28/1/2017 – Dura presa di posizione di Gabriele Delmonte, consigliere regionale Lega Nord, sulla possibile chiusura del punto nascite dell’Ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne Monti.
“Le parole del direttore dell’AUSL di Reggio Emilia, Fausto Nicolini, sono molto gravi e gettano nel cestino mesi di battaglie da parte di cittadini ed Enti Locali, raccolte firme (più di diecimila raccolte dal comitato Salviamo le Cicogne) e risoluzioni approvate a livello regionale e provinciale condannando i montanari ad un futuro di parti sulla Strada Statale 63 per raggiungere Reggio Emilia”
“Il direttore – continua l’esponente reggiano del Carroccio – parla di mancanza di sicurezza per le gestanti, ma secondo lui partorire in macchina e percorrere decine di km per andare in città significa migliorare le condizioni delle partorienti?”
“Siamo all’assurdo, la Regione deve mobilitarsi immediatamente e chiedere la proroga dei punti nascite di ospedali in zone disagiate così come fatto dalla Regione Lombardia e salvaguardare tutto l’Appennino”. E conclude: “Con tali dichiarazioni abbiamo capito dov’era il vero blocco per una soluzione al problema del punto nascite: il direttore Nicolini, non si è mai prestato alla difesa del punto nascite della montagna Reggiana. “
Va detto che questa posizione di Nicolini non è nuova: in un comunicato dell’aprile 2015 avverti che non era corretto attribuirgli una difesa strenua del punto nascite del S. Anna: “Questa direzione, coerentemente a quelli che saranno gli indirizzi regionali in materia – scrisse allora – si è invece impegnata, in relazione agli assetti che ne risulteranno, a garantire, anche in caso di superamento del punto nascita, i massimi livelli di sicurezza possibili nel percorso nascita della popolazione residente, come peraltro ampiamente fatto fino ad oggi, grazie all’integrazione con l’Azienda ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia”. Niente di nuovo sotto il sole.