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Domenica la commemorazione dell’ eccidio di Osteriola : due donne e due uomini seviziati e uccisi dai partigiani comunisti

10/3/2016 – Domenica 13 marzo 2016, per iniziativa di Giulio Casoni di Campagnola, dei parenti delle vittime, e di volontari è in programma la  commemorazione dell’eccidio  di Maria Domenica Ghidini, Marisa Nicolini, Flavio Parmiggiani e Umberto Nicolini due uomini e due ragazze seviziati ed uccisi dai partigiani comunisti, il 9 Marzo 1945.

10/3/2016Alle ore 9 breve cerimonia religiosa al Cimitero di Campagnola, poi trasferimento a Osteriola di Rio Saliceto per rendere omaggio alla Croce alzata a ricordo delle vittime.

La croce commemorativa a Osteriola di Rio Saliceto

La croce commemorativa a Osteriola di Rio Saliceto

 “Il 9 Marzo 1945, vengono prelevati dai partigiani antifascisti Flavio Parmiggiani, Umberto Nicolini, la figlia Marisa e la cugina Maria Domenica Ghidini – così  il Centro Studi Italia, diretto dall’avvocato e storico Luca Tadolini, ricorda l’eccidio – Parmiggiani venne prelevato da casa dai partigiani che rassicuravano la moglie che sarebbe tornato subito. Flavio Parmiggiani era nato il 10 Marzo 1904. Maria Domenica Ghigini era invece una bella ragazza nata il 13 Giugno 1926.

A casa Nicolini i partigiani entrarono sfondando una finestra, e costrinsero il padre e la figlia di diciotto anni a seguirli. Nicolini Umberto, figlio di Leonzio Nicolini, era nato il 2 Ottobre 1885, era iscritto al Partito Fascista Repubblicano e viveva a Campagnola. Sua figlia Marisa Nicolini era nata il 1 Febbraio 1927.

Furono portati in località Osteriola di Rio Saliceto, rinchiusi in stanzone di una vecchia casa. Durante tutta la notte dalla casa uscirono le urla degli uomini che venivano seviziati e delle ragazze che venivano violentate dai partigiani: Una anziana signora di casa Rustichelli dice che non ha più dimenticato le urla disperate di persone violentate e torturate provenienti quella sera dal “camaroun”.. Poi vennero massacrati e sommariamente sepolti nel Podere Rustichelli.

Nei giorni in cui l’eccidio venne compiuto, Campagnola era rimasta senza difesa in quanto era stato ritirato l’unico presidio di militari tedeschi – aggiunge il Centro Studi Italia – I corpi vennero trovati da bambini che giocavano. Gli abitanti del posto avrebbero voluto avvertire le autorità, ma i partigiani minacciavano l’incendio delle case. Per questo motivo i resti dei quattro italiani furono esumati solo nel novembre 1946. Anche in quella occasione, ex partigiani cercarono di impedire che fossero sepolti nel cimitero .

Il racconto di quanto accadde è tracciato in maniera impareggiabile da Flavio Parmiggiani, figlio del Flavio Parmiggiani trucidato dai partigiani, nel libro “L’altra metà della storia- Campagnola E. 1944-46”.

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