3/6/2016 – Ricorre il 70° anniversario dell”omicidio di don Umberto Pessina, il parroco di San Martino Piccolo di Correggio, trucidato nel sagrato della sua chiesa la sera del 18 giugno 1946 da un commando di partigiani comunisti. La morte di don Pessina fu per molti versi un dramma di portata storica: segnò uno spartiacque politico, e anche per le istituzioni, sulla consapevolezza della tragedia che si era consumata con la catena di stragi e delitti del dopoguerra. D’altra parte mise a nudo la cattiva coscienza del Pci dell’epoca, che mandò in galera un innocente, il comandante partigiano e allora sindaco Germano Nicolini, per coprire i veri assassini: in quella pagina buia il partito fu peraltro ben supportato dalle confessioni sotto tortura strappate dal capitano Vesce e dalle inaudite pressioni del vescovo Socche, che volle Nicolini in galera a ogni costo.
E dunque, in questa ricorrenza sono in programma diverse iniziative di portata straordinaria, tenuto conto che sul sacrificio di don Pessina si registra ancora oggi molta reticenza a sinistra. Infatti in queste commemorazioni è eclatante l’assenza (almeno sino a oggi) delle amministrazioni locali, in particolare il Comune di Coreggio, così come della Provincia e della Regione.
LO STORICO PAOLO PISANO’ A SAN MARTINO PICCOLO
Sabato 18 Giugno, alle ore 11, sarà il giornalista e storico Paolo Pisanò, autore col fratello Giorgio del celebre libro “Il Triangolo della Morte” a recarsi a San Martino Piccolo nel 70° di don Pessina. L’iniziativa è promossa dal Centro Studi Italia di Luca Tadolini.
“Verrà deposto un omaggio in ricordo di tutte le vittime della Guerra Civile – annunciano i promotori – Si ricorda che nella terra di Correggio rimasero uccisi circa quaranta partigiani, mentre le vittime dei partigiani sono un centinaio, tra cui 13 persone ancore disperse, due sacerdoti e tre donne. Di queste la metà sono persone uccise nel comune di Correggio dal 25 Aprile 1945 al 1946”. Pisanò sarà accompagnato da una delegazione dei promotori e dei parenti delle vittime. Successivamente lo studioso si recherà a Costa Borga di Vetto per rendere omaggio alla Croce dedicata a Pietro Azzolini, ufficiale medico, ucciso dai partigiani il 21 Giugno 1944. Seguirà un conviviale a Vetto.
“L’iniziativa si svolge nello spirito della Riconciliazione nazionale – aggiunge Luca Tadolini – La Riconciliazione, ormai trascorsi oltre 70 anni dalla Guerra civile, deve avere il coraggio della ricostruzione storica senza omissioni dettate dalla convenienza politica. Si chiede alle istituzioni, visto il gravissimo numero di uccisi, di ricordare alla cittadinanza nelle ricorrenze tutte le vittime della violenza” e non solo i partigiani caduti nella Resistenza.
SABATO E DOMENICA MESSE SOLENNI. MONSIGNOR NEGRI PRESENTA LO STUDIO DI ZAMBRANO SUI MARTIRI DEL TRIANGOLO DELLA MORTE
Sempre il 18 e il 9 giugno don Pessina sarà ricordato con iniziative del mondo cattolico.
Particolarmente significativa la Messa da Requiem in forma straordinaria, che sarà celebrata sabato alle 19 dal vicario foraneo don Carlo Castellini in San Martino Piccolo, secondo il rito romano (in latino). Seguirà preghiera al sacello del sacerdote ucciso.
Domenica mattina alle 11 Messa solenne celebrata da monsignor Giuseppe Verucchi, vescovo emerito dell’arcidiocesi di Ravenna -Cervia, con preghiera davanti al sacello di don Pessina e nel sagrato dove fu ucciso.
Alle 17 Adorazione con l’esposizione del SS. Sacramento. Vespri e Benedizione Eucaristica officiati da monsignor Luigi Negri arcivescovo di Ferrara-Comacchio, abate di Pomposa e presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi.
Monsignor Negri alle 18 partecipa anche alla presentazione dello studio realizzato dal giornalista Andrea Zambrano su “I Santi Martiri del triangolo della morte” per la collana dei Quaderni del Timone. “Nel mio lavoro- dice in proposito Zambrano – rivelo alcuni particolari inquietanti e trascurati dalla lettura della sentenza di proscioglimento per amnistia del vero assassino, nel 1993. Particolari dai quali si evince che anche don Pessina, come Rolando Rivi, è stato ucciso in odium fidei, condizione indispensabile per il riconoscimento del martirio e della Beatificazione”.
Al termine dell’incontro saranno proiettati alcuni filmati originali inediti della traslazione della salma di don Pessina e dell’inaugurazione del Sacello.
DIBATTITO ALL’ARCO SUL LIBRO DI ANTONIO BERNARDI: PETRUCCIOLI PARLA DI IPOCRISIA DEL PCI, E RENZO TESTI LASCIA LA SALA
Dal versante della sinistra, le vicende del delitto don Pessina, i processi, i legami col delitto Mirotti, il delitto Vischi e l’uccisione del “Muso” Rino Soragni da di Alfredo Casoli “Robinson”, la storia drammatica di Germano Nicolini vengono ripercorsi da un punto di vista sostanzialmente interno al vecchio Pci, dall’ex deputato Antonio Bernardi con il libro “Il Diavolo, Il vescovo, il Carabiniere” uscito da pochi giorni per Consulta edizioni.
Notevole il dibattito di presentazione alla libreria all’Arco con Pierluigi Castagnetti e Claudio Petruccioli , in cui l’ex presidente della Rai (esponente riformista di primo piano) ha detto chiaro e tondo che l’atteggiamento tenuto dal Pci all’epoca – persino incomprensibile secondo Castagnetti – si spiega con la rimozione da parte dei comunisti del persistere nel partito di un’ala rivoluzionaria he perseguiva l’ora X. Una componente finita in un “cono d’ombra” che ha coinvolto tutte le donne e gli uomini del vecchio Pci. Un tempo si parlava di doppiezza, oggi Petruccioli ha parlato senza mezzi termini di “ipocrisia”, suscitando anche qualche sconcerto nella platea affollata di esponenti dell’allora Partito comunista italiano. Al punto che un esponente storico della cooperazione regiana come Renzo Testi, visibilmente contrariato, si è alzato ed è uscito dalla sala, dopo un breve battibecco con Petruccioli.