Come loro consuetudine, prima di “denunciare” fatti e circostanze, i membri del tavolo approfondiscono e verificano. Sono principi ai quali si attengono così come si attengono al dovere della verità.
Recentemente si sono complimentati con una coppia per la nascita del loro figlio, un bimbo bellissimo e in salute. Questa nascita, come tutte le nascite, rappresenta una gioia per genitori, nonni ed indirettamente per tutti noi.
Avendo notato che quella coppia palesava qualche preoccupazione, abbiamo approfondito apprendendo che la madre non aveva latte per alimentare il proprio figlio.
Ovviamente l’industria non lascia morire “le galline dalle uova d’oro” e, moderne balie, è in grado di ottemperare alla bisogna producendo “un oneroso latte artificiale”. In buona sostanza: chi ha la gioia di procreare un figlio ma la madre non ha latte, la spesa per la sua alimentazione è di oltre 100 euro al mese NON mutuabili.
Al tavolo Hemingway dissentono e sostengono che il latte artificiale al pari dei farmaci salvavita dovrebbe essere interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Solo in questo modo si tutela il nascituro. Sarebbe una scelta prioritaria che lo Stato dovrebbe fare da subito.
E’ quanto chiediamo al presidente Renzi, è quanto chiediamo alla ministra Lorenzin (che è anche madre), è quanto chiediamo al presidente Bonaccini, è quanto chiediamo alle/ai parlamentari reggiani, è quanto chiediamo a chi ha il potere di decidere. Solo allora potremo affermare che la “Tutela del nascituro” è realizzata davvero e non è solo uno slogan.
Altri sono i modi per ridurre gli sprechi della sanità pubblica. Ad esempio, come fanno in altri paesi europei, si potrebbero fornire i medicinali in base all’effettivo fabbisogno e non in confezioni “monstre” (prescrizione tre pastiglie, confezione da 10). Questo è un esempio di corretto e “risparmioso” utilizzo dei farmaci. Non certamente, come avviene ora, quello di negare la fornitura gratuita del latte artificiale ai neonati.
Arriveranno risposte? Nel frattempo e fino a quando non sarà svezzato, per quel nascituro, un futuro e prezioso cittadino, i membri del tavolo Hemingway si faranno carico del costo del latte artificiale. Come diceva Calimero: “E’ una ingiustizia però!”.
Per i membri del tavolo Hemingway-CAD Sociale la “più grande ricompensa” è stata quella di aver visto la serenità nello sguardo di quei genitori. Fra qualche mese, “dono ancor più grande” sarà quella di ricevere un sorriso da quel neonato.
Cordialità, speranza.
*Portavoce del “tavolo Ernest Hemingway”-CAD Sociale