Sicrea Group, la spa-ospedale delle coop fallite: 110 mln di fatturato, 135 cantieri, 250 dipendenti
Aumento di capitale, in arrivo 2 mln liquidi
Ma Lusetti chiede il ritorno alla “forma mutualistica”

9/7/2016 SICREA Group, il player del settore delle costruzioni e delle grandi opere con sede in Emilia-Romagna, nato dalla ceneri di grandi cooperative di costruzione fallite (la Cmr Reggiolo, poi Orion di Cavriago, San Possidonio, Cdc di Modena, Mecoopp ealtre)  ha chiuso il 2015 con un fatturato aggregato di 110 milioni di euro e un Ebitda superiore ai 2 milioni. La capogruppo Sicrea Sp ha chiuso l’esercizio in utile , con un patrimonio netto salito da 2,3 a quasi 4,1 milioni.  Il gruppo ha 135 cantieri attivi e ha portato a cinque il numero di sedi in Italia, a cui si aggiunge un ufficio di rappresentanza in Costa d’Avorio. Nel complesso sono oltre 250 le persone impiegate, per un’età media sotto i 45 anni. Nel corso dell’estate, i soci concluderanno un nuovo aumento di capitale da 2 milioni di euro liquidi,  per fornire a Sicrea le risorse necessarie alla gestione dei cantieri e per migliorare il rapporto con le banche.

Luca Bosi, presidente Sicrea Group

Luca Bosi, presidente Sicrea Group

Queste le cifre fornite dal presidente Luca Bosi  nel corso di un evento pubblico nella sede di Modena (l’ex direzionale CdC, dove il gruppo si è trasferito dopo aver lasciato il palazzo ex-Cmr di Reggiolo) dedicato al bilancio e alle esperienze di un anno. Oltre che di numeri, si è parlato di temi stringenti, come il pieno rispetto della legalità – a Modena siamo nel cratere non solo del terremoto, ma anche del disastro della Cpl Concordia, in termini di legalità – e le sfide del fare impresa in modo responsabile, solidale e ambientalmente sostenibile.

Con Luca Bosi, presidente di SICREA Group, ne hanno parlato Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive; Giancarlo Muzzarelli, sindaco di Modena; Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop; e Maurizio Piccinini, coordinatore per Modena di Libera.

L’interesse dei vertici nazionali Legacoop si spiega con la peculiarità del gruppo Sicrea, che si potrebbe definire come la prima “cooperativa non cooperativa” del panorama italiano: un gruppo privato generato da cooperative, un gruppo capitalista che raccoglie lavori e lavoratori delle coop in rovina, una società per azioni che tuttavia “si sente” ancora una cooperativa.  Un ossimoro ancora privo di  collocazione teorica nel contesto dell’economia cooperativa, a conferma del fatto che oltre certe dimensioni le differenze tra aziende di capitale e aziende autogestite sfumano sino a scomparire almeno dal punto di vista della gestione. In effetti, la questione sembra preoccupare ilpresidente nazionale della Lega Lusetti, che nel suo intervento ha sollecitato il ritorno di Sicrea “alla forma mutualistica”.

IL 2015 è stato il primo anno trascorso  interamente sotto il marchio SICREA Group, che dall’1 luglio 2014 ha sostituito CMR Edile; ed è stato l’esercizio che ha segnato il trasferimento della sede operativa nella città della Ghirlandina. A febbraio 2015 è stato infatti siglato l’affitto triennale del ramo d’azienda della Cooperativa di Costruzioni di Modena, i cui assets sono finiti nella newco SIREM srl. Tre mesi più tardi, a  SICREA Group è arrivata l’eredità della Cooperativa Muratori di San Possidonio. A completare la geografia societaria vi sono Siteco srl, Sidea srl e tre controllate esterne al settore delle costruzioni.

Ad aprile 2016, in particolare si è conclusa la prima delle procedure concordatarie che hanno consentito la nascita di SICREA Group, quella, iniziata nel 2012, relativa alla Cmr Reggiolo: l’affitto di ramo d’azienda si è trasformato in un acquisto definitivo. “Contestualmente abbiamo chiuso la relativa procedura di cassa integrazione straordinaria, che aveva interessato 153 persone”, spiega il presidente Bosi. “E, ci tengo a dirlo, in un’epoca in cui l’emergenza lavoro continua anche in terre floride come l’Emilia, abbiamo avuto un saldo “disoccupazionale” pari a zero: tutti i lavoratori sono stati riassunti o assistiti in un percorso di uscita verso altre fonti di reddito. Sono fermamente convinto che il ruolo nella comunità di un’azienda come la nostra vada ben al di là degli obblighi civilistici”, aggiunge  il presidente Bosi, a conferma del fatto che nel gruppo privato sopravvive almeno nelle intenzioni un spirito cooperativo.

