5/2/2016 – Nuovo attacco frontale alla giunta Vecchi da parte delle opposizioni in Sala del Tricolore, questa volta sulla partita scottante del Park Vittoria, dove i lavori – dopo i mutui concessi a Lodetti Alliata – vanno avanti a tutto spiano.
Nel mirino di 5 Stelle, Lista Magenta e Grande Reggio-Progetto Reggio la variante dei lavori trasmessa a metà dicembre dalla società concessionaria Reggio Park. da essa scrivono i consiglieri si evicne che la riduzione del parcheggio interrato da 3 a due piani non è conseguente ai ritrovamenti archeologici, ma dalla falda d’acqua che per mesi e mesi ha trasformato il cantiere in un acquitrinio.
In sostanza, afferma le opposizione “il progetto definitivo era sbagliato” e ciò ha provocato un danno rilevante perchè a conti fatti sarà consegnata alla comunità a costi invariati un’opera più piccola del previsto. Da qui la richiesta di un intervento della Procura della Repubblica “che da molti mesi sta indagando”.
Il documento è firmato dai capigruppo Norberto Vaccari, Cinzia Rubertelli e Cesare Bellentani.
“In data 16 dicembre 2015 – scrivono – Reggio Park ha trasmesso al Comune di Reggio, UDP Progetti Speciali, diversi atti di variante relativi alla platea di fondazione oltre all’esecutivo delle opere prefabbricate. Ciò che emerge è che il “taglio” del terzo piano non è stato causato dal ritrovamento di sottoservizi sconosciuti o dai rinvenimenti archeologici o da variazioni non prevedibili delle condizioni geologiche, ma dalla presenza dell’acqua di falda che per tutta l’estate ha stagnato nel buco della piazza.
Ciò che emerge con gravità dal deposito della variante – sottolineano i capigruppo – è che il progetto definitivo-esecutivo approvato dal Comune era sbagliato ed è stato sostituito con questa variante poiché non teneva in considerazione le sottospinte dell’acqua alla platea del parcheggio, creando il fondato rischio di galleggiamento della stessa.
Una questione rilevante, poiché, in tal caso, il Comune avrebbe ingiustificatamente consentito una variante sostanziale che, a valori pressoché inalterati, consegnerà un’opera più piccola alla comunità, con conseguente danno al pubblico erario”.
“Una responsabilità molto rilevante che la Procura, che da molti mesi sta indagando, non può più ignorare, al pari dei lavori non previsti in corso da quest’estate per posizionare il telo in tessuto non tessuto ricoperto dal sottofondo in pietrisco, pure non previsto da alcun progetto ma, così ha dichiarato il Responsabile Unico del Progetto (l’architetto Magnani, ndr.) , integrato discrezionalmente dalla direzione lavori.
Infine rileviamo che anche il deposito degli atti in variante appare strano, in quanto la denuncia di deposito redatta su modello della Regione Emilia Romagna non è asseverata dal progettista architettonico, poiché quest’ultimo avrebbe dovuto dichiarare una conformità al progetto esecutivo che non sussisteva più: il progetto approvato dalla Giunta con delibera n.249 del 18 gennaio 2012 era infatti di tre piani e non di due”.
Cristian
05/02/2016 alle 20:56
Procura troppo impegnata a perseguire reati ad altissimo allarme sociale, quali stalking, diffamazione e pure truffette perpetrate da qualche bagarino fuori dallo stadio Giglio. Ma per reati a bassissimo allarme sociale, come le evidenti collusioni fra potere politico locale e i crac cooperativi, che comportano la perdita di decine di centinaia di posti di lavoro, nulla da indagare. Tanto, come dice Renzi, “gli italiani si stanno arricchendo, stando ai depositi sui C/C”. In attesa del bank run…. appena dietro l’angolo
gioi
06/02/2016 alle 00:04
…certo che se i pubblici amministratori devono governare con la saggezza del buon padre di famiglia, meglio essere orfani…