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Vecchio pedofilo incallito palpeggia bimba piccola in un bar davanti a tutti: arrestato, è ai domiciliari

20/6/2016 – Un pedofilo recidivo di 80 anni è stato preso sul fatto mentre toccava nelle parti intime una bimba di meno di sei anni. L’orribile episodio è avvenuto in un bar della Bassa reggiana, sotto gli occhi di alcune persone. Una di queste ha intimato all’anziano di lasciar andare la bimba, e lui – negando l’evidenza dei fatti – si è allontanato. I genitori, avvertiti dell’accaduto, si sono rivolti ai carabinieri che al termine delle indagini, dopo aver raccolto prove definite “incontrovertibili” hanno denunciato l’ottantenne per reati sessuali ai danni di una minorenne.

La Procura di Reggio Emilia, condividendo le risultanze investigative,  ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo di natura cautelare che l’altro pomeriggio è stato eseguito dai Carabinieri di una stazione dipendente dalla compagnia di Guastalla: l’anziano ora si trova agli arresti domiciliari.

L’episodio, per il quale non ci sono parole, è avvenuto in un esercizio pubblico di un centro della Bassa non meglio specificato per proteggere l’identità della minore.

L’anziano vizioso non è nuovo a episodi del genere:  nel 2012 era divenuta esecutiva nei suoi confronti una condanna 3 anni 5 mesi e 24 giorni di reclusione per un reato analogo. In quel caso la violenza, risalente al 2006,  si era consumata all’interno della cerchia più vicina alla famiglia. L’uomo era all’epoca dei fatti  era il marito di amica della mamma di una bimba su cui ha sfogato la sua perversione.

Un’amicizia, quella tra le due donne e tra la mamma e la coppia,  fondata su un’estrema fiducia, tanto da arrivare ad affidare ai coniugi la propria bambina. Ma in quella circostanza con la minaccia di picchiarla e tenendola sotto costante intimidazione psicologica, l’uomo costrinse la piccola a subire palpeggiamenti e a compierne a sua volta. Violenze aberranti e ripetute che avevano gettato la bambina in uno stato di disperazione e disagio psicologico, via via diventati sempre più evidenti sino a quando la piccola non ha trovato la forza di parlare. Quindi le indagini dei Carabinieri, la denuncia, l’arresto preventivo e la condanna dell’uomo.

 

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