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Sbloccata la legge sul vino dopo incontro con Gasparri alla cantina Emilia Wine
Il grazie del senatore a Pagliani e agli operatori reggiani

Il senatore Maurizio Gasparri alla cantina Emilia Wine di Arceto, insieme al presidente Davide Frascari e a Giuseppe Pagliani

Il senatore Maurizio Gasparri alla cantina Emilia Wine di Arceto, insieme al presidente Davide Frascari e a Giuseppe Pagliani

di Alessandro Bettelli

Era il giugno scorso quando il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, venne a Reggio per lanciare il comitato per il “No” al referendum di domenica prossima. In quell’occasione il senatore forzista, accompagnato dal capogruppo provinciale degli azzurri, Giuseppe Pagliani, fece visita alla cantina Emilia Wine di Arceto, oggi fra i primi tre player in
regione nella produzione di Lambrusco.

Gasparri assaggia i lambruschi di Emilia Wine

Gasparri assaggia i lambruschi di Emilia Wine

E fu proprio a seguito di quell’incontro in Cantina che l’iter per l’approvazione del Testo Unico sul vino, licenziato martedì, subì un’improvvisa accelerazione.
Con l’approvazione alla Commissione Agricoltura della Camera il provvedimento, che racchiude in soli 90 articoli tutta la disciplina di riferimento per la produzione e la commercializzazione del vino (si stima oltre 4mila pagine di leggi e provvedimenti) dopo due anni di lavoro è finalmente realtà. Il Testo era dovuto tornare all’esame della commissione Agricoltura della Camera perché l’analoga commissione del Senato aveva introdotto alcuni emendamenti.

L’approvazione della legge vino è stata comunicata dallo stesso Gasparri a Pagliani con una mail di alcuni giorni fa, che ha ringraziato Pagliani e gli operatori reggiani per il ruolo avuto nello sbloccare la legge vino. Ecco cos’ha scritto il vicepresidente del Senato.

Caro Giuseppe,

grazie all’incontro che tu avevi promosso a Reggio Emilia con la cantina del Lambrusco si è fatta la legge sul vino. In quell’occasione scoprimmo che la legge era rimasta ferma alla Camera ma la causa era dovuta al comportamento sbagliato di alcune associazioni di settore.

Non erano state tenute nel debito conto le osservazioni di Forza Italia. Grazie all’incontro che tu avevi promosso e che ha determinato dei miei contatti, in particolare con la Confcooperative, successivamente ci sono stati dei colloqui con l’onorevole Russo, che per conto di Forza Italia ha seguito alla Camera il provvedimento, e la Camera ha quindi sbloccato l’iter della legge accogliendo le giuste proposte di FI.

Nella giornata di giovedì 17 novembre il testo è stato approvato dall’aula del Senato. Un errore che era stato fatto alla Camera ha però determinato una correzione che comporterà un terzo passaggio a Montecitorio, che mi auguro sarà molto rapido.

Conclusione: è utile parlare con gli operatori sul territorio perché affrontando temi concreti si può facilitare il processo legislativo.

Avevano sbagliato quanti non avevano tenuto in considerazione il ruolo di FI pensando che parlando solo col PD si potessero risolvere i problemi.

Forza Italia con competenza e attenzione aveva affrontato il provvedimento e lo aveva arricchito con proposte essenziali.

Ti voglio quindi ringraziare per l’occasione che avevi creato e ti prego di rappresentare agli amici che incontrammo l’iter del provvedimento e anche il ruolo prezioso che loro stessi hanno svolto e del quale possono vantarsi presso le associazioni di categoria”.

La soddisfazione di Confcooperative.
E’ di piena soddisfazione la valutazione di Confcooperative sul Testo unico della Vite e del Vino approvato in via definitiva dalla Camera.

«Con il passaggio compiuto dalla Camera – sottolinea il responsabile del comparto agricolo e agroalimentare di Confcooperative, Alberto Lasagni – si mettono in atto  numerose semplificazioni e facilitazioni per gli operatori, frutto di un lavoro che per alcuni anni ha impegnato i gruppi parlamentari e le organizzazioni del settore vitivinicolo».
«La burocrazia a carico dei produttori – spiega Lasagni – sarà sostanzialmente dimezzata, e questo è un aspetto particolarmente rilevante perchè riduce tempi e costi a carico di un comparto che in Italia vale 14 miliardi di euro ed è fondamentale per l’economia agricola della nostra provincia».
«Non meno importante – secondo l’esponente di Confcooperative – è però il fatto che il provvedimento contiene tutta la normativa che disciplina la materia vitivinicola, dal campo fino al consumatore, con disposizioni che riguardano anche la  tutela delle produzioni di qualità e i controlli, che divengono più semplici e più efficaci e rafforzano la possibilità di rendere ancor più trasparente il percorso di filiera».

Coldiretti: interessa 3mila aziende reggiane
Sono 3.300 le aziende viticole reggiane, 22 mila quelle dell’Emilia Romagna, che taglieranno del 50% il tempo dedicato alla burocrazia dopo l’approvazione definitiva del Testo Unico sul vino. Lo afferma Coldiretti Reggio Emilia all’indomani del via libera del Parlamento alla legge sulla semplificazione del settore, approvata a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari.
«Dal vigneto alla bottiglia – ricordano i vertici della Coldiretti reggiana Vito Amendolara e Assuero Zampini – l’attuale normativa richiedeva 100 giornate di lavoro per soddisfare 4.000 pagine di norme e rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgevano 20 diversi soggetti che frenavano il dinamismo imprenditoriale dei produttori di vino che a Reggio Emilia coltivano 8.246 ettari di vigneto, aumentati di circa 390 ha nell’ultimo anno, e producono indicativamente 1.550.000 q.li di uva per 1.150.000 ettolitri di vino».
La semplificazione – sottolinea Coldiretti Reggio Emilia – sostiene la competitività di un settore che nella nostra regione offre opportunità di lavoro ad oltre 150 mila persone ed esporta vini per un valore di circa 280 milioni di euro».

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