Sicrea, il tavolo dei relatori

Sicrea, il tavolo dei relatori

White List.

SICREA e tutte le sue controllate sono iscritte alle White List, e selezionano esclusivamente fornitori e prestatori d’opera che facciano altrettanto. Le White List, elenchi tenuti dalle singole Prefetture, includono solo ditte non soggette a tentativo di infiltrazione mafiosa, ditte che possono così velocizzare gli adempimenti burocratici per le gare d’appalto o le richiesta di finanziamenti.

Rating di legalità.

SICREA ha ottenuto due stelle nel rating di legalità attribuito dall’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato. Il rating è un bollino di garanzia, grazie a cui le aziende con fatturato oltre i 2 milioni di euro vedono certificato il raggiungimento di elevati livelli di trasparenza e rispetto delle leggi. Solo la metà delle 550 richieste presentate all’Antitrust è stata a ora accolta.

No al “massimo ribasso”.

SICREA Group non partecipa a gare d’appalto in cui l’unico criterio di aggiudicazione è l’abbattimento oltre misura, e a ogni costo, del prezzo d’esecuzione.

OPERE DI GRANDE VALORE

SICREA Group è l’erede di realtà cooperative che, pur dovendo affrontare la morsa della crisi, nell’ultimo decennio hanno firmato opere pubbliche di grande prestigio e di richiamo internazionale. Basterebbe citare, fra gli altri, il Museo Casa natale “Enzo Ferrari” di Modena; il Kerakoll GreenLab di Sassuolo; il PalaCongressi di Riccione; o, ancora, il restauro del Teatro La Scala di Milano.

 

L’ultima avventura di SICREA Group si chiama CORE, il nuovo centro onco-ematologico dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, inaugurato il 10 giugno 2016 alla presenza del premier Matteo Renzi. Dopo un cantiere chiuso in tre anni “senza nemmeno un infortuni”, oggi sono 125 i posti disponibili per i pazienti, assistiti da 200 professionisti altamente specializzati.

 All’evento di venerdì 8 luglio, SICREA Group tra i relatori c’era Maurizio Piccinini, coordinatore provinciale di Modena per Libera,. SICREA Group ha dato la propria disponibilità a rendere continuativo e strutturale il proprio dialogo con Libera: “Sicrea  intende ad esempio collaborare alle attività di sensibilizzazione sul tema della legalità che Libera porta avanti negli istituti scolastici. Il dottor Piccinini ha sottolineato che la nostra è una proposta inconsueta; ho ribadito, allora, che nella mia visione l’azienda non deve essere non un’isola, bensì un pezzo di un più vasto corpo sociale”.

 

HANNO DETTO (resoconti a cura di Vincenzo Cavallarin)

Mauro Lusetti presidente nazionale di Legacoop

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Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop

SICREA Group è stata protagonista di una grande operazione di recupero di un immenso patrimonio economico e industriale; e ora, nell’anno in cui la Lega delle cooperative compie 130 anni, mi auguro che prosegua il proprio percorso verso un ritorno a tutti gli effetti alla forma mutualistica. Nel mutualismo tante persone ancora adesso vedono una promessa di sviluppo, una possibilità, e oggi non sono molte, di ascensore sociale; vedono un movimento dove ancora si pratica una vera democrazia che non sia la democrazia dei tweet.  

La dimensione dell’impresa deve essere commisurata all’obiettivo di garantire lo scambio mutualistico: per questo è importante la selezione degli appalti, non ci si può portare in casa avventure che mettano a rischio la continuità aziendale. Purtroppo anche nel nostro mondo c’era stata un’eccessiva omologazione con certe patologiche dinamiche di mercato, e questo ha prodotto i noti problemi. Un anno e mezzo fa, a dirla tutta, eravamo sdraiati: da allora abbiamo fatto tanti passi avanti, anche grazie alla tolleranza zero verso qualsiasi atteggiamento improntato all’illegalità o comunque all’accettazione passiva di attività illegali. Tanti problemi sono sorti non perché qualcuno ha commesso dei reati, ma perché non abbiamo applicato adeguatamente la legislazione di contrasto“.

