19/5/2016 – Il noto costruttore cutrese di Reggio Emilia Raffaele Turrà, 63 anni, fratello di Giuseppe Turrà e contitolare di imprese come Edilizia Turrà, Geo Immobiliare e Itacef, si è visto negare il rinnovo del porto d’armi per il fucile da caccia. Contro il provvedimento del questore Isabella Fusiello (maggio 2015) Raffaele Turrà aveva opposto richiesta di sospensiva, tuttavia respinta dal Tar di Parma in considerazione “dell’esistenza di relazioni del ricorrente con soggetti integrati in un sistema criminale”, relazioni che sono “oggetto di indagine”.
Lo scrive la Gazzetta di Reggio di oggi.
Raffaele Turrà è zio di Maria Sergio, moglie del sindaco Luca Vecchi e per dieci anni dirigente del settore urbanistico del comune di Reggio. Una sua ditta ha completato i lavori nella casa di Masone acquistata nel 2012 “al grezzo” da Maria Sergio dal costruttore Francesco Macrì, poi imputato nel processo Aemilia.
I fratelli Turra, zii della Sergio, attraverso la Itacef controllavano il 25% della società La Sorgente (ora in liquidazione) che nel 2012 aveva ottenuto l’approvazione del piano urbanistico TU2 di Mancasale per una superficie edificabile di oltre 13 mila metri quadrati tra via Gramsci e via Morandi. Piano non ancora realizzato.
La Gazzetta di Reggio sottolinea che Giuseppe e Raffaele Turrà non hanno mai avuto problemi con la legge e hanno sempre goduto di buona fama nell’ambito del settore costruzioni.
Nel 2013 un’informativa dell’Aisi ha accennato a un contatto con un parente, Giuseppe Turrà (classe 1970) autista del boss Nicolino Grande Aracri. Rivelazione poi ripresa nella lettera del “corvo” circolata alla vigilia delle elezioni 2014.
Nella missiva anonima si legge che “La madre (di Maria Sergio, ndr.) risulta imparentata con Salvatore, Roberto e Giuseppe Turrà. I primi due sono finiti nell’indagine Edilpiovra, Roberto è recentemente stato ferito in una sparatoria dai contorni decisamente incerti. Giuseppe invece è ritenuto l’autista del boss Grande Aracri”.
Oggi sappiamo anche , da un’ordinanza del Tar di Parma del luglio scorso, che sul costruttore Raffaele Turrà si indaga, o si è indagato, “per l’esistenza di relazioni con soggetti integrati in un sistema criminale”.
Lupara
19/05/2016 alle 13:16
E l’acido quando glielo requisiscono ?…