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Manghi, le andrà all’assemblea nazionale del Pd?

Spero di riuscirci. Domenica (oggi, ndr.) ho due impegni istituzionali rilevanti a Bagnolo, per i martiri del Torrazzo, e al centro Malaguzzi col ministro Galletti.  Sono preso a tenaglia tra questi impegni e la situazione di emergenza del Pd.

Ma lei cosa pensa della scissione?

Sarebbe una sciagura assoluta. Purtroppo è vicina, ma mi auguro che sino all’ultimo istanti non si lasci nulla di intentato per evitarla. Per il centro sinistra e  per il paese sarebbe, ripeto una sciagura, una scelti incomprensibile per la stragrande maggioranza degli elettori. La storia e l’esperienza hanno dimostrato che soltanto uniti si vince, mentre divisi si rischia di consegnare il Paese al qualunquismo populista o, peggio ancora, xenofobo, in grado solo di riportarci indietro.

Io ho  creduto in maniera convinta nella stagione della costruzione del centrosinistra passata attraverso l’esperienza  dell’Ulivo: nel 2007, sulla scia di quella stessa esperienza, da segretario provinciale di uno dei due maggiori partiti fondatori, ho concorso a Reggio Emilia alla nascita del Partito democratico. Continuo tuttora a credere nei comuni valori progressisti e di innovazione che abbiamo condiviso in questi dieci anni.

Oggi purtroppo siamo vicini al rischio della separazione di un Pd nato come aggregazione di partiti preesistenti: ogni movimento in senso contrario, non mi stanco di ripeterlo, sarebbe sciagurato.

La scissione nasce davvero dallo scontro sulla data del congresso, o non piuttosto da qualcosa di più profondo?

L’argomento percepito è la necessità di avere più tempo per il congresso: è il classico casus belli, che però a mio parere non è alle origini del conflitto. I prodromi sono nella partita referendaria, dove si è era creata una situazione senza precedenti, con una parte del Pd che ha giocato la partita in una direzione avversa alle decisioni assunte dagli organi dirigenti, e dal Parlamento. Una frattura drammatica, dietro alla quale rintracciamo un preciso orientamento di pensiero, in un rapporto mai stabilizzato col segretario Renzi.  In ogni caso, alla rottura sulla data del congresso non crede nessuno.

Non sarà che è fallito per incompatibilità l’esperimento di integrare l’ex Pci con la Margherita?

Perchè? E’ vero che realizzare l’amalgama non è stato facile , ma a livello locale abbiamo esperienze molto positive, tantissime esperienze che costituiscono un patrimonio irrinunciabile. E comunque è  sbagliato continuare a ragionare oggi con le categorie di pensiero del Novecento?

Vale a dire?

Vede, io alla mia identità cattolica non rinuncio. e le scelte delle persone restano,. Ma è un fatto che il mondo non è più ideologizzato, gli schemi oggi sono diversi e questo fa emergere anche le questioni di leadership quando si fa fatica a interpretare il presente.

Oggi la gente fa veramente fatica a ritrovarsi in schemi tradizionali, quando la crisi,  la mancanza di lavoro, le grandi emergenze inedite  come la sicurezza e i migranti,  spostano completamente il centro del pensiero delle persone. Tutti temi non riconducibili a un pensiero organico ordinatore. Lo sguardo sul mondo in questi anni è cambiato, per tutti. Ed è partendo da questo cambiamento che va reinterpretato il modo di essere un partito,  un soggetto politico proteso al bene comune.

Graziano Delrio, in un “fuori onda”, ha criticato duramente Renzi perchè “non ha fatto nemmeno una telefonata” per scongiurare la scissione. Lei è  d’accordo col ministro?

Delrio ha posto un tema cruciale: tutti, anche il segretario, hanno il dovere e la responsabilità sino all’ultimo di trovare una soluzione. Che ci sono le provocazioni e le controprovocazioni, ma bisogna avere una pazienza infinita e lavorare sino all’ultimo istante per mantenere unito il partito.

 

 

SICUREZZA  priorità affrontre consapevolezza anima, petizione principale problema misurare certezza della pena, problema pena postoproblema a Orlando a Festa reggio, oggi non fu può passare i dea che furto è ordinario vita quotidiane, trattato come violazione grave, inderogabile una pena terza, i meccanismo fa balenare nella testa che gli convenga pure. eversori stranieri e italiani, campo molto variegato.

E’ chiare che ci vuole investimento in risorse consenta di incrementare un po’ organici , concorre a presidiare meglio terrtitorio, stazione arma carabinieri, numero carabinieri e abitanti fanno masi, rafforzato mettere in campo anche noi azione tecnologica investimento costante da parte dei comuni, sgtrumenti intelligenti indagini.

Questa dimensione del controllo del vicinato mira coinvolgere coinolgere con peoccupazione eruoli pertinenti, segnalazione osservazione.

 

MIGRANTI – non possiamo accogliere migrantiper sempre. c’ è un limite in questa situazione. fatta parte, nma non paesi eropei, o la si affronta organico o non si salto fuori. Vengono per chè non hannocondizioni per vita dignitosi.

O tu certi a promare a invertire la rotta o altrimenti il flusso fai fatica a fermarlo.

secondo me ancora un po’ lo più accogliere, accordo Anci 2,5  migranti erp mille, quando mio comune arrivato a 20 25 sono a posto. grandi margini non abbiampo, ma questione molto più grande per noi. goccia in un occeano.

 

CUTGRESI – esserfe cutrese non vuole difre esser eversori o mafiosi, ci sono colore che compartamenti adeguati non li hanno. non riesco a diro che quella comunità di malfattori.

Non so se ci sono discriminazione, non credo, bisogna che si sentano di essere persone a posto rispettano le regole, facciano la trestimonianza in modo forte come elemento equilibratore. non pregiudizio, situazioni oggettive da cui bisogna smarcarsi.

tutta comuni reggiana, non sono cosa voglia dire. iontegrazione è tuto tema corpo separate non giacva a nessuno, passo avanti è spunto pensiero positivo am com e quali azioni. chi accoglia non piuù curarsi dell’accolto.

Chi appertiene persone serie e rispetto regolao assumono una forma di testimonianza afermazione  positività loro anche nei confronti della comunità.

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