3/6/2016 – La Ferrarini spa si sdoppia. L’assemblea straordinaria dei soci dell’azienda agroalimentare reggiana il 17 febbraio scorso ha approvato la scissione parziale della Ferrarini Spa. Il progetto di scissione prevede il conferimento del ramo industriale, relativo all’attività di produzione e vendita di prosciutti cotti, di prosciutti stagionati e della salumeria tradizionale, a una società per azioni di nuova costituzione.
In particolare il ramo di azienda industriale oggetto di trasferimento sarà costituito dal complesso dei beni materiali e immateriali, ivi compresi i marchi e brevetti, destinati all’attività di produzione e vendita di prosciutti cotti, di prosciutti stagionati e della salumeria tradizionale, le unità produttive di Lesignano de Bagni (Parma) e San Giuliano Milanese (Milano), oltre al bond da 30 milioni di euro (scadenza 2020 e cedola del 6,375%), le linee di finanziamento aperte a medio e lungo termine e tutti i contratti e rapporti giuridici, attivi e passivi, inerenti al ramo d’azienda in questione.
Nella società scissa, che cambierà nome da “Ferrarini – Società per azioni” a “Società agricola Ferrarini Spa”, rimarranno invece i rami d’azienda relativi alla gestione di aziende agricole di proprietà e locate da terzi, alle attività connesse alle aziende agricole, quali l’attività casearia relativa al Parmigiano Reggiano e la produzione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli e di aceti, oltre alla gestione del patrimonio mobiliare e immobiliare (terreni e fabbricati).
“La scissione di Ferrarini – si legge sul sito della società – si colloca nell’ambito della riorganizzazione strutturale, funzionale e delle attività produttive del gruppo, finalizzata al consolidamento ed alla crescita nelle diverse aree di business in cui operano le società del gruppo”.
I Ferrarini, così come altre importanti famiglie dell’industria italiana, nell’ultimo anno hanno accusato pesanti perdite di capitale a causa delle loro partecipazioni azionarie in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Ricordiamo che i Ferrarini, così come altre importanti famiglie dell’industria italiana, nell’ultimo anno hanno accusato pesanti perdite di capitale a causa delle loro partecipazioni azionarie in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.