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Reggio Children: Claudia Giudici presidente al posto di Carla Rinaldi. Il sindaco Vecchi conferma l’apertura ai privati
“Sì all’istituto di alta formazione”
Nel cda entra Mauro Bonaretti

9/2/2016 – L’assemblea dei soci di Reggio Children srl – titolare del brand Reggio Children – ha eletto stamani il nuovo consiglio di amministrazione della società, in cui il Comune di Reggio Emilia è socio di maggioranza.

Presidente è stata nominata Claudia Giudici. Pedagogista, presidente dell’Istituzione  Nidi e Scuola dell’Infanzia e già membro del cda della Reggio Children srl, Giudici succede a Carla Rinaldi, a cui il sindaco Luca Vecchi, insieme agli altri soci, ha rivolto “un grazie per la grande competenza, la dedizione totale e i risultati conseguiti con un ottimo lavoro suo e di tutto il cda uscente”. Rinaldi continuerà a ricoprire l’incarico di presidente della Fondazione Reggio Children-Centro internazionale Malaguzzi. Ma non è chiaro se Carla Rinaldi, che ha dato una vita intera a Reggio Children e al Reggio Approach, pedagogista di fama internazionale, premio Lego nel 2015 (il Nobel della Pedagogia) e depositaria del lascito culturale di Loris Malaguzzi, non abbia lasciato la carica per la questione dei partner primati nel marchio Reggio Children.

Claudia Giudici presiederà un consiglio di amministrazione composto da Corrado Colli manager d’impresa e Lorenza Benedetti dirigente del Comune di Reggio Emilia, entrambi confermati nel cda, da Paola Cavazzoni pedagogista della direzione operativa di Reggio Children e Mauro Bonaretti dirigente dello Stato, stretto collaboratore del ministro Delrio e già direttore generale del Comune di Reggio Emilia: segno che si prepara l’ingresso di partner del giro governativo (come l’agenzia delle Winx vicina al ministro Renzi, che per un soffio non ha fallito in estate l’obiettivo di entrare nel marchi reggio Children).

Fra le prime azioni del nuovo cda vi sono la nomina del nuovo direttore di Reggio Children srl, selezionato tramite una bando ad evidenza pubblica, e la redazione del Piano strategico industriale per i prossimi tre anni.

L’assemblea dei soci, alla presenza dell’assessore all’Educazione Raffaella Curioni, ha approvato le proposte del sindaco Luca Vecchi, che nel suo intervento in assemblea ha indicato alcuni obiettivi strategici, quali supportare la srl con un advisor reboard con personalità internazionali, portatrici di competenze specifiche in diversi campi; promuovere la tutela, il consolidamento e lo sviluppo del brand Reggio Children in ambito nazionale e internazionale; sviluppare il progetto Pause Atelier dei Sapori rendendolo sempre più  luogo di produzione culturale legata al cibo, nella dimensione di un laboratorio dedicato alla nutrizione; avviare un confronto pubblico sulla centralità e sulle sfide dell’educazione a Reggio Emilia.

GLI INDIRIZZI DEL SINDACOSiamo chiamati a tutelare e sviluppare un bene prezioso nel campo educativo, che ha un portato storico di grande rilievo, deve misurarsi con il presente e potrà incidere con altrettanto rilievo sul futuro della nostra città, quale capitale mondiale dell’educazione: un tema che siamo soliti sintetizzare in ‘Education Valley’. Per questo l’educazione resta per noi una priorità politica e strategica”.

In questa prospettiva, ha spiegato il sindaco Luca Vecchi, sono confermate le tre articolazioni in cui si esprime e si governa il sistema educativo reggiano: l’Istituzione Scuole e nidi d’infanzia, Reggio Children srl e la Fondazione Reggio Children- Centro Malaguzzi.

Non è in discussione questa architettura – ha sottolineato – dove l’Istituzione è e resta punto di riferimento in quanto perno di un sistema misto integrato, diffusore di competenze grazie alle sue alte professionalità, curatore del rapporto fondamentale fra scuole e famiglie, promotore di innovazione e progettualità. Possiamo preannunciare, in proposito, che anche nel Bilancio 2016 sarà sostanzialmente confermato il trasferimento delle risorse dal Comune all’Istituzione e al sistema educativo.

La Fondazione è una delle grandi scommesse della città, per il suo rilievo e la sua azione internazionali nel campo della ricerca, della formazione e della progettazione in campo educativo e pedagogico: per questo è atteso un ulteriore e deciso sviluppo delle  sue iniziative, anche nell’ambito del Parco dell’innovazione di cui il Centro internazionale è soggetto fondante e nelle relazioni con l’Università, sui temi della ricerca e dell’innovazione. Serve ragionare su un progetto che crei a Reggio Emilia un Istituto di Alta formazione, di rilievo internazionale, in campo educativo e pedagogico. Questi temi sono per noi cruciali.

Riguardo a Reggio Children srl, ha detto il sindaco, “il rapporto pubblico-privato non è certo una novità di questi giorni, ma è un aspetto valutato e indicato fin dalle origini della stesse srl, negli anni Novanta, tanto che lo statuto della società parla esplicitamente di brand. Serve dunque porsi sempre più in una scala internazionale, in una logica di tutela internazionale del brand, perché è prima di tutto lo stesso brand a esigerla. Dobbiamo cioè porci onestamente il tema se siamo autosufficienti e autonomi o se abbiamo oggettiva necessità di partner in questo senso”.

Riferendosi a temi emersi nel dibattito di questi giorni, il sindaco ha evidenziato che “nessuno vuole ‘vendere’ Reggio Children, nessuno si è mai neppure sognato di farlo. Serve invece individuare in quali modi e forme valorizzare il brand, con quali è quante energie interne ed esterne, con quali risorse, mezzi e competenze raggiungere tale obiettivo, che è ineludibile dato il rilievo assoluto che Reggio Children ha raggiunto, da parecchio tempo, nel mondo”.

 Serve – ha aggiunto Vecchi – un’analisi tecnica dell’offering complessivo. Penso ad esempio a Pause Atelier dei Sapori: è una ulteriore scommessa, che oggi, superate le preoccupazioni delle fasi iniziali, consente una valutazione positiva. Ora serve conseguire e consolidare il pieno equilibrio economico. E per dare nuovo slancio e prospettiva futura, serve, è una proposta, immettere e valorizzare l’esperienza nell’alimentazione delle cucine delle nostre scuole: questa deve essere considerata anche come elaborazione culturale. Una proposta, sulla base del portato di Expo 2015, su cui lavorare per creare a Reggio Emilia Laboratori della nutrizione”.

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