Sacchi di dollari e auto di lusso, ma reddito da precario: maxisequestro di beni per l’imprenditore Borelli di Bagnolo
Accusato di evasione per tre milioni di euro

3/7/2016 – Un maxisequestro di beni a carico dell’imprenditore Claudio Borelli di 72 anni è stato deciso dal Tribunale di Reggio Emilia ed eseguito nei giorni scorsi dagli uomini della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile di Reggio Emilia. Sotto sequestro un’azienda del settore oleodinamico (in mano a un amministratore giudiziario), tre abitazioni, diverse moto e auto di lusso, cinque garage, una moltitudine di conti correnti, polizze assicurative e oltre 700 mila euro in contanti. Proprio da quei soldi, sequestrati nel 2014, ha preso il via un’indagine nei confronti dell’imprenditore, ritenuto “fiscalmente pericoloso”, che si è concretizzata dopo due anni nel sequestro da svariati milioni di euro.

L’11 agosto 2014, gli uomini della Questura perquisirono l’abitazione di Borrelli alla ricerca di munizioni da guerra. Ma con grande sorpresa finirono per scoprire in un armadio una gran quantità di banconote per un totale di 805 mila 159 dollari.  L’indagine successiva avrebbe accertato un’evasione fiscale fra il 2011 e il 2014 di più di tre milioni di euro.

Nell’ordinanza di sequestro, il Tribunale (presidente Caruso, a Latere Cristina Beretti e Andrea Rat) parla e di un dell’esistenza di una contabilità parallela a quella di norma, di un “consolidato sistema di pagamento delle fatture in conti correnti” non riferibili alla società di Borelli, ma a lui stesso”e ccome tali occulti”, nonché della “falsa indicazione di pagamenti avvenuti  per contanti da parte delle società clienti, e fkinalizzati a occultare effettivi pagamenti avvenuti in compensazione di fatture emesse, ma non registrate”.

L’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale, sarebbe giustificata dalla sproporzione tra disponibilità finanziarie e redditi effettivamente dichiarati. L’imprenditore di Bagnolo è difeso dall’avvocato Alessio Fornaciari.

 

 

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