18/5/2016 – Conferma della condanna per omicidio preterintenzionale, ma pena ridotta a sei anni di reclusione con il riconoscimento delle attenuanti generiche.
Questa la sentenza pronunciata oggi dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna nel processo di secondo grado contro il dominicano Favia Algenis, di 33 anni, che la sera del 9 settembre 2013 uccise con un colpo alla testa l’ex pugile Marco Davoli, di 53 anni. La tragedia si era consumata all’esterno del bar al numero 21 di via Emilia Ospizio, frequentato abitualmente da Marco Davoli, che era dipendente della Predieri Metalli.
L’uomo si trovava in compagnia di due donne dominicane e di Algenis, figlio di una di loro. Questi lo aveva colpito alla testa, fuggendo subito in bicicletta verso via Vecchi. Davoli, che aveva battuto la testa contro il cordolo del marciapiede, era spirato dopo undici giorni di coma.
Questa mattina la corte di Bologna ha ridotto la pena dagli otto anni comminati nel 2015 in primo grado a Reggio Emilia, a sei anni con le attenuanti generiche. Favia Algenis (che dopo la fuga si era costituito ed è rimasto a piede libero) era difeso dall’avvocato Vainer Burani. L’avvocato Giovanni Tarquini rappresentava Davide Davoli, figlio dell’ucciso, e l’avvocato Giuseppe Pagliani la figlia più piccola, entrambi parti civili insieme alla madre Edmea Davoli, al fratello Luca e alla compagna Ramona Fernandez.