11/4/2016 – “Ho deciso di recarmi a mie spese a Cutro nelle prossime settimane per rappresentare il sentimento di solidarietà a tutti quei cittadini reggiani di origine calabrese onesti che nelle ultime settimane vengono con una generalizzazione sbagliata e inaccettabile continuamente accostati alla mafia”. Così il segretario comunale del Pd di Reggio Emilia, Mauro Vicini, che reagisce sdegnato alle notizie sulle fotografie di Delrio – come ha detto Walter Pastena in una telefonata all’ex compagno di Federica Guidi, Gialuca Gemelli – “con i mafiosi di Cutro” e ai balbettii dello stresso Delrio di fronte alla Dda sulle origini cutresi di Maria Sergio, moglie del sindaco Luca Vecchi, da lui assunta in comune a fine 2004 come dirigente all’Urbanistica.
Vicini andrà in visita a Cutro, si ritiene, in occasione della grande Festa del Crocefisso in programma dal 24 aprile al 3 maggio: “Essere di origine calabrese è paragonato da alcuni protagonisti della scena politica all’essere automaticamente associato alla ndrangheta. Come se ogni italiano onesto che va all’estero dovesse accettare suo malgrado il parallelo “italiano uguale mafia”. Una cosa che nessuno di noi dovrebbe mai lasciar passare.
Noto come ci si dimentichi un po’ troppo spesso, a Reggio Emilia, dei reggiani doc coinvolti e accusati nell’inchiesta, di cui poco o nulla si discute”.
In compenso – aggiunge con una stilettata velenosa verso i 5 Stelle – alcuni movimenti politici sviluppano ragionamenti intrisi di razzismo e di qualunquismo. Se una città con radici e tradizioni di civismo e di impegno sui diritti non riesce più a sviluppare ragionamenti che devono per forza di cose distinguere fra persone oneste e disoneste, se non riusciremo ad affrontare questo passaggio storico con la necessaria consapevolezza che criminalizzare un’intera categoria è sbagliato, cedendo alla tentazione che c’è “un etnia colpevole a prescindere“, temo che faremo soltanto il gioco della mafia”.
“Fare macelleria sociale per prendere un 1% di più alle elezioni lascia solo macerie ed è sintomo di una cultura antidemocratica” che non comprende che il futuro della nostra città non può che basarsi nella coesione sociale e nella partecipazione onesta al bene comune da parte dei reggiani di ogni origine – concludeVicini – Mi auguro di trovare, senza cappello western, anche l’architetto Norberto Vaccari capogruppo M5S in Comune, se vorrà anticipare le sue tradizionali ferie”.
L’importante è che Vicini non vada a Cutro a parlare di anticorpi…
Mauro Vicini
11/04/2016 alle 22:16
Ce li stiamo facendo/dobbiamo fare tutti, gli anticorpi, a Reggio Emilia.Politici, imprenditori, colletti bianchi,forze di polizia, giornalisti e cittadini comuni.
Pierluigi
12/04/2016 alle 08:57
Caro Vicini, c’era chi se li faceva anche prima e non veniva ascoltato, se non isolato o attaccato. Sarebbe bene fare una sana autocritica. Ghiggini
Sana&Autocritica
12/04/2016 alle 09:26
Si chiamno coscienza e consapevolezza Carissimo amico mio.
Rarità per romantici come noi.
tvb
Sana&Autocritica
12/04/2016 alle 09:27
Si chiamano coscienza e consapevolezza Carissimo amico mio.
Rarità per romantici come noi.
tvb