Corriere della droga, morte atroce alla vigilia di Natale
Due pachistani in manette per omicidio

13/6/2016 –Sulle prime era sembrato un decesso per cause naturali, poi Carabinieri di Cadelbosco Sopra hanno scoperto che la brutta fine di un cittadino pachistano di 44 anni, trovato esanime alla vigilia di Natale del 2015 in una strada del comune e spirato alcune ore dopo al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, era riconducibile a un omicidio maturato negli ambienti dei trafficanti di droga.

Muhammad Asghar, la vittima: lo avevano abbandonato morente nelle campagne di Cadelbosco Sopra

Muhammad Asghar, la vittima: lo avevano abbandonato morente nelle campagne di Cadelbosco Sopra

Questo il contesto che ha messo in moto l’operazione “Pak connection” condotta dai Carabinieri di Cadelbosco Sopra coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Guastalla. Sulla base dei risultati investigativi il sostituto procuratore di Reggio Emilia Giacomo Forte, titolare dell’inchiesta, ha chiesto e ottenuto dal Gip  reggiano un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 2 cittadini pachistani, accusati di concorso in omicidio e traffico di sostanze stupefacenti.

Dopo una complessa attività che ha portatoOmicidio autore 1 Muhammad Mueez localizzare presunti omicidi nelle province di Reggio Emilia e Brindisi, i carabinieri hanno messo le manette ai polsi di Usman Aziz di 29 anni, domiciliato nel mantovano e Muhammad Mueez di 25 anni residente a Busto Arsizio.

Omicidio autore Aziz UsmanIl primo è stato rintracciato a Guastalla. mentre il secondo era in attesa di rimpatrio al Centro Identificazione ed espulsione di Brindisi.

L’indagine era cominciata il 24 dicembre 2015 a seguito del ritrovamento, nelle campagne di Cadelbosco Sopra, del 44enne Muhammad ASGHAR. anche lui pachistano, residente in Spagna, in stato di coma e con una grave crisi ipotermica.  La morte era sopraggiunta poco dopo  il trasporto all’ospedale di Reggio.

Il percorsocompiuto dai presunti assassini per abbandonare Muhammad Asghra moribondo

Il percorsocompiuto dai presunti assassini per abbandonare Muhammad Asghra moribondo

Il successivo esame autoptico comprovava che il decesso era dovuto a un’occlusione intestinale a sua volta provocata dalla lacerazione di alcuni ovuli di eroina rinvenuti all’interno dell’apparato digerente.

L’analisi degli spostamenti della vittima, dei suoi contatti telefonici e degli oggetti rinvenuti tra gli effetti personali, hanno permesso di ricostruire le circostanze della morte del pachistano.

Il 20 dicembre 2015 Muhmmad Asghar era arrivato all’aeroporto di Milano Malpensa con un volo proveniente da Barcellona. L’uomo era un corriere “ingoiatore” (body paker) specializzato nell’ingerire gli ovuli pieni di droga (in questo caso eroina) per passare frontiere e controlli egli aeroporti, per poi evacuare gli ovuli una volta arrivato a destinazione. Un mestiere molto rischioso, perché la rottura degli ovuli è sempre possibile con sofferenze atroci e conseguenze letali. 

Ed ciò che è accaduto ad Asghar, che si è presentato ai due pusher suoi connazionali che lo aspettavano con il “carico”: è certo che anziché portare in ospedale il corriere “ingoiatore”, lo hanno abbandonato al gelo in una strada di campagna di Cadelbosco. I due avevano prelevato il corriere, che ormai moriva tra dolori atroci, a Bagnolo San Vito alle porte di Mantova. Gli investigatori hanno ricostruito minuto per minuto le tappe di un viaggio drammatico, quasi un’ora sino a Castelnovo Sotto quando, forse credendo che il disgraziato fosse già morto, hanno raggiunto via Fangaglia, in piena campagna, e nel gelo hanno abbandonato il corpo ai margini della carreggiata. Nel percorso c’erano ben tre ospedali (Mantova, Suzzara e Guastalla) ma i trafficanti hanno sempre tirato dritto.

Le indagini infine hanno individuato un importante canale internazionale di traffico di droga dalla Spagna alla Bassa Reggiana. Le indagini proseguono smantellare il resto della rete criminale.

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