16/7/2016 – Scoperto l’anfiteatro romano di Reggio Emilia? Lo sapremo lunedì mattina dal professor Maurizio Forte, docente presso il Department of Classical and Visual Studies della Duke University di Duhram (North Carolina). Maurizio Forte, reggiano, uno dei massimi esperti mondiali di tecnologie digitali applicate all’archeologia, e autore del museo virtuale sulla Reggio romana.
Nella Sala Rossa del Comune di Reggio Emilia è convocata una conferenza stampa in cui verranno resi pubblici i risultati delle prospezioni effettuate presso il Parco del Popolo da parte del team della Duke University, in collaborazione con Geostudi Stier, nell’ambito del [email protected], progetto culturale ideato e gestito dal Lions Club Reggio Emilia Host Città del Tricolore.
La ricerca è stata eseguita in aprile, e si parla di risultati di “estremo e inaspettato interesse”.
L’iniziativa di ricerca archeologica eseguita nei giardini pubblici di Reggio Emilia è stata promossa ed attuata dal Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore” e si inserisce nel solco delle iniziative tese a risvegliare ed incentivare l’attenzione della città nei confronti delle proprie radici storiche romane, e segue organicamente la già avvenuta realizzazione, nel 2015, del museo digitale donato alla città attraverso il [email protected] che costituisce, oggi, un vanto dei Musei Civici. Il museo virtuale, il primo in Europa a utilizzare la tecnologia Oculius in 3D, progettato secondo un approccio interattivo in cui i visitatori “entrano” letteralmente nella realtà della Reggio romana, ricostruita in tre dimensioni sulla base degli studi scientifici e degli scavi archeologici.
Va ricordato che il primo a indicare l’ipotesi dell’anfiteatro romano nella zona dei giardini pubblici, in prossimità della circonvallazione, è stato alcuni anni fa il giovane studioso reggiano Paolo Storchi, dottorando in Topografia antica alla Sapienza di Roma