Si è ucciso in carcere il marito violento che aspettava la moglie col martello in tasca
Arrestato giovedì, era evaso dai domiciliari

14/6/2016 – Si è ucciso in carcere alla Pulce di Reggio Emilia l’uomo di 42 anni arrestato giovedì scorso perchè ubriaco fradicio e con un martello di ferro in tasca si era appostato davanti al luogo di lavoro della ex moglie, dopo  aver minacciato di ucciderla con diverse telefonate ed essere evaso dai domiciliari, dove era ristretto a casa del fratello a Luzzara.

I carabinieri che, con l’ausilio dei Servizi sociali del Comune di Reggio, avevano trasferito d’urgenza la donna in un alloggio protetto e si era appostati davanti al luogo di lavoro, sono intervenuti appena in tempo di fronte al rischio incombente di un nuovo femminicidio. Ma in carcere, il tragico epilogo della vicenda: nella giornata di domenica l’uomo si è tolto la vita in carcere. Il sostituto procuratore di Reggio Emilia Isabella Chiesi ha aperto un’inchiesta. Ne dà notizia oggi la Gazzetta di Reggio .

Il marito violento era da sette mesi agli arresti domiciliari a Luzzara per scontare la condanna definitiva a un anno e sette mesi per lesioni alla moglie comminata nel novembre scorso dal giudice Dario Da Luca. L’uomo comunque aveva già violato l’obbligo di non avvicinarsi alla moglie.

Venerdì mattina, dopo che i carabinieri lo avevano arrestato mentre armato di martello aspettava al varco la donna, il gip di Reggio Giovanni Ghini lo aveva rimesso ai domiciliari, nonostante la richiesta di una misura più restrittiva da parte della Procura. Tuttavia è immediatamente intervenuto il giudice di sorveglianza che alla luce dei precedenti ha ordinato il trasferimento in carcere per l’espiazione della pena. Nei tre giorni trascorsi tra l’aresto e il suicidio, l’uomo in definitiva non ha mai lascito il carcere.

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