La ndrangheta rialza la testa
Bomba incendiaria contro la sala scommesse B Sport 2 di Ospizio: nella società un personaggio legato ai clan cutresi
Allarme delle deputate 5 Stelle

4/7/2016 – Un attentato incendiario ha colpito la sala scommesse B Sport 2 di via Emilia Ospizio, a Reggio Emilia, in prossimità di via Guicciardi. La violenta esplosione, la notte scorsa, ha mandato in frantumi tutta la parte destra della vetrata principale che costituiva la porta d’ingresso. Sul posto, chiamato dai residenti svegliati dalla deflagrazione, è arrivato il nucleo investigativo antincendio  dei vigili del fuoco, insieme ai tecnici della Polizia Scientifica per recuperare elementi utili. Nessun dubbio sulla natura dolosa di quello che appare come un attentato in piena regola, all’apparenza di matrice mafiosa. E’ comunque il più grave avvenuto a Reggio Emilia da quando, quasi un anno e mezzo fa, è scattata l’operazione Aemilia.

reggio-emilia-esplosione

Le deputate Cinque Stelle Maria Edera Spadoni e Giulia Sarti (membro quest’ultima della Commissione parlamentare antimafia) parlano di “episodio allarmante”.

“Tra i titolari della sala scommesse B Sport 2 figura  infatti anche Raffaele Dolce, già procuratore speciale della Sincre, azienda interdetta per mafia – scrivono le deputate – Su questo episodio presenteremo una apposita interrogazione parlamentare per chiedere al governo una stretta maggiore sulle sale scommesse, perchè come evidenziano rapporti della Dna e il Primo Presidente della Cassazione Canzio,  anche il gioco d’azzardo legale in realtà è una enorme lavatrice per le mafie. La società civile reggiana per leggere meglio questi fatti gravissimi deve tenere in considerazione diversi punti di vista che riteniamo importanti”. Raffaele Dolce era stato responsabile dei cantieri sino al 2013: l’interdittiva emessa a suo tempo dal prefetto Antonella De Miro con l’esclusione dalla white list  della Sincre (oggi in fallimento), aveva rilevato la vicinanza di Dolce alla famiglia Ciampà, legata al clan Dragone di Cutro.

Spadoni e Sarti ricordano le parole importanti contenute nella relazione della Dna 2016: “La gestione criminale del gioco on-line si muove nelsolco tracciato dall’analoga gestione della distribuzione delle macchine utilizzate per il videopoker“. a sua volta Giovanni Canzio , all’inaugurazione dell’anno giudiziario,  ha ribadito che”Si sono progressivamente radicati nel tessuto economico e sociale dei centri urbani ove, dedicandosi ad attività imprenditoriali apparentemente lecite,provvedono al riciclaggio di denaro proveniente dalle attività tradizionali come estorsioni, traffico illegale di droga, gioco d’azzardo e videogiochi, gestione delle sale scommesse”. aggiungendo che:  ‘ Dietro attività apparentemente legali, come il gioco lecito, si nascondono fenomeni corruttivi” . . 



 

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