15/5/2016 – “Sindaco Luca Vecchi, anche in quanto delegato alla cultura, attivati immediatamente per sbloccare i lavori di restauro per arrivare pronti almeno all’8 settembre”. E’ l’appello lanciato oggi da Francesco Fantuzzi di Reggio Città Aperta a proposito della chiusura del complesso del Mauriziano. L’8 settembre non è in questo caso la data dell’armistizio, ma il giorno della nascita di Ludovico Ariosto, che venne alla luce proprio a Reggio, primo dei dieci figli di Niccolò degli Ariosti – comandante della piazzaforte estense e delle nobildonna reggiana Daria Malaguzzi Valeri. Il Mauriziano era la villa di campagna dell’eminente famiglia Malaguzzi e lì l’Ariosto ha trascorso buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza, e poi lunghi periodi in età adulta.
Un luogo sacro alle memorie ariostesche, con un grande parco e numerose sale affrescate, non fa onore alla città di Reggio e risalta ancor in questo 2016, in cui ricorre il cinquecentesimo della prima edizione dell’Orlando Furioso.
Tra pochi giorni, il 9 maggio, Reggio Emilia ospiterà alla Sala degli Specchi la prima giornata di convegno nazionale dedicato agli studi più recenti sull’Orlando: iniziativa organizzata congiuntamente dalla Far-Studium Regiense e dall’Istituto Sangalli (la seconda giornata, il 20 maggio, è in programma a Firenze). In questa giornata il Comune si è impegnato a riaprire in via eccezionale in Mauriziano, per dar modo agli ospiti provenienti da tutta Italia e dall’estero, di visitarlo.
Nondimeno c’è l’urgenza di rompere gli indugi e mettere mano subito agli interventi di restauro per i quali è prevista una spesa di ottocentomila euro da parte del Comune, in modo da rendere il Mauriziano col suo splendido parco fruibile in permanenza.
A proposito della chiusura del Mauriziano, Francesco Fantuzzi parla di “notizia che sgomenta” perché “si tratta di un palazzo storico e di un parco meraviglioso che non meritano un simile spregio, soprattutto in prossimità della stagione estiva. La cultura, nella città che non ha nemmeno un Assessore deputato a tale funzione, è intesa esclusivamente come organizzazione di eventi, alcuni anche apprezzabili come Fotografia europea”.
“Ecco il nodo fondamentale – chiosa Fantuzzi – Cultura è anche preservare e valorizzare la propria storia, soprattutto quando ha espresso autentici titani come Ludovico Ariosto, cui altre città, come Ferrara, hanno dedicato ben altra cura. Invece a Reggio Emilia non si è nemmeno in grado di avviare i lavori di restauro della struttura, proprio nell’anno in cui si dovrebbero celebrare alcuni dei momenti fondamentali della vita e dell’arte dell’Ariosto. D’altronde, quanto accaduto al Castello di Canossa non è dissimile per gravità e insipienza politica”.
“Non c’è tempo da perdere, nemmeno in polemiche, pur piuttosto fondate – conclude – Sindaco Luca Vecchi, anche in quanto delegato alla cultura, attivati immediatamente per sbloccare i lavori di restauro per arrivare pronti almeno all’8 settembre, data di nascita dell’artista. Non perdiamo l’ennesima occasione, non pensiamo solo alla fotografia. Lo dobbiamo all’Ariosto, lo dobbiamo alla nostra città”.
giuseppe
16/05/2016 alle 11:41
Perchè non aggiungiamo il convento di Montefalcone, dove sono stati sperperati diversi milione di euro e poi è fallita la società pubblica, con silenzio di tutti!