18/5/2016 – Ludovico Ariosto non poteva certo immaginare che, mezzo millennio dopo la prima stampa, i suoi concittadini reggiani sarebbero andati a protestare in suo nome sotto il Comune brandendo non bastoni o alabarde, bensì copie del suo Orlando Furioso (neppure tanto innocue perchè, come si dice, ne uccide più la penna della spada) .
Proprio nel nome dell’Ariosto domani alle 18 il passaparola dà appuntamento in piazza Prampolini davanti al municipio per il flash mob più “colto” di questi ultimi tempi: tutti con una copia del Furioso in mano, sotto le finestre del sindaco (organizza Francesco Fantuzzi di Reggio Città Aperta) per protestare contro l’asserito immobilismo del Comune nel cinquecentesimo anniversario dell’editio princeps di una dei capolavori della letteratura di tutti i tempi.

Ludovico Ariosto, ritratto di Tiziano
“Il comune se ne dimentica – dice Fantuzzi – così festeggeremo l’anniversario a modo nostro”. Fantuzzi è duramente critico anche sulla situazione del Mauriziano, sempre in attesa di restauri: “Vecchi – scrive rivolgendosi al sindaco – la tua amministrazione ha, purtroppo, clamorosamente fallito l’appuntamento col cinquecentenario dell’Orlando Furioso.
Pertanto, sia tua cura garantire almeno la possibilità di celebrare l’anniversario della nascita dell’Ariosto il giorno 8 settembre: allo per la sua memoria e per le cinquecento persone, una per ogni anno, che desiderano il bene del Mauriziano. La nostra città ha dimostrato, ancora una volta, di essere pronta e sarebbe orgogliosa di collaborare”.
A conferma della forza dell’identità anche in tempi di globalizzazione e social network, il flash mob si lega al movimento cittadino nato per sollecitare il recupero del Mauriziano, il complesso monumentale gestito dal Comune dove l’Ariosto passo l’infanzia e lunghi periodi della sua maturità, e per riaffermare il primato di Reggio quale città del poeta nato nel settembre 1474 in un palazzo dell’Esagono dalla nobildonna Daria Malaguzzi Valeri e da Niccolò degli Ariosti, ufficiale ferrarese mandato a comandare la piazzaforte estense di Reggio.
La prima copia del Furioso uscì da una tipografia di Ferrara il 22 aprile 1516: e domani, 19 maggio, in occasione del cinquecentenario Reggio Emilia ospita alla Sala degli Specchi il convegno nazionale dedicato ai nuovi studi sull’Orlando Furioso, organizzato dalla Far-Studium Regiense guidata da Carlo Baldi in tandem con l’istituto Sangalli di Firenze. Prima giornata a Reggio, con visita pomeridiana al Mauriziano, e venerdì trasferta alla Sala San Firenze del capoluogo toscano, per la seconda giornata di lavori.

La collezione di cinquecentine dell’Orlando Furioso in mostra nella sezione di conservazione della biblioteca Panizzi
Diciamo pure che il comune di Reggio si è fatto prendere in contropiede sia per le celebrazioni (la Far assicura comunque una valida supplenza, vista la quantità di richieste di partecipazione alla giornata di studi) sia per i restauri del Mauriziano, con le sue sale affrescate, e il recupero del meraviglioso parco che si affaccia sul Rodano. Va detto tuttavia che, in occasione del convegno Far-Sangalli la Biblioteca Panizzi espone sino al 25 maggio una collezione di copie antiche e preziose del Furioso, e i Teatri hanno messo a disposizione alcuni meravigliosi vestiti di scena disegnati da Pierluigi Pizzi per un memorabile allestimento del Rinaldo.
Il caso Ariosto-Mauriziano è approdato in consiglio comunale con due documenti urgenti presentati da Cinzia Rubertelli e Cesare Bellentani di Alleanza Civica e l’altro da Roberta Pavarini e Gianluca Cantergiani del Pd. Come prevedibile, in una Sala del Tricolore da tempo caratterizzata da un regime di incomunicabilità, il documento di Alleanza Civica, che chiedeva al sindaco di rimediare con urgenza alla chiusura del Mauriziano, è stato respinto; l’altro invece è stato approvato con le richieste di dar corso al gemellaggio ariostesco con Ferrara e a predisporre celebrazioni adeguate per l’8 settembre, compleanno dell’Ariosto.
Il sindaco Luca Vecchi ha colto l’occasione del dibattito per precisare che sul Mauriziano “si sta investendo e lavorando già oggi, per risolvere alcune criticità”, tuttavia il monumento “è tutt’altro che chiuso o in dissesto”.

L’ingresso del Mauriziano di Reggio Emilia