1/7/2016 – Minacce a Catia Silva, consigliera comunale di opposizione a Brescello e esponente della Lega Nord. Questa mattina è approdato davanti al Gup di Bologna, dopo diversi difetti di notifica, il procedimento per tentata violenza privata e minacce aggravate dalla finalità mafiosa a carico di Salvatore Grande Aracri (figlio di Francesco, il capoclan cutrese di Brescello) , Alfonso Diletto (già condannato a 14 anni nel rito abbreviato del processo Aemilia) e altri tre Brescellesi di origine calabrese.
Le accuse si riferiscono a fatti e intimidazioni avvenute tra il 2009 e il marzo 2010. In particolare, Catia Silva alla fine del2009, fu affrontata e minacciata in piazza da Salvatore Grande Aracri , a causa delle sue denunce sull’illegalità e le collusioni tra il clan e la politica a Brescello. Il giovane, in compagnia di altri, arrivò a dire alla consigliera: “Non ci sarà tuo figlio carabiniere a difenderti”. Fu a quel punto che sarebbe intervenuto Diletto che, dopo aver parlato in calabrese stretto con Grande Aracri, avrebbe invitato Catia Silva a dichiarare che “la ndrangheta a Brescello non esiste” altrimenti “qualcuno avrebbe potuto farle del male”.
La vicenda fece clamore, fu denunciata dalla stampa e nel corso di una manifestazione nazionale del Carroccio, anche perchè anzichè ricevere solidarietà, Catia Silva fu politicamente isolata dall’amministrazione comunale e dal Pd. Com’è noto, a metà aprile il consiglio comunale di Brescello è stato sciolto per condizionamento mafioso.
Manifestazione antimafia della Lega Nord a Brescello: Catia Silva parla al megafono, accanto a lei Gianluca Vinci
Il procedimento è stato avocato dalla Dda e questa mattina, di fronte al Gup di Bologna Petrognani Gelosi, il p.m. Marco Mescolini (lo stesso che sostiene l’accusa al processo Aemilia in corso a Reggio) ha chiesto il rinvio a giudizio per Grande Aracri, Diletto (collegato in videoconferenza dal carcere di Viterbo dove sconta la pena al 41 bis) e gli altri indagati.
L’avvocato Gianluca Vinci, segretario regionale della Lega Nord che rappresenta Catia Silva come persona offesa e parte civile, si è associato alla richiesta. I difensori invece hanno sostenuto che le accuse altro non sarebbero che una montatura politica contro Diletto e gli altri. In particolare, per Alfonso Diletto hanno teso a dimostrare che non pronunciò direttamente le minacce, ma riferì le intenzioni di altri.
Il Gup si pronuncerà nella prossima udienza dell’8 luglio.
Proprio ieri la corte d’Appello di Bologna, terza sezione penale, ha trasformato in confisca il sequestro di beni per tre milioni di euro a carico di Francesco Grande Aracri – il capo clan di Brescello, fratello di Nicolino, boss della cosca di ndrangheta di Cutro attualmente in carcere a Opera per una condanna a 30 anni – e dei suoi famigliari. il sequestro fini di prevenzione mafiosa era stata decretata un anno fa dal Tribunale di Reggio: era stato il primo atto di questa natura in Emilia-Romagna. Ora la trasformazione in confisca in base alla legge del 1992, a seguito della sentenza del processo Edilpiovra diventata definitiva otto anni fa.