Gipsy Jazz: atmosfere anni ’30 con Giacomo Santini e Ilaria Liuzzi al Caffè della Far

23/6/2016 – Il fascino elettrizzante e senza tempo del Gipsy Jazz è protagonista dell’appuntamento di oggi, 23 giugno, col Caffè del Giovedì della Far-Studium Regiense.

Sul palco dell’Oratorio della Trinità (via San Filippo 14, centro storico di Reggio Emilia) sale il Gipsy Jazz Duo di Giacomo Santini alla chitarra e Ilaria Liuzzi al violino, che con la loro musica, ispirando alla fantasia ritmica di Django Reinhard e all’eleganza solista di Stephan  Grappelli, faranno rivivere i salotti e le cantine della Parigi anni ’30.

Django Reinhardt

Django Reinhardt

Il Gipsy Jazz

Si definisce “Gipsy Jazz” o “Jazz Manouche” quello stile musicale melodico cadenzato che è tipico delle band tzigane. Il chitarrista Django Reinhard, che è considerato l’ideatore e massimo esponente di questo genere musicale, ha reso possibile l’unione tra l’antica tradizione zingara del ceppo dei Manouches e il jazz americano. Il frutto di questa unione è un genere che unisce la sonorità e la creatività espressiva dello swing degli anni ’30 con il filone musicale del “valse musette” francese e il virtuosismo eclettico tzigano. Django nacque in Belgio nel 1910, da una famiglia di etnia Sinti. Dopo un lungo girovagare in varie nazioni europee e nordafricane, la sua carovana si fermò a Parigi e lì ebbe inizio la sua carriera di jazzista. A diciotto anni era già un apprezzato banjoista, ma sfortunatamente subì un grave incidente: perse
l’uso di due dita della mano sinistra a seguito di un incendio che distrusse la roulotte di famiglia.  A causa di questa menomazione, fu  costretto ad abbandonare il banjo e a suonare una chitarra particolare. Nonostante questo problema, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e in breve tempo tornò a suonare in Francia con varie orchestre. A metà degli anni ’30 formò, con il violinista Stephane Grappelli, un quintetto di soli strumenti a corda. In quegli anni inizia la sua grande fama di musicista jazz, che lo rese famoso in tutta Europa.  Subito dopo la seconda guerra mondiale Django venne invitato negli Stati Uniti da Duke Ellington, suonò nei più importanti teatri e sale da musica, l’ultima delle quali la Carnegie Hall di New York. Successivamente incise, in epoca di Bebop, brani musicali memorabili con la chitarra elettrica. Reinhardt, scomparso a soli 43 anni, è ricordato sia come un eccezionale virtuoso della chitarra, che come compositore di un notevolissimo

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