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Lo sfregio di Casa Marchelli approda in Sala del Tricolore
Interrogazione 5 Stelle al sindaco Vecchi

di Pierluigi Ghiggini

28/12/2016 – Il caso dell’intervento edilizio nelle “scuderie” di Casa Marchelli, una delle dimore storiche del centro di Reggio, approda in consiglio comunale con un’interrogazione al sindaco di Reggio firmata dalla consigliera 5 Stelle Alessandra Guatteri.
Il caso è rilevante in primo luogo perché Casa Marchelli è un “deposito” culturale della città: fu edificata nella prima metà dell’Ottocent, dall’architetto Pietro Marchelli, che ha lasciato un impronta non indifferente nella Reggio moderna: fu lui a progettare il foro boario della ex-Zucchi e palazzo Ducale. Inoltre Casa Marchelli fu abitata anche dall’ingegner Antonio Tegani, edificatore del teatro Valli.

La facciata dell"scuderie" di Casa Marchelli, dopo la demolizione delle vecchia porta e l'ampliamento (a destra)

La facciata dell”scuderie” di Casa Marchelli, dopo la demolizione delle vecchia porta e l’ampliamento (a destra)

Ma il problema di oggi riguarda un intervento edilizio – l’allagamento della porta di un garage – che doveva essere di restauro conservativo e invece ha deturpato la facciata delle scuderie, con l’eliminazione della porta ottecentesca.  Inoltre il caso è rilevante perché alcuni condomini hanno presentato un esposto al servizio edilizia del Comune di Reggio, chiedendo il ripristino dello situazione preesistente; e infine perché Casa Marchelli è abitata da persone importanti.
Anzi, uno dei committenti dell’intervento sull’edificio -come si evince dal cartello dei lavori –  è Giovanni Ottolini, direttore generale di Aterballetto-Fondazione nazionale della Danza.
Nell’interrogazione, la consigliera Guatteri ha riepilogato il contenuto dell’esposto dei condomini, pubblicato  l’11 dicembre dalla Voce di Reggio Emilia.

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La nuova porta del garage

La denuncia risale al 25 novembre «per un presunto abuso edilizio compiuto in settembre nel locale “scuderie” dell’edificio di via San Filippo conosciuto come “Casa Marchelli”, dal nome dell’architetto del Comune Pietro Marchelli, che nel 1837 (professore di architettura, capitano delle milizie estensi e ispettore del palazzo ducale di Reggio) acquistò due edifici dell’ex convento di Santa Caterina, li ristrutturò e diede all’edificio l’aspetto che conserva ancora adesso».
«Nel 2009 – ricorda Guatteri – Casa Marchelli fu inserita nel programma delle visite guidate alle dimore storiche di Reggio Emilia.
Oggi è inserita nella categoria 1 di tutela, pertanto gli interventi consentiti dovrebbero essere solo quelli di manutenzione ordinaria e  risanamento conservativo – in effetti l’intervento in oggetto doveva essere di risanamento conservativo, come da cartello esposto e da SCIA rilasciata nel 2013. Da quanto viene riportato, invece l’intervento ha portato all’abbattimento bilaterale di parte dei montanti in muratura dellla costruzione originale , alla rottamazione della porta ottocentesca con colori originali che è stata sostituita con porta più grande con evidente alterazione della secolare simmetria della facciata».
Guatteri chiede al Sindaco o all’Assessore competente «se vi sia effettivamente abuso edilizio su una dimora storica; come il Comune di Reggio Emilia intenda tutelarsi nei confronti di chi ha operato tale eventuale abuso» e «quali azioni il Comune intenda intraprendere per chiedere il ripristino della situazione preesistente».
In Comune il  caso ha suscitato un certo imbarazzo, anche perchè la Scia (certificazione di inizio attività) era stata presentata nel 2013, ma l’intervento è stato compiuto questo settembre. Sembra che il servizio edilizia intenda procedere a un controllo su l’intero edificio: potrebbe essere l’avvio di una serie di ricognizioni a tappeto sulle dimore storico del centro di Reggio Emilia.

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