16/3/2016 – “Non possiamo permetterci un pericoloso precedente”: gli abitanti di Santa Croce si tengano l’inquinamento dei treni. Questa la risposta, che ha del paradossale per un responsabile non solo alla mobilità ma anche all’ambiente, dell’assessore del Comune di Reggio Mirko Tutino, alla mozione dei Cinque Stelle sui fumi di decine di treni diesel che rendono la via impossibile agli abitanti della zona di via Talami. La mozione chiedeva “iniziative nei confronti di Tper, Fer e altri responsabili, affinché si arrivi a tutelare la salute dei cittadini, anche prevedendo il trasferimento dello stabilimento in altra zona a minore impatto verso la popolazione”, ma è stata clamorosamente bocciata dalla maggioranza in consiglio comunale. Il Comitato Santa Croce è furibondo, e annuncia che la battaglia non si ferma. Nella stessa seduta, il consiglio comunale ha invece approvato, con i voti contrari delle opposizioni, il progetto “Reggio respira”, che prevede fra l’altro la chiusura di vaste zone del cengro storico e la piantumazione di 8mila alberi. Qualche occasione migliore per affrontare seriamente i problemi di via Talami, invece niente: quello sarebbe un “pericoloso precedente”. Allora viene da chiedersi davvero “Reggio, cosa respiri?”
Come prima risposta, intanto, approda in Parlamento la protesta dei cittadini preoccupati per la loro salute, che da tempo denunciano l’inquinamento dei locomotori T-per e Fer nell’area deposito di via Talami.
L’onorevole Maria Edera Spadoni, del Movimento 5 Stelle, ha depositato in questi giorni un’interrogazione con risposta scritta al Ministero della Salute e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, per sapere quali iniziative i due Ministeri intendono intraprendere, in assenza di una normativa specifica, in cui è previsto, che non sia possibile tenere numerosi treni accesi per diverse ore a ridosso di abitazioni (oltre ad una scuola elementare e ad un asilo), affinché si arrivi a tutelare la salute dei cittadini. L’on. Spadoni nella sua interrogazione rileva che i residenti sono allarmati dai dati dell’ARPA, che registrano dei veri e propri picchi di emissioni inquinanti- polveri sottili, monossido di carbonio e ozono, quando vengono accesi i vecchi motori diesel.
“Il Comitato è impegnato da tempo ad un tavolo con Comune, FER, T-PER e società collegate, che procede a rilento e non ha ancora dato i risultati che era legittimo attendersi – dichiara l’avvocato Raffaella Pellini, portavoce del comitato Santa Croce. Inoltre la maggioranza in consiglio comunale ha bocciato la mozione presentata dal Consigliere e Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Norberto Vaccari, on una risposta del Comune che è quella sostenuta anche dalla Regione Emilia Romagna, da FER e T-PER. L’assessore Tutino ha dichiarato dichiarato che la mozione costituirebbe un “PERICOLOSO PRECEDENTE” per altre richieste di spostamenti, pur ammettendo che i treni sono vetusti. Lo stesso assessore (alle infrastrttture, ma anche all’ambiente) avrebbe, poi, sostenuto che questo stabilimento (che in precedenza era utilizzato SOLO per la riparazione dei treni) è da considerarsi un prolungamento della Stazione Centrale”
Si stacostituendo anche un tavolo Regionale (anche se la Regione Emilia Romagna è comproprietaria di FER e delle predette società collegate), per discutere di questo grave problema di impatto ambientale tra il numero dei treni in accensione, a tutte le ore, e la tutela della salute dei residenti. “Tuttavia la Regione – precisa la portavoce – ha fatto già sapere che lo stabilimento di via Talami costituisce un “punto strategico” irrinunciabile per la viabilità ed il ricovero (e quindi anche l’accensione) dei treni, che sono sempre oltre una trentina, nonostante si tratti di zona che da sempre qualificata come residenziale”. Anche a livello regionale sono state presentata due interpellanze, uno del Movimento 5 Stelle e l’altro dal Conisgliere Regionale Juri Torri di Sel.
“Vogliamo evidenziare che Comune e Regione nelle loro comunicazioni, anche scritte, utilizzano gli stessi contenuti e addirittura le stesse terminologie che sono anche quelle di FER e T-PER – continua l’avvocato Pellini – Vogliono far passare l’idea che in questo stabilimento i treni ci sono sempre stati (ma anni fa i treni erano pochi e non stavano ore in accensione, la zona non era una stazione..) e che si tratta di punto strategico.”
E’ allarmante” che la battaglia per la salute dei cittadini che sono residenti nella zona di S. Croce possa essere identificato come un “pericolosi” per altre richieste di spostamento della stazione centrale: ma la differenza che la stazione centrale è sufficientemente lontana da case, scuole ed asili e che la presenza di una quarantina di treni in accensione per ore che convergono in questa piccola area, da tutta la Provincia, è una “novità” degli anni 2014/2015. Il Comitato continuerà la sua battaglia e non si fermerà. Si Attendono le risposte delle mozioni a livello regionale e nazionale”.
Fabio
16/03/2016 alle 12:57
Da, ahime’ reggiano, non posso che confermare la stupidita’ dei miei, ahime’, concittadini. Una citta’ allo sfascio per una collettivita’ gia’ sfasciata fa tempo.
Ale
16/03/2016 alle 13:45
Posso dirne un’altra: Iren o le cooperative che effettuano per essa il servizio di nettezz urbana dovrebbero smettere di usare i soffioni per spostare soprattutto le foglie, ma anche le cartacce dopo i mercati eccetera. In altri comuni più avanti sono stati messi al bando (ad esempio ACAM), in quanto fanno alzare per aria insieme alle foglie anche tutte le polveri accumulate al suolo.
nadia
16/03/2016 alle 22:04
Che Santa Croce sia disastrata siamo tutti d’accordo ma chi brontola per via Talami ha comprato casa a prezzi ridotti proprio per l’esistenza del deposito di via Talami; e adesso cosa vogliono, che venga rimosso? Ma esisteva prima la stazione o le loro case?
Pierluigi
16/03/2016 alle 23:13
Con il dovuto rispetto, il prezzo delle case non è una buona ragione per non affrontare un problema serio come quello.