Andrea Volta, presidente di Legacoop Emilia Ovest e di Par.Co Finanziaria

“La nostra generazione ha preso in mano un movimento che ha fatto cose straordinarie, per questo ho il cruccio di non fare danni e anzi, consegnare qualcosa almeno di pari valore a chi verrà dopo di noi. Intanto abbiamo dato forza a SICREA Group, nei prossimi mesi completeremo un aumento da 2 milioni di euro quasi tutti in liquidità. Par.Co diventerà il socio di riferimento, ma sarà importante anche il ruolo degli altri azionisti come Coopfond e Sofinco. E’ cambiata pure la nostra indicazione per il cda, dove Nicola Adriano sostituisce Villi Incerti, che ringrazio. Complimenti davvero, dunque, a questa azienda e a chi ci lavora. E, come dice Luciano Ligabue, il meglio deve ancora venire”.

Luca Bosi – presidente di Sicrea Group

“Le aziende non si fanno a tavolino, si fanno ogni giorno lavorando duro assieme alle altre persone, le aziende sono le persone che vi lavorano. Devo ringraziare Nicola Vezzani e Moreno Messori perché quando siamo partiti, quattro anni fa, sembrava davvero dura. Dopo la crisi della Cooperativa Muratori Reggiolo loro si sono rimessi in gioco, mentre avrebbero potuto scendere dalla barca e andarsene. Sono ripartiti azzerando tutto, dalla qualifica allo stipendio, dopo anni di carriera sono ripartiti da 900 euro al mese.

Oggi, in questa strada tutta in salita, non abbiamo ancora svalicato, la nostra sfida non è ancora vinta. Se pensate che arrivare oltre i 100 milioni di euro di fatturato consolidato, con una redditività sicuramente migliorabile e con tanti lavoratori ancora da riassorbire basti a farci ritenere soddisfatti, allora vi sbagliate. Con l’aumento che chiuderemo in questo mese di luglio, però, i nostri soci si mostrano ben convinti che la nostra sfida vada nuovamente sostenuta. E allora: se si vuole lavorare sulla marginalità si deve lavorare sulle commesse, senza accettare quelle prese tanto per fare fatturato, ma scegliendo le commesse buone, che portano valore.

Questo è un settore a basso valore aggiunto, dove il conto economico si gioca tutto sulla gestione caratteristica. O noi vinciamo lì, migliorando sulla nostra organizzazione, sulla gestione operativa, oppure la sfida la perdiamo.

Riguardo, poi, il post-terremoto, la Regione ha fatto un lavoro davvero significativo, vedo il caso dell’Eurosets che noi abbiamo ricostruito e penso che noi emiliani a volte non ci accorgiamo della straordinarietà con cui è stata gestita l’emergenza. Stiamo completando opere che rimarranno nel patrimonio della cooperazione e del Paese. Riguardo la riqualificazione energetica, lì la sfida non va affrontata mettendosi in concorrenza con i piccoli artigiani che hanno capacità e profili di costi diversi, ma in una logica di sistema, di rete, creando filiere integrate che possano affrontare il mercato con offerte di ampio respiro.

Infine, la questione legalità. Noi siamo nella White list e abbiamo due stelle nel rating di legalità. E insistere su questi aspetti, insistere perché anche tutti i nostri fornitori siano nella White list significa estendere buone prassi che possono rigenerare un settore intero”.

Giacomo Messina – presidente di COOP CALCESTRUZZI ERICINA LIBERA – Videointervento registrato

“Operiamo in un contesto sicuramente non facile, e il risultato che abbiamo ottenuto come Coop Ericina Libera ci sollecita a particolari riflessioni. Ad esempio abbiamo capito quanto sia importante che un bene produttivo sottoposto a sequestro giudiziario resti sul mercato, quanto sia difficile riuscire a sopravvivere alle intimidazioni mafiose, a un’amministrazione giudiziaria che pure ha avuto ampi meriti nella riconversione produttiva. Istituzioni, banche, associazioni imprenditoriali e Legambiente ci hanno tutte aiutato verso i traguardi che abbiamo raggiunto. E’ una storia bella anche perché, purtroppo, circa i beni confiscati alle mafie tanti non riescono nel nostro percorso: si devono creare vere sinergie attorno alle aziende, non basta salvaguardare i posti di lavoro. Abbiamo voluto offrire alla collettività una bella pagina di antimafia dei fatti, quella che chiamiamo la storia del noi. Come diciamo sempre in azienda, le parole possono far muovere, ma sono gli esempi che trascinano. Insieme si può, e in questo insieme oggi c’è anche SICREA Group”.

