di Pierluigi Ghiggini
28/9/2106 – Hanno interrogato la terra, e la terra ha risposto. L’anfiteatro romano a Taneto c’è.
Lo scavo archeologico in corso sino a sabato nel campo della Bertana, a Taneto di Gattatico ha portato alla luce le tracce di due muraglie in pietra, larghe ciascuna 1,70 metri, che dovrebbero corrispondere all’ingresso sud del circo la cui ombra – individuata dallo studioso Paolo Storchi che dirige lo scavo – appare in una foto aerea degli anni Novanta.
Lo scavo in località Bertana a Taneto
L’uso del condizionale è necessario perché l’ultima parola spetta alla Soprintendenza. Ma sono pochi i dubbi che i resti venuti alla luce in pochi giorni di sondaggi, a soli cinquanta centimetri di profondità, appartengano a un anfiteatro della stessa forma e di dimensioni analoghe – circa quaranta metri di lunghezza – a quello scavato a Roselle. Un anfiteatro, se queste sono le dimensioni, forse capace di contenere duemila persone, e dove si allestivano non solo spettacoli teatrali e combattimenti tra gladiatori: un luogo dove durante le persecuzioni i cristiani venivano dati in pasto alle belve feroci. A Roselle infatti, accanto a uno degli ingressi è stato scoperto un vano che serviva, appunto, per i leoni.
Le mura appaiono collegate da una sorta di trave, o arco, come a segnare l’ingresso dell’arena.
Per ragioni comprensibili di riservatezza ( e per obblighi di legge) da Taneto non trapelano notizie: sarà la Soprintendenza dopo le ispezioni a fornire le informazioni ufficiali. Ma sullo scavo, dove lavorano 13 studenti di cui otto della Sapienza di Roma e 4 del dipartimento di storia dell’università di Odense in Danimarca, il clima è di grande soddisfazione. La sensazione è di aver fatto una grande scoperta, e del resto gli anfiteatri romani non vengono alla luce tutti i giorni. Il lavoro sotto il sole dalla mattina alla sera è duro, ma il premio in termini di esperienza è adeguato. L’equipe dello scavo è ospitata in una struttura pubblica, con il sostegno dei comuni di Sant’Ilario, di Gattatico, la collaborazione di sponsor privati e del gruppo archeologico della Val d’Enza. Alla sera, come vuole la tradizione degli archeologici, meritato pranzo in uno dei ristoranti di Taneto: grande successo di tortelli e cappelletti, specialmente tra i ragazzi di Odense.
Paolo Storchi sullo scavo
Nei risultati dei sondaggi è rivelata determinante l’abilità di Paolo Storchi, il giovane dottorando reggiano della Sapienza che già anni fa aveva individuato il punto dove sorgeva l’anfiteatro romano della Regium Lepidi: con l’ausilio delle mappe catastali ha individuato il punto esatto dell’ingresso dell’anfiteatro, orientato in direzione nord sud. Uno spostamento anche di pochi metri probabilmente non avrebbe portato ad alcun risultato.
Fra l’altro lo scavo ha permesso di spiegare come mai la traccia dell’anfiteatro è rimasta impressa nell’immagine aere: con i resti appena sotto la superficie del campo, l’erba cresciuta sopra il perimetro delle mura era ingiallita. E la differenza con l’erba verde circostante è appunto emersa nelle riprese effettuate dall’alto.
Il confronto fra la traccia rilevata a Taneto, l’anfiteatro di Roselle e la pianta dell’anfiteatro di Londra-Bank
Soddisfatti anche i docenti di Roma e di Odensa che dirigono la campagna, ma soprattutto clima di grande partecipazione a Sant’Ilario e Gattatico: La scoperta conferma che la Tannetum romana era una città importante, estesa dall’attuale Taneto sino a lambire la zona dove oggi sorge la stazione ferroviaria di Sant’Ilario. Una città che si poteva permettere di organizzare spettacoli per migliaia di persone.
A questo punto, si pone il problema di passare dai sondaggi a una scavo archeologico completo per riportare alla luce non solo l’anfiteatro, ma col tempo un’intera città romana.
carlo
29/09/2016 alle 11:23
Bravissimo Storchi, bravissimi gli studenti. E’ una scoperta splendida, che dà prestigio al nostro territorio.
Fausto Poli
19/10/2016 alle 23:12
Qui taneto, e’ stato richiuso tutto.
Paolo
23/01/2017 alle 16:45
La ringrazio moltissimo, Carlo.
Purtroppo mancano i finanziamenti, gentile Fausto. Speriamo di poter almeno riprendere gli scavi quest’Estate (ci sono importanti novità!), ma per lasciare aperto lo scavo servirebbe qualche illuminato finanziatore!