Stu Reggiane: tre banche si qualificano per il prestito da 19 mln
Il primo bando era andato deserto

22/6/2016 – La Società di trasformazione urbane STU Reggiane, la controllata del comune di Reggio Emilia incaricata dei reinsediamenti e delle bonifiche nell’area ex-Reggiane e zone limitrofe, ha superato in zona Cesarini l’impasse del bando riservato a banche e finanziarie per un prestito da 19 milioni di euro.  Il bando, andato deserto a fine maggio, è stato prorogato al 20 giugno con provvedimento d’urgenza del consigliere delegato Luca Torri, prendendo atto che il tempo (15 giorni) assegnato agli istituti di credito per qualificarsi era troppo stretto.

Ora risulta a Reggio Report che alla scadere della proroga, lunedì 20 alle 12, a STU Reggiane siano pervenute le disponibilità ufficiali di tre banche: Bper (Popolare Emilia-Romagna), Ubi Banca e Carisbo-Intesa, che ora  hanno altri giorni di tempo per presentare un’offerta formale.

L’ostacolo principale, oltre ai tempi, sono le garanzie sull’eventuale prestito, destinato alla ristrutturazione del capannone 18, a integrazione dei finanziamenti pubblici “girati” a STU dal Comune. terreni e fabbricati, infatti, sono in capo all’Immobiliare Fantuzzi, a sua volta fortemente esposta verso un pool di istituti di credito che potrebbero anche aprire una procedura per ottenere il rientro dei loro crediti.  STU Reggiane dovrà offrire solide garanzie. Comunque il primo scoglio è superato.

 

Nuovo incidente nella costellazione delle partecipate comunali di Reggio. E’ andata deserta la gara d’appalto “Speedy Gonzales” indetta il 10 maggio da Stu Reggiane (società di trasformazione urbana) per un prestito finanziario destinato a supportare i progetti di riqualificazione dell’area ex Reggiane, su cui il Comune ha ricevuto un contributo governativo di 10 milioni 950 mila euro destinato principalmente al recupero del capannone 18. Le domande di partecipazione dovevano essere presentate entro 15  giorni dalla data del bando (pubblicato il 10 maggio); poi le banche invitate avrebbero avuto altri dieci giorni di tempo per presentare l’offerta.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *