14/7/2016 – In un momento drammatico della vita del Pd, sempre più avanti verso la scissione, occhi puntati sulla festa de l’Unità di Campagnola, dove questa sera – nell’anniversario della Rivoluzione francese – alle 21 interviene Massimo D’Alema, ex segretario del partito (Pds e Ds), ex presidente del consiglio, presidente della fondazione ItalianiEuropei e soprattutto acerrimo oppositore interno di Matteo Renzi.
A Reggio Emilia tira un’aria anti-renziana niente male, se è vero che le feste de l’Unità sono diventate il megafono della minoranza interna: da Bersani, intervenuto più volte in pochi giorni, a Gianni Cuperlo. E infatti alla festa di Correggio c’è pure Matteo Richetti – tessera numero dei renziani delusi – che sta battendo l’Emilia per presentare il suo libro “Harambee, per fare politica ci vuole passione” (650 persone a Spezzano di Modena, dove lo ha intervistato Lucia Annunziata) e alle 21 di stasera interverrà nello spazio della libreria Macondo.
Che il clima sia assai pesante a Reggio lo conferma un articolo dell’assessore Mirko Tutino , che la Gazzetta di Reggio ha presentato in prima pagina col richiamo che in genere si dedica agli editoriali.
Tutino lancia una bordata senza precedenti a Renzi e ai renziani locali (ma anche a chi, come Maurizio Battini. segretario del ministro Delrio, stato mandato da Roma per esercitare una moral suasion sui consiglieri recalcitranti in materia di referendum costituzionale).
Con la penna intinta nel vetriolo, quindi con la certezza di avere delle truppe dietro di sè, l’assessore esordisce affermando perentoriamente che “i richiami all’unità vuoti non funzionano più”. “E’ finito il tempo in cui gli ideali e l’appartenenza erano così forti da far accettare il centralismo democratico. Difficile chiedere allineamento a Renzi quando il premier è il primo a prendere a bastonate chiunque la pensi diversamente”, scrive Tutino. E giù bordate: “Dare ai propri compagni di Partito dei gufi, dei dinosauri, accusarli di essere attaccati alla poltrona, fare di un referendum una crociata, prendere a mazzate il mondo della scuola e i sindacati, per poi pretendere allineamento con il Capo”. Ma, ammonisce, “non siamo nella caserma di Full metal jacket, dove il sergente Hartmann insulta tutti e ottiene l’obbedienza dei soldati”.
L’orizzonte è fosco, e per Tutino è Renzi la rovina del partito: “La linea di questo Segretario sta riducendo al lumicino l’organizzazione del Partito, le sue battute e i suoi tweet ci fanno perdere milioni di voti ed eclissano i buoni risultati di questa legislatura”. E neanche tutti, perchè “alcuni provvedimenti hanno un sapore berlusconiano assai distante dal programma con cui vi siamo presentati agli elettori nel 2013”.
E ancora, un ruvido messaggio ai pretoriani veri o presunti: “L’unità e il rispetto non si comprano al supermercato. fare i portatori della voce di Renzi in terra come se l’autorevolezza fosse automatica, non funzione. Il premier è a Roma e governa con Alfano e Verdini, Qui si amministra con un consenso più largo e una maggioranza che ha incluso una buona quota di elettori di sinistra che sul piano nazionale ci hanno già salutato. Il consiglio comunale rappresenta i reggiani che lo hanno votato. Se non è abbastanza “renziano” è perchè gli elettori hanno votato Luca Vecchi e la sua maggioranza di centrosinistra, non Matteo Renzi”.
Tutino ricorda in proposito che il documento Lusenti (“una mozione critica verso Renzi”) in Sala del Tricolore è arrivato 14 pari, con molti democratici che hanno votato contro la mozione solamente per disciplina di gruppo, ritenendo il proprio voto quello più utile per avere compattezza sulle scelte amministrative serie della città. Fossi un sostenitore della riforma costituzionale riterrei questo risultato un segnale politico pesantissimo e mi preoccuperei”.
Conclude Tutino: “Chi ignora la differenza tra Reggio e Roma e poi pretende, in nome di Renzi di avere un credito locale, ha sbagliato tutti i propri conti”. La guerra, nel Pd reggiano, è solo cominciata.
LEGA NORD: LA SPACCATURA NEL PD E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. NOI CI SCATENEREMO PER IL NO
maria
14/07/2016 alle 16:03
Convengo con Tutino e Renzi è sicuramente il capo dei bla-bla con ambizioni dittatoriali. Per fortuna che i cittadini, dopo gli entusiasmi iniziali, lo stanno comprendendo. Mi viene però un dubbio: Renzi, accolto a suo tempo con entusiasmo da Berlusca, non costituirà la vendetta di quest’ultimo per distruggere il PD? Anche se , caro Tutino, il partitismo storico, che si è trasformato in una lobby di potere dove gli iscritti servono da strumento e non per un confronto dialettico , sta per finire. I cittadini, per fortuna, cominciano a guardare più i fatti che le chiacchiere, ed i Renzi, ma anche i Bersani e forse anche tu Tutino, fanno parte di logiche del passato.
Per certo con queste logiche l’Italia, anzichè avanzare, va alla deriva.
E poichè ritengo conosca un po’ la cultura russa, ti ricordo Dobroliubov, ripreso da Lenin, col suo ” Quando verrà il vero giorno?”
Fausto Poli
22/08/2016 alle 21:02
Tutino, dalla Sicilia. Ma ne avevamo bisogno ?
Non e’ un discorso razzista, ma anche a Sant’Ilario, Moretti e’ un Sindaco di Frosinone. Quali trame ci attendono ancora ?
Ma ascoltate solo Aliprandi a 5a colonna su rete 4. quello de’ del PD, ma ne spara piu’ lui di cazzate che non pippo, pluto e paperino. Ma quando la smetteranno il PD a prender per il culo i cittadini Reggiani ?