Archivi

Il martirio di Nanni Lasagni 72 anni fa, rapito e ammazzato a soli 16 anni dai partigiani comunisti
Una pagina nera che la sinistra scandianese continua a coprire

di Giuseppe Pagliani

2/1/2016 – Sono ricorsi i settantadue anni dell’arresto avvenuto il 1° gennaio del 1945 del sedicenne scandianese Nanni Lasagni. Il CLN locale venne nella determinazione di fare trasportare il giovane Lasagni perché sospettato di essere una spia, avendo troppi frequenti contatti con elementi noti per attività fascista e fu trattenuto in montagna – secondo una nota del CLN riportata nel volume “Il Triangolo della morte” scritto da Giorgio e Paolo Pisanò.

Le firme del CLN locale erano di Lorenzelli Mario, Pedroni Dante e Sereno Folloni. La madre di Nanni, il sedicenne sparito, orfano di padre, continuò a cercare il figlio prelevato da sola fino a quando ne ebbe le forze. Nanni Lasagni era stato prelevato – come si legge a  pagina 100 del volume Il Triangolo della morte –  dalla sua abitazione da due sappisti ,Ivo Vecchi e Oscar Zanichelli. A questi nomi si aggiunse quello di Ismo Mattioli detto “Marco” che fu l’ultimo ad avere visto il giovane Nanni vivo. Con queste poche notizie la madre si rivolse al Procuratore del re di Reggio Emilia il Dott. Loffredo, perché iniziasse delle ricerche ufficiali.

Per prima cosa il Dott. Loffredo ordinò l’arresto di Vecchi e di Zanichelli che venne eseguito il 12 novembre del 1945.

A questo punto in base a quanto scritto sul libro  il triangolo della morte, interviene Didimo Ferrari detto “Eros”. Gli sviluppi della vicenda sono ricostruiti dall’articolo apparso sulla “Nuova Penna” di Giorgio Morelli  “Il Solitario in data 22 dicembre 1946. “ Ha inizio l’istruttoria, Vecchi e Zanichelli vengono interrogati. Di ciò che i due imputati hanno deposto in istruttoria non è dato sapere nulla. Dopo pochissimi giorni di detenzione, improvvisamente, i due responsabili del prelevamento vengono messi in libertà. Il giudice Loffredo giustifica questo suo atto giudiziario con l’appellarsi alla legge del 12 aprile 1945 che ritiene non perseguibili dalla giustizia tutte le azioni compiute a scopo di guerra. Con questa bugia palese ha termine quella che possiamo chiamare “la dura morte di un minorenne”. Chiaramente il cadavere di Nanni non fu mai ritrovato e fa parte di quel gruppo di persone scomparse alla Fornace di Cà de Caroli.

In base a questi documenti emersi dalla indagine storiografica, possiamo oggi trarre alcune conclusioni.

La persona assassinata materialmente era un minorenne, 16 anni. Sfidiamo chiunque lo voglia, in una delle legislazioni esistenti nei paesi civilizzati ed in quelli meno civilizzati un solo articolo che dichiari perseguibile di condanna a morte un minorenne ritenuto responsabile materiale dell’atto più criminale contemplato nel codice penale.

Il delitto Lasagni non è stato esaminato e gli autori non sono stati condannati. Il delitto non è stato esaminato perché l’istruttoria è stata chiusa dopo il solo interrogatorio dei due imputati e di pochissimi altri testimoni di relativo valore. L’interrogatorio del Sig. Mattioli Ismo “Marco”, l’ultima persona conosciuta a cui l’ucciso è stato consegnato, non è stato mai compiuto dall’autorità inquirente. Per particolare di gravissima importanza dobbiamo ritenere l’istruttoria non avvenuta o per lo meno solo parzialmente.

Questo episodio è dalla sinistra a Scandiano ed a Reggio Emilia volutamente da sempre dimenticato, non si può addivenire ad una vera pacificazione se si  continua ad utilizzare la storia in modo speculativo politico.

Gli assassini del minorenne Nanni Lasagni furono lasciati in libertà perché coloro che condannarono da subito il rapimento del giovane si adoperarono poi a scarcerare gli esecutori del delitto di un minorenne innocente ed a far dimenticare una pagina vergognosa del partigianato comunista scandianese.

Noi non dimentichiamo e fino a quando potremo ridaremo onore e memoria ai martiri innocenti uccisi dai partigiani comunisti.

Giuseppe Pagliani gruppo in Provincia di TERRE REGGIANE – Forza Italia

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *