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Crac Coopsette: partono i ricorsi per salvare il prestito sociale
Drammatica assemblea dei soci pensionati al Kaleidos di Poviglio

di Pierluigi Ghiggini
15/12/2016 – C’erano anche signori di novant’anni e più, e c’erano anche gli eredi di chi se n’è andato in questi mesi, questa  mattina al Kaleidos di Poviglio, all’assemblea dei pensionati della Coopsette di Castelnovo Sotto finita nel burrone della liquidazione coatta sepolta da una montagna di 790 milioni di euro di debiti, che volendo metterli fisicamente insieme ci vorrebbe il mitico deposito di zio Paperone.
Ma non è stato un tuffo in un oceano di denaro, quello del Kaleidos: piuttosto l’ennesimo passaggio in una valle di lacrime  per donne e uomini che nella vita ne hanno viste tante, ma mai avrebbero pensato che la loro cooperativa si sarebbe mangiata anche i loro risparmi.
Nella sala strapiena c’erano pensionati che hanno anche settanta, ottanta, centomila euro al prestito sociale di Coopsette. Risparmio di tanti anni di lavoro, e magari buona parte se non tutta la liquidazione ricevuta al momento della pensione.
«Di 424 posizioni aperte nel prestito sociale, quasi la metà sono di soci sovventori, vale a dire pensionati Coopsette», spiega il presidente di Federconsumatori Giovanni Trisolini, che ha convocato e diretto l’assemblea.
Il tema della mattinata erano le brutte notizie arrivate dal fronte del commissario liquidatore Giorgio Pellacini, che nello stato passivo ha classificato  gli oltre dieci milioni di prestiti sociali come crediti chirografari, respingendo la richiesta – avanzata per la primavolta in Italia – di riconoscere il privilegio della pre-deduzione in considerazione del fatto che tale prestito era stato utilizzato per la ristrutturazione del 2013.
I pensionati sapevano già della dura sentenza. Non hanno lesinato critiche dure e invettive all’indirizzo del dirigenti che hanno portato la cooperativa allo sfascio, ma con molta concretezza hanno cominciato a organizzarsi per ricorrere contro le decisioni di Pellacini.
«Abbiamo deciso di raccogliere i giorni 19 e 20 le adesioni formali per le opposizioni allo stato passivo – riferisce Trisolini – Per questo abbiamo chiesto l’agibilità della sede di Coopsette. I ricorsi saranno affidati allo studio Serra e Landini di Parma: si tratta di cause ordinarie da presentare al Tribunale di Reggio Emilia».
Si conferma dunque che la liquidazione Coopsette andrà necessariamente per le lunghe: i soci e i pensionati prestatori non lasceranno nulla di intentato per ottenere una classificazione più favorevole dei loro crediti, perchè come chirografari – al pari delle banche, che rivendicano la modica somma di 562  di milioni di euro sul totale di 599 milioni di crediti chirografari – rischierebbero di vedere pochi spiccioli. A quel punto non resterebbe che chiedere la solidarietà delle altre cooperative, ma con quali speranze? Sarebbe un colpo fatale per centinaia di famiglie, soprattutto per gli anziani che vedono sfumare i sacrifici di una vita.

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5 risposte a Crac Coopsette: partono i ricorsi per salvare il prestito sociale
Drammatica assemblea dei soci pensionati al Kaleidos di Poviglio

  1. giacomo galizia Rispondi

    24/12/2016 alle 20:31

    esprimiamo solidarietà con i soci e le socie prestatori che stanno vivendo il nostro dramma come soci UNACOOP di Milano
    https://www.facebook.com/profile.php?id=100014566481263

  2. ferdinando petocchi Rispondi

    23/02/2017 alle 03:14

    Sono figlio di un socio sovventore che aveva investito nella Cooperativa in cui lavorava 4 milioni di lire. Mio padre è morto alcuni anni fa, ed ormai pare non sia più possibile recuperare tale cifra, il che non mi pare assolutamente giusto… in quanto mio padre si era fidato della Cooperativa per cui ha lavorato nell’ultimo periodo della sua vita lavorativa… come fare per riavere tale cifra….? Grazie da Petocchi Ferdinando

    • Pierluigi Rispondi

      23/02/2017 alle 08:10

      Provi a rivolgersi a Federconsumatori di Reggio Emilia: ha organizzato i ricorsi giudiziari dei prestatori contro lo stato passivo, per ottenere una forma di privilegio per i prestiti di soci, pensionati e eredi, che il commissario giudiziale ha classificato crediti chirografari, quindi con scarse o nulle possibilità di rimborso. Tuttavia se lei non si era insinuato nella liquidazione, dovrà prima provare a chiedere l’ammissione tardiva, se è ancora possibile.

  3. ferdinando petocchi Rispondi

    29/09/2017 alle 03:48

    SCUSATE, MA COME FACCIO AD INSINUARMI NELLA LIQUIDAZIONE? SARA’ ANCORA POSSIBILE CHIEDERE L’AMMISSIONE TARDIVA…? GRAZIE A CHI VORRA’ RISPONDERMI… PETOCCHI FERDINANDO, FIGLIO DI UN SOCIO SOVVENTORE COOPSETTE.

    • Pierluigi Rispondi

      29/09/2017 alle 13:14

      Forse l’insinuazione tardiva è possibile. Provi a rivolgersi a Federconsumatori Reggio Emilia, via Bismantova. Vada nel suo sito internet.

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