 

Maurizio Piccinini Ccordinatore provinciale di LIBERA per Modena

“Le aziende confiscate alle mafie sono migliaia a livello nazionale, e a livello regionale tra le 50 e le 60 unità. Ma rimettere in un circuito virtuoso un’azienda confiscata non è facile: Calcestruzzi Ericina è un’eccezione, la regola è la messa in liquidazione. E così rischia di passare il messaggio che la mafia dà lavoro, e le istituzioni chiudono le imprese. La nostra regione sta passando un momento molto critico e molto interessante per quanto concerne il ruolo della criminalità organizzata: i fatti recenti sono noti, le cronache processuali visibili a tutti. Vorrei dunque parlare non di mafia, bensì di mafiosità: come dice don Luigi Ciotti, la forza delle mafie sta al di fuori di esse. E’ deleterio il contesto di lassismo nell’applicazione delle norme, il facile e consuetudinario aggiramento o superamento delle leggi: non sono atteggiamenti mafiosi, ma creano situazioni che facilitano la penetrazione della criminalità organizzata. Noi incoraggiamo gli studenti ad andare a vedere i processi di mafia, perché così possono vedere che i mafiosi esistono, che possono trovarsi anche a pochi metri da loro; e possono vedere pure le vittime, i testimoni che magari hanno subito pesanti intimidazioni.

Tutti, quindi, devono fare la propria parte: lo Stato dal 1980 a oggi ha operato diversi interventi normativi, ma le leggi non bastano, devono muoversi società civile, mondo delle imprese, sindacati. Per questo ci piace collaborare con un’azienda come SICREA su temi come White list e rating di legalità e per rafforzare, pure tra gli operatori economici, una vera cultura della legalità”.

Giancarlo Muzzarelli Sindaco di MODENA

“Il vostro è uno dei tanti gruppi nati da una storia di sudore, di fatica, di lunghi processi che hanno posto il movimento cooperativo al centro del sistema delle costruzioni. Poi c’è stata la crisi, forse c’è stato un ritardo nella lettura di certe dinamiche, e quindi sono arrivate sfide completamente nuove per il settore: la sfida del bello, della rigenerazione urbana, della riqualificazione energetica. Queste sfide, dobbiamo affrontarle anche insieme, come sistema: Modena deve ripartire, può e vuole investire. Come Comune abbiamo dovuto vendere un po’ di gioielli, non ne venderemo altri, e poi siamo riusciti ad avere preziosi fondi dalla Regione. Dal 2008 al 2013 gli investimenti del Comune erano passati da 48 a 9 milioni di euro. Ora si è sbloccato qualcosa sul patto di stabilità, ma non è tutto risolto, Roma pretende di gestire direttamente buona parte delle risorse che destina al territorio. E invece io penso che qui ci sia proprio un problema di valore del territorio, che per noi è importante. Soprattutto, dobbiamo investire sui giovani: oggi rischio di dover chiudere due asili nido, perché i bambini calano, e vedo 200 persone in lista d’attesa per le case di riposo. Dobbiamo costruire una società diversa: con la crisi si è rotta, anche da noi, la coesione sociale, tanti giovani che erano immigrati qui sono ripartiti per Paesi come l’Inghilterra. “.

 

Palma Costi Assessore alle Attività Produttive della regione Emilia-Romagna

“E’ un’emozione essere qui oggi, per me che sono stata dipendente della cooperativa Ceam, poi confluita nella Cdc di Modena. E’ stata proprio la Cdc a costruire questa bella sede, che ora ha fortunatamente trovato un futuro. SICREA Group è un esempio positivo di ciò che si può fare anche in settori in crisi come quello dell’edilizia. Ed è riuscito a farlo perché ci si è messi in gioco, si è ripartiti come persone che fanno squadra, si è avuto il coraggio di operare un ricambio generazionale.

In questa sede, non posso non ricordare come la Regione Emilia-Romagna abbia lanciato la sfida dell’occupazione: il Patto per il Lavoro consegna a tutti una grande responsabilità, ciascuno, e non solo le istituzioni, deve fare il proprio pezzo. E lo deve fare nel rispetto delle regole, della legalità: sono i temi che lo stesso SICREA Group ha posto. Sul territorio regionale iniziamo a vedere i primi risultati positivi nella conversione dei beni confiscati alla mafia, come dimostra il recente caso di Salsomaggiore. E poi la Regione ha in essere tante grandi sfide infrastrutturali, come quella del post-sisma: abbiamo ancora 800 milioni di euro di opere pubbliche da appaltare per la ricostruzione, stiamo cercando di completare il reperimento delle risorse necessarie”.

 

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