10/6/2016 – Il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca è andato in visita e si è raccolto in preghiera ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Santa Vittoria di Gualtieri, dove mercoledì è stato perpetrato un furto sacrilego: qualcuno ha forzato il tabernacolo e si è impossessato delle ostie consacrate e della pisside che le conteneva. Del furto si è accorto nella stessa giornata il parroco don Giovanni Caselli, che ha subito avvertito il vescovo e ha presentato denuncia ai Carabinieri, che indagano per le ipotesi di reato di furto aggravato e vilipendio della religione.
Si teme che le ostie consacrate (che per la Chiesa cattolica costituiscono in virtù della transustanziazione il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo) vengano utilizzate da sette sataniche, sempre alla ricerca di ostie e oggetti consacrati per i loro riti. Un timore che il vescovo stesso sottolinea in un comunicato diffuso oggi e nel quale – oltre alla visita a Santa Vittoria – si annuncia anche una lettera del vescovo tutti i sacerdoti della Diocesi perché celebrino una Messa di riparazione.
“Il giorno stesso del ladrocinio il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca ha scritto a tutti i sacerdoti della diocesi – si legge nella nota – invitandoli a celebrare una santa Messa di riparazione e di domanda di conversione per coloro che si macchiano di queste colpe e chiedendo ai confratelli di prestare la massima attenzione alla custodia eucaristica nelle chiese loro affidate”.
Camisasca ha scritto anche ai parroci in solidum don Caselli e don Giuliano Marzucchi e ai parrocchiano dell’unità pastorale di Gualtieri, chiedendo che offrano “una santa Messa e gli altri atti di riparazione prescritti” dalla Chiesa in questi casi.
“Partecipo al dolore e allo sgomento della vostra comunità per il gesto sacrilego. È un atto gravissimo, che colpisce ciò che abbiamo di più caro, il Corpo stesso di Gesù. Esso è il cuore delle nostre comunità e il segno efficace del sacrificio di Cristo morto e risorto – scrive il vescovo di Reggio – Supplico il Signore perché da questo avvenimento così negativo nasca una più profonda fede nell’Eucarestia e nei grandi doni che Cristo ci ha lasciato con i suoi sacramenti”.