriale.

A questo riguardo interviene Amedeo Genedani, modenese e presidente di Confartigianato Trasporti nazionale: “Non è possibile stipulare accordi con il Governo e poi trovarsi con tagli mai concordati su fondi strutturali legati al settore. Le intese già stabilite vanno rispettate. Mi riferisco, ad esempio, alla compensazione dell’accisa per il gasolio da autotrazione”. Il presidente ricorda che la previsione di ulteriori tagli porterebbe al risultato opposto rispetto agli obiettivi dichiarati dal Governo, cioè rimettere in equilibrio i conti pubblici e rispettare il diktat di Bruxelles: “perchè gli operatori del settore si vedrebbero costretti a effettuare rifornimenti all’estero, producendo riduzioni significative alle entrate dello Stato. Infine la categoria potrebbe decretare la sospensione delle attività”.

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