DI PIERLUIGI GHIGGINI
3/4/2016 – Il 23 luglio 2012, sindaco Graziano Delrio, il consiglio comunale di Reggio Emilia approvava un piano edilizio con relativa convenzione nella zona di Mancasale denominato Tu-2, a ridosso di via Gramsci (vicino alla rotonda per andare ai Petali) su una superficie totale di circa 45 mila metri quadrati per una superficie edificabile di 13 mila 579 metri quadrati. La società beneficiaria del piano era La Sorgente srl (ora in liquidazione) detenuta al 75% dalla società Reggio Residence (VICTOR-TEX SRL 75%, STUDIO ALBERTI SRL 25%) e per il 25% dalla società I.TA.CE.F. srl di proprietà di Turrà Giuseppe al 33.33%, Turrà Raffaele al 33.33%, Franzè Guglielmo per il 16.67% e Franzè Gianni per il restante 16.67%.
E’ uno dei piani edilizi messi sotto osservazione dalle opposizioni consiliari, nel quale emergono questioni eclatanti non di irregolarità formali, bensì di opportunità e di conflitti di interesse. Perchè la Itacef , titolare al 25% del piano edilizio, era controllata da Giuseppe e Raffaele Turrà, imprenditori cutresi di Reggio, imparentati per parte di madre con Maria Sergio, all’epoca dirigente dell’urbanistica in Comune e moglie del sindaco Luca Vecchi (il quale nel 2012 era capogruppo del Pd che approvò il piano edilizio). Nondimeno Vecchi, presente a quella seduta consiliare, non partecipò alla votazione sul Tu-2 di via Gramsci-Mancasale, forse temendo proprio il palesarsi di un conflitto d’interessi.
A suscitare la rinnovata attenzione delle opposizioni su una pratica edilizia pur importante, ma approvata quasi quattro anni fa (dopo che il piano era stato presentato nel 2008 e il Tu-2 aveva ottenuto persino una “variantina” al Prg per permettere l’aumento da uno a sette piani fuori terra di alcuni edifici) è il concatenarsi di alcune date: il 17 maggio 2012, due mesi prima l’approvazione in consiglio comunale di quel piano edilizio, la moglie del sindaco Maria Sergio aveva acquistato al grezzo la casa di Masone da un’immobiliare dell’impresario cutrese Francesco Macrì, oggi imputato nel processo Aemilia come prestanome di Michele Bolognino per presunti investimenti illeciti di Nicolino Grande Aracri.
La casa comprata “al grezzo” è stata completata con lavori compiuti proprio dall’Itacef (comproprietaria della Sorgente srl beneficiaria del Tu-2) dei fratelli Turrà – parenti della stessa Sergio e quindi del sindaco – come attesta una dichiarazione di fine lavori firmata da Salvatore Turrà nel gennaio 2014.
Quindi è possibile che i lavori di completamento dell’abitazione fossero cominciati proprio mentre il consiglio comunale (con i soli voti contrari dell’avvocato Bassi, allora Pdl, e di Giacomo Giovannini, allora Lega Nord) approvava il piano edilizio, o certamente in un periodo successivo.
Non a caso l’attuale sindaco Vecchi uscì dall’aula al momento della votazione, e comunque Maria Sergio evitò di mettere la sua firma in calce alla convenzione con La Sorgente srl, firmata invece dal suo diretto superiore architetto Magnani (peraltro imparentato alla lontana con l’allora sindaco Delrio). Nondimeno Maria Sergio aveva firmato la determina dirigenziale con cui nel settembre 2007 si autorizzava la presentazione del progetto del piano particolareggiato, quando all’epoca l’area era ancora di un proprietario precedente: solo nel maggio 2008 fu venduta alla Sorgente.
Un’altra firma della dirigente Sergio ricorre dopo il voto in consiglio comunale, nell’agosto 2012, in una nota in cui si comunica l’approvazione del piano, al fine della stipula della convenzione urbanistica attuativa.
Riassumendo: quando Maria Sergio è dirigente all’urbanistica del comune di Reggio, e suo marito Luca Vecchi capogruppo del Pd, il consiglio comunale approva un importante piano edilizio, il Tu-2 di Mancasale, di cui è titolare la società La Sorgente srl controllata al 25% dalla Itacef. La Itace fa sua volta è controllata dai fratelli Giuseppe e Raffaele Turrà, parenti stretti di Caterina Turrà mamma di Maria Sergio. Per estensione si può affermare che i Turrà sono parenti del sindaco Luca Vecchi, marito di Maria Sergio nipote dei Turrà.
L’approvazione in Sala del Tricolore, col voto compatto del Pd, avviene il 23 luglio, ma due mesi prima – il 17 maggio – Maria Sergio comprava la casa di Masone dall’impresario Francesco Macrì, ora imputato in Aemilia, pagandola al grezzo 242 mila euro. Il completamento dei lavori fu realizzato, nella casa di Masone, proprio dalla Itacef dei fratelli Turrà, parenti di Maria Sergio, comproprietari della Sorgente srl beneficiaria del piano edilizio Tu-2, approvato dal consiglio comunale due mesi dopo l’acquisto della casa di Masone. Questo il quadro della situazione.
PRECISAZIONE DEL COMUNE: IL PIANO TU-2 E’ RISPETTOSO DELLE LEGGI
“In riferimento agli articoli di stampa comparsi oggi, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia precisa quanto segue.
Il piano denominato Tu-2 di Mancasale è rispettoso delle leggi.
Esso è stato approvato seguendo le norme e gli atti per l’approvazione – compresi i pareri di competenza e il parere di regolarità tecnica – sono a firma dell’architetto Massimo Magnani, direttore d’Area del Comune.
Nondimeno, non essendo stato dato seguito all’iter con la stipula della convenzione urbanistica, il Piano Tu-2 di Mancasale non è stato attuato”.
Va rilevato in proposito che la convenzione attuativa approvata dal consiglio comunale il 23 luglio 2012 prevede che “il termine finale di realizzazione delle opere ed impianti di urbanizzazione primaria, con relativa cessione e consegna delle stesse al Comune ed agli Enti ed Aziende interessate, nonché di realizzazione degli edifici previsti nel piano di cui trattasi, viene stabilito in 10 anni dalla data di approvazione del Piano medesimo“.
Sherlock Holmes
03/04/2016 alle 13:39
Caro Pierluigi,
sento di doverti, in tuo onore, questa citazione :
‘ Ad alcuni di voi uomini ricchi si deve insegnare che tutto il mondo non può essere corrotto per condonare i vostri reati’.
SIR ARTHUR CONAN DOYLE