20/6/2016 – Oggi, accompagnato dalla note della Filarmonica Tricolore, che aveva rifondato e di cui era presidente e primo fluato, l’addio nella chiesa di San Pellegrino a Antonio Bonfrisco, musicista e grande insegnante di musica, conosciutissimo a Reggio per le sue qualitàdi intellettuale, di professioni e per il suo impegno nel sociale: era responsabile regionale della Gilda Insegnanti. Antonio Bonfrisco aveva 62 anni se l’è portato via un male contro il quale aveva lottato come un leone de sempre col sorriso sulle labbra. Lascia nel dolore la mamma Giuseppina di 91 anni, la moglie Simona Valcavi, i figli Maurizio e Chiara, i fratelli Mario, Otello, Stella e Irene.
Diplomato in flauto all’istituto Peri, aveva cominciato a insegnare a 22 anni. Era un concertista e multistrumentista che anche i sassofoni, le tastiere, il pianoforte e la chitarra, spaziando dal classico al jazz al folk. contribuì alla nascita del Cepam e all’apertura della scuola di musica di Albinea. . E non si è fermato. Ha partecipato all’apertura del Cepam e la scuola di musica di Albinea.
Oggi il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in sua memoria .
Rispondendo a un’interpellanza sui temi della cultura, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha voluto ricordare la figura del professor Antonio Bonfrisco: “Permettetemi – ha detto – di esprimere a nome mio personale e dell’Amministrazione comunale tutta il sentimento di cordoglio e di partecipazione al lutto ai familiari, agli amici, ai collaboratori e ai tanti studenti che con lui sono cresciuti imparando ad amare la musica in questi decenni.
Il professor Bonfrisco è stato un maestro nel senso più alto del termine: la sua carriera nelle scuole medie della nostra città e della nostra provincia lo ha visto appassionato educatore, capace di far conoscere a tantissimi ragazzi quest’arte, di cui si sono innamorati. Il professor Bonfrisco ha svolto un’intensa attività concertistica. In questi anni, dopo la mia elezione, ci eravamo incontrati diverse volte – l’ultima anche di recente – per discutere assieme di una delle sue “creature”: la nuova Filarmonica Tricolore. Il suo lascito, ne siamo sicuri, vive nell’eredità artistica dei molti giovani che assieme a lui hanno imparato a suonare e che porteranno avanti la sua opera”.