13/5/2016 – Probabilmente ha mal digerito che l’abitazione di sua proprietà rimanesse in usufrutto all’ex moglie e per questo motivo, nonostante fosse separato da oltre 20 anni, un ottantenne reggiano, residente in un comune dell’Appennino , nell’ultimo anno ha posto una serie di condotte persecutorie nei confronti dell’ex moglie.
Reiterati e pressoché quotidiani i gravi episodi denunciati dalla vittima per i quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Casina hanno denunciato l’anziano alla Procura reggiana.
Su richiesta del Pm il gip del Tribunale di Reggio Emilia ha applicato nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna ed alla sua abitazione ,prescrivendogli di non comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Casina che avevano denunciato l’uomo per il reato di atti persecutori.
Secondo il capo d’imputazione l’uomo, nell’ultimo anno, con reiterate minacce e molestie aveva ridotto l’ex moglie nel terrore, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita sino addirittura a vederla non uscire più di casa se non accompagnata da qualcuno, al punto che ora la malcapitata vive in una struttura protetta. In particolare, la molestava quasi quotidianamente versando orina e benzina sulle piante della donna, per farle morire, e battendo insistentemente con calci e pungi sulla porta e sulle finestre dell’abitazione.
Inoltre ha minacciato ripetutamente di ucciderla, con bastoni e spranghe alla mano, se non avesse lasciato l’abitazione, sino all’ultimo episodio di fine aprile quando dopo aver divelto la catena che chiudeva la stalla sul retro dell’abitazione, con un piede di porco ha minacciato di uccidere l’ex moglie Quindi la denuncia ai carabinieri, il trasferimento della donna in struttura protetta e la denuncia a carico dell’anziano.