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Nino Nasi è morto a 89 anni: addio al libraio più grande

26/11/2016 – La Libreria del Teatro, in via Crispi a Reggio, è chiusa per lutto. Questa mattina all’età 89 anni è morto il titolare Nino Nasi: era uno dei librai di tradizione più famosi d’Italia.

Il libraio Nino Nasi con il reprint della Nuovas Penna, giornale del dopoguerra di giorgio Morelli "Il Solitario" e Eugenio Corezzola

Il libraio Nino Nasi con il reprint della Nuovas Penna, giornale del dopoguerra di giorgio Morelli “Il Solitario” e Eugenio Corezzola

Nasi, che fu un perseguitato politico, aveva rilevato il vecchio esercizio, attivo dai primi del  ‘900, nel 1960, in tempo per essere testimone dei fatti del 7 luglio. In breve la Libreria del Teatro era diventata uno dei punti d’incontro preferiti dell’intellighenzia reggiana. Nella piccola libreria, tra montagne di volumi affastellati dove solo lui sapeva cercare e trovare con precisione, conservava autentiche rarità: dalle edizioni numerate dei tempi d’oro di Franco Maria Ricci sino a collezioni impareggiabili delle traduzioni del Piccolo Principe (una sua specialità) e di ex-voto, per arrivare alle riviste fuori circuito per palati fini e alla memorialistica locale, recente e d’epoca.

Amico di Inge Feltrinelli, di scrittori e di editori, fu il primo a incoraggiare Pier Vittorio Tondelli a intraprendere il cammino dello scrittore.

Nino Nasi era malato da tempo, e negli ultimi giorni le sue condizioni si erano aggravate. Testimone della città mentre cambiava pelle,  ne è stato uno degli intellettuali più apprezzati per il suo spirito laico, la sua indipendenza di giudizio e la profondità di pensiero che trasmetteva a chiunque entrasse nella sua libreria.

I funerali avranno luogo lunedì.

Alla figlia Patrizia, che da tempo ha preso il timone della Libreria del Teatro, le condoglianze più sentite di Reggio Report.

IL RICORDO DEL SINDACO LUCA VECCHI

“Con Nino Nasi, titolare per più di 50 anni della storica Libreria del Teatro, ci ha lasciato una figura importante della nostra cultura. Con dolore ne apprendiamo oggi la scomparsa, lo ricordiamo con gratitudine e porgiamo le nostre condoglianze alla moglie Rina, alla figlia Patrizia e ai tanti amici che Nino ha avuto in città. Persona schiva e schietta, mite e battagliera all’occorrenza, spesso e volentieri controcorrente nel segno di un’onestà intellettuale interessata a ogni idea e pronta al confronto, Nino Nasi ha portato e tenuto viva per decenni nella nostra città e nel suo negozio – in realtà ben più di un negozio – una sensibilità letteraria e artistica competente, profonda, acuta, rispettosa dei classici e aperta al nuovo. Questo ha permesso a Nino Nasi di essere ben più di un libraio, e un correttore di bozze per case editrici e scrittori che lo coinvolgevano, conoscendone la perizia.

Nasi è stato un amico della cultura semplicemente amando la cultura, alla sua maniera fuori dagli schemi, animato da un’intelligenza critica che non faceva sconti e non si aspettava sconti da nessuno. Una “merce” spesso rara oggi. Per questo molti gli sono stati amici e hanno aiutato la sua attività in passaggi magari non semplici restando, come lui, lontani dai riflettori.

La sua passione lo avvicinò a quella sperimentazione letteraria degli anni Sessanta e Settanta che ha avuto a Reggio Emilia un esponente del livello di Corrado Costa e che nella nostra città ha portato intellettuali e scrittori quali gli appartenenti al Gruppo ’63.

La sua attenzione intuì l’eccezionalità di Pier Vittorio Tondelli, che Nasi incoraggiò a scrivere sin da quando l’autore era un ragazzo, raccogliendo i suoi scritti e mettendolo in contatto con Feltrinelli e Bompiani, che poi pubblicarono i suoi capolavori.

Fra gli scaffali della Libreria di via Crispi, campeggia da un pezzo la bellissima foto di Costa e Tondelli, ritratti fra quegli stessi libri, vicino alla raccolta degli ‘ex Voto’ e a quella delle edizioni, in decine di lingue e dialetti, del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry: due passioni di Nino Nasi collezionista.

Orgoglioso di essere reggiano, Nasi era sensibile alla storia locale e non perdeva occasione di sostenere autori della sua città, dai meno noti ai più affermati: l’ho potuto incontrare in tempi recenti alla Biblioteca Panizzi, per la presentazione di L’eco di uno sparo di Massimo Zamboni.

Chi non è passato – scrittori, artisti, attori, musicisti, politici di ogni appartenenza, intellettuali, laici, religiosi… fu lunga e vivace l’amicizia di Nasi con Inge Feltrinelli – dalla Libreria del Teatro, trovandosi a Reggio Emilia e rintracciando, ancora oggi, edizioni pregevoli, ormai fuori commercio, lontane dai riflettori e dalla grancassa di un consumo ‘mordi e fuggi’.

Impossibile parlare di Nino Nasi, senza parlare della sua Libreria, una delle poche botteghe storiche italiane tutelate (risale ai primi del Novecento e i suoi arredi sono pressoché intatti): uno spazio che gli avventori più affezionati amano chiamare “luogo di resistenza umana” e che negli ultimi anni, essendo Nino ormai anziano, ha continuato a vivere grazie alla dedizione e all’affetto della figlia Patrizia.

Nasi l’aveva rilevata – e ribattezzata Libreria del Teatro perché in vista del Municipale – quando si chiamava ancora Libreria Nironi e Prandi, da altri due punti di riferimento della cultura e dell’arte in città, di cui Nasi era stato collaboratore. Prima ancora era stata libreria cooperativa socialista dei lavoratori: aveva aperto più o meno quando a Reggio Emilia iniziava l’industrializzazione, quando i contadini entravano in fabbrica e nascevano le Officine Reggiane. Lì i meno abbienti potevano trovare gli “arnesi” dell’istruzione e della conoscenza.

Durante la guerra, la Libreria di via Crispi fu luogo della Resistenza: le staffette partigiane lasciavano fra i libri messaggi – informazioni, indicazioni, ordini operativi – che altri partigiani passavano a ritirare. E questo, è capitato, avvenne durante l’occupazione anche sotto il naso di ufficiali nazisti che magari, affascinati dal luogo, entravano per cercare un libro. In quegli anni, Nino ancora ragazzo e suo padre, furono incarcerati dai nazi-fascisti perché contrari al regime e la scamparono per miracolo.

C’è tanto della nostra città nella vita di Nino Nasi e della sua Libreria, tanto che egli ci ha lasciato e che vogliamo continui a vivere con tutti noi”. (Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia)

IL CORDOGLIO DELLA FAI – FEDERAZIONE ANARCHICA REGGIANA

Nino Nasi non è più.
La FAI Reggiana esprime il proprio cordoglio per la morte di Nino Nasi e si stringe attorno ai
famigliari e quanti condividono questa grande perdita per il mondo della cultura della nostra città.
Per molti decenni il nostro amico Nino è stato un punto di riferimento non solo per gli appassionati
della lettura, che da lui trovarono libri curiosi e rari al di fuori della grande distribuzione, ma anche
per i militanti della sinistra alternativa e libertaria del nostro territorio.
La Libreria del Teatro è stata un importante luogo di incontro e di circolazione delle nostre idee,
anche in tempi in cui l’agibilità culturale dell’anarchismo e della stampa libertaria non era affatto
scontata.
Da Nino si poteva trovare buona parte dell’editoria anarchica, le straordinarie documentazioni della
controinformazione, la pubblicistica libertaria italiana e internazionale e tutto il materiale della
contestazione al potere.
Inoltre erano presenti i titoli di tute le case editrici della controcultura, nel versante letterario,
fumettistico e politico ma anche fanzine, ciclostilati, volantini e via dicendo.
La passione e la competenza di Nino per il suo lavoro era conosciuta e apprezzata dal mondo della
cultura e dell’editoria di tutto il paese ed erano noti i suo rapporti con scrittori, editori, registi, poeti
e giornalisti.
Con Nino se ne va un pezzo di una storia straordinaria che ha visto nella Libreria del Teatro la
nascita di un importante luogo di produzione culturale, di eventi e di incontri.
Non dimenticheremo mai la sua straordinaria umanità, la sua grande disponibilità alla discussione e
al confronto e il grande contributo nella formazione delle nuove generazioni. (Federazione Anarchica Reggiana – FAI)

 

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