8/6/2016 – Nuovi sviluppi dell’operazione Aemilia. Questa mattina, tra le province di Reggio Emilia e Crotone, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta del pm della Dda Marco Mescolini, concorde con gli esiti investigativi, a carico di Antonio Vertinelli, 30 anni, crotonese, domiciliato a Montecchio Emilia. Antonio Vertinelli è il nipote di Palmo, ritenuto dagli inquirenti il “braccio economico” del clan di ndrangheta Grande Aracri, ed è figlio di Giuseppe, cl. ‘61: Palmo e Giuseppe Vertinelli sono entrambi detenuti per associazione mafiosa e altro nell’ambito del processo Aemilia.
Nel contempo i Carabinieri hanno eseguito 2 decreti di perquisizione, personale e locale, con contestuale notifica di informazione di garanzia emessi a carico di G.V. di 30 anni, dimorante a Montecchio Emilia e A.V. di 26, che vive a Crotone: sono entrambi figli di Palmo Vertinelli.
L’arrestato e gli indagati sono nei guai per violazione dell’articolo 70 del codice antimafia (decreto legislativo 159 del 2011): secondo la Dda hanno posto in essere condotte elusive in costanza di amministrazione giudiziaria di beni sequestrati, con l’aggravante di aver agevolato il clan ‘ndranghetista, attiva operante in Emilia e collagato alla cosca “Grande Aracri” di Cutro.
Secondo le indagini, avrebbero continuato a incassare somme non dovute, in pagamento di fatture emesse da terzi, sottraendole all’amministrazione giudiziaria di un’azienda, già sottoposta a sequestro sia penale, sia a seguito di misura di prevenzione. Inoltre avrebbero indebitamente percepito, a vario titolo, le somme corrisposte a pagamento dell’affitto di un complesso immobiliare ubicato a Montecchio Emilia, egualmente sottoposto a sequestro. Nel corso delle perquisizioni – sottolineano i Carabinieri – è stata rinvenuta ampia documentazione comprovante le responsabilità penali dei 3 indagati. L’anno scorso a Palmo e Giuseppe Vertinelli erano stati sequestrati in due fasi beni per 75 milioni di euro.