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“Una pietra d’inciampo a Cadelbosco anche per Oreste Bergomi , orrendamente seviziato dai partigiani comunisti”

23/1/2016 – Perché a Cadelbosco non viene collocata una pietra d’inciampo anche per Oreste Bergomi? Lo chiede l’associazione culturale Dea Minerva all’amministrazione comunale di Cadelbosco, all’Anpi e a Istoreco.

“Chi fu Oreste Bergomi?  Lo racconta Gianfranco Stella in uno dei suoi tanti libri. Ma per chi non vorrà mai leggerli quei libri, lo riportiamo in queste righe” – scrive Letizia Iori, animatrice di Dea Minerva –
Oreste Bergomi, un cinquantenne arruolato nella Guardia nazionale, fu prelevato dai partigiani il 26 aprile 1945. Lo prelevarono due fratelli, Abelardo e Rico Marmiroli abitanti nelle case operaie delle Reggiane. Condotto a Castelnovo di Sotto,  a Campo Ranieri fu ucciso il giorno successivo con una raffica sparata dal partigiano Destino Davoli. Ai familiari fu restituito un cadavere orrendamente seviziato: la gola squarciata,  un occhio sfondato e sei colpi di mitra alla schiena.
Lui come tanti altri vittima delle atrocità dei partigiani compiute dopo la fine della guerra!
Rendiamo giustizia anche a questi nostri concittadini e non solo a quelli del “nazifascismo”
La storia va studiata tutta e non solo una parte! – scrive l’associazione –
I nostri morti li onoriamo senza soldi pubblici a differenza di Istoreco, Anpi e amministrazioni comunali rosse che senza il finanziamento di un milione di euro dalla Regione Emilia Romagna non avrebbero fatto nulla.

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