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Lotta alla mafia e artrosi alle dita
I Cinque Stelle denunciano ostruzionismo in Comune sull’accesso agli atti
La replica: “Voi volete bloccare l’intera struttura”

Alessandra Guatteri

Alessandra Guatteri

26/2/2016 – “E’ ormai evidente che il PD ha scelto l’ostruzione come tattica per impedire alle opposizioni di fare il proprio dovere, cioè vigilare e informare i cittadini su quello che accade in Comune”. E’ll’accesso agli  la denuncia dei consiglieri Cinque Stelle Ivan Cantamessi e Alessandra Guatteri: l’amministrazione reggiana  farebbe ostruzionismo nell’accesso agli atti relativi ad appalti e concessioni degli ultimi anni, richiesti dai consiglieri per ricostruire i rapporti tra amministrazione, politica e costruttori e verificare il livello di infiltrazioni da poartre della ndrangheta a Reggio Emilia.

Nel pomeriggio ha replicato l’assessore alla rigenerazione Urbana Alex Pratissoli, accusando i 5 Stelle di voler “fermare la macchina comunale”: “Negli ultimi trenta giorni sono arrivate agli uffici 79 istanze di accesso agli atti relativi agli ultimi trent’anni di storia edilizia del Comune, in gran parte conservata su materiale cartaceo. Situazione che ha imposto l’impegno continuativo di quattro persone. Continueremo a dare risposta alle richieste di tutti in consiglieri comunali, ma non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a svolgere il mandato che ci è stato assegnato sul progetto presente e futuro della nostra città”.

Ivan Cantamessi

Ivan Cantamessi

Ma torniamo ai consiglieri pentastellati. Accusa Cantamessi e Guatteri, chiamano in causa il capogruppo Pd Capelli: “Dopo che ci ha accusato in consiglio di voler ingolfare la macchina amministrativa, la macchina si è d’incanto ingolfata”. Eppure non dovrebbe essere così difficile rispondere alle richieste agli atti, visto che a seguito della crisi in molti uffici che trattano edilizia e concessioni il lavoro è vistosamente diminuito. D’altra parte tutto è archiviato elettronicamente, e per soddisfare le richieste dei consiglieri in fondo basta un clic. Ma, si sa, l’artrosi politica acuta può prendere anche alle falangi del mignolo.

Ecco cosa scrivono Cantamessi e Guatteri: “In una situazione complicata come quella attuale il non dare informazioni è forse l’unico modo che ha il PD per tutelarsi. Peccato che l’art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali sancisca che i consiglieri comunali hanno il diritto di presentare interrogazioni e di ottenere tutte le informazioni necessarie per l’espletamento del proprio mandato. A Reggio Emilia, però, questo non è consentito,
E’ noto che ormai da settimane come Movimento stiamo facendo numerosi accessi agli atti sulle aziende i cui soci sono stai coinvolti dall’indagine Aemilia, accessi agli atti che servono per produrre una memoria temporale di quello che è accaduto nel nostro territorio – aggiungono i consiglieri comunali – Accessi agli atti che, secondo il regolamento del Comune di Reggio, dovrebbero ottenere risposta in 5 giorni”.
Cos’è