E’ nata Coviolo Wireless : prima banda larga di comunità a Reggio
Tutti uniti per spendere meno e avere di più

18/6/2016 – Inaugurata questa mattina  ‘Coviolo Wireless’, l’infrastruttura wireless di comunicazione a banda larga per i cittadini di Villa Coviolo, frazione a sud-ovest di Reggio Emilia. La banda larga a Coviolo è stata ottenuta grazie allo  spirito di partecipazione e all’intraprendenza del comitato di cittadini Coviolo in Festa (circa 200 associati), che da anni anima la vita della comunità di Villa Coviolo (circa 2.700 abitanti), oltre alla alla collaborazione del Comune di Reggio Emilia, che fra l’altro ha dotato la frazione di un Centro polifunzionale in via Fratelli Rosselli.

La presentazione di Coviolo Wireless

La presentazione di Coviolo Wireless

Decisivo, nella realizzazione del progetto, anche l’intervento della Regione Emilia-Romagna, attraverso la società in house Lepida spa.

L’attivazione della wireless a Coviolo permette il superamento del digital divide su scala di quartiere, offrendo un accesso della rete internet da parte dei cittadini aderenti (tipo adsl) a costi contenuti.

COVIOLO WIRELLESS LUCA VECCHI

La presenza di una rete informatica a banda larga di quartiere permette inoltre l’integrazione dell’infrastruttura con lo sviluppo di nuovi sistemi di sicurezza cittadina, come la video sorveglianza. Il Gas (Gruppo acquisto solidale) delle telecomunicazioni rende possibile la condivisione delle risorse e il miglioramento dell’efficienza informatica.

Valeria Montanari alla presentazione di Coviolo Wireless

Valeria Montanari alla presentazione di Coviolo Wireless

Si può avere in sostanza un servizio Wifi su tutta la frazione di Coviolo, con una stazione radio-base che diffonde il segnale con una modalità ‘a stella’, ripetitori di segnale e punti di ricezione capillari (praticamente casa per casa). A Coviolo, dunque, una soluzione di comunità a quella che era una lacuna per la comunità e un rafforzamento ulteriore della Città pubblica, con una aumentata dotazione dei Beni comuni.

 Al taglio del nastro, il sindaco Luca Vecchi ha parlato di  “bell’esempio di smart city nato dal basso, di innovazione sociale scaturita dalla comunità locale, che ci conferma fra l’altro quanto sia forte e diffusa la domanda di Digitale nel quotidiano di ciascuno di noi”. Per l’assessore all’agenda digitale Avaleria Montanari Coviolo “è un bel caso di innovazione sociale, oltre che tecnologica diffusa”.

Non ci resta che continuare su questa strada, fatta dall’intelligenza e dalla creatività di tutti – ha detto Raffaele Donini, assessore della Regione Emilia-Romagna – I servizi della banda larga e ultra larga sono certo fondamentali per l’attività professionale ed economica, a cominciare dalla produzione industriale, e per l’attività didattica, ma sono altrettanto importanti per le famiglie, per le singole persone, quale strumento di vita quotidiana e di connessione alla comunità. Per questo la Regione ha valutato con interesse e ha creduto, sostenendolo, nel progetto che oggi inauguriamo”.

COVIOLO WIRELLESS

Alla presentazione di Coviolo Wireless sono intervenuti anche il presidente del centro sociale Coviolo in festa Massimo Vezzosi, il vicepresidente Claudio Braglia e Miki Ferrari esperto di Emisfera Sistemi spa, che ha spiegato il sistema di funzionamento e le potenzialità di Coviolo Wireless, le cui frequenze sono ampiamente contenute nei limiti di legge e delle valutazioni di Arpa e Organizzazione mondiale della Sanità.

 PROGETTO E NORMATIVAIl progetto ha previsto la realizzazione di una infrastruttura di telecomunicazioni via radio con le seguenti caratteristiche:

  • Centro stella fisico e logico (ovvero, l’interconnessione con rete pubblica).
  • Copertura radio del quartiere (circa 10 chilometri quadrati).
  • Apparati di connessione al servizio nell’abitazione dell’utente socio aderente.
  • Capacità condivisa fino a 100 Mbps verso internet.

Le norme danno una mano. L’uso privatodi reti Wifi che attraversano il suolo pubblico non è più soggetto al pagamento di contributi (richiesti fino al 2012) e neanche all’autorizzazione generale da richiedere al ministero delle Comunicazioni (operatore di telecomunicazioni), in sostanza ne è consentito il “libero uso”, a patto che vengano rispettiate le potenze (Eirp) e usati apparati con la marcatura Ce. Questo grazie alla direttiva europea 140 del 2009, recepita dall’Italia in ritardo, nel 2012, la quale ha esteso il “libero uso” degli apparati hiperlan e radiolan anche al di fuori del proprio fondo.

Le associazioni e gli altri enti privati che volessero offrire gratuitamente connettività ai propri associati (e solo a costoro), possono farlo, anche per mezzo di reti cittadine, a patto di rispettare tutte le normative per l’uso privatodi reti Wifi e che il contratto stipulato con l’operatore non vieti esplicitamente la condivisione della connettività.

COSTI DEL PROGETTO – Il progetto prevede diversi tipi di costi:

  • un costo una tantum iniziale dato da un’infrastruttura fissa, un parco Cpe (circa 100 per iniziare) installate presso le sedi dei soci ed un costo di attivazione e programmazione iniziale dell’impianto;

  • un costo ricorsivo dato da un canone mensile (o bimestrale) della banda internet fornita da un operatore di telecomunicazioni e un costo di manutenzione e gestione dell’impianto;

  • un costo scalabile, lineare con l’aumentare del numero degli utenti (oltre ai primi 100) per aumento di banda, infrastruttura e Cpe.

POTENZIALITÀ E INTEGRAZIONI – Un progetto strutturalmente e socialmente nuovo, come Coviolo Wirelss, che si compone di investimenti pubblici e privati congiunti, produce diverse potenzialità che si traducono in un vantaggio e valore aggiunto per i cittadini ed un’ottimizzazione dei costi sociali per le istituzioni.

I vantaggi di un’infrastruttura ‘privata’ sulla quale si possono veicolare servizi pubblici possono essere rilevanti, in prospettiva, anche su altri fronti, come ad esempio l’integrazione di sistemi di videosorveglianza privata ad uso pubblico (installazione di telecamere pubbliche con investimenti privati e gestite dal servizio di ordine pubblico), oppure l’estensione di servizi sociali ad alto valore aggiunto come domotica, tele assistenza, telemedicina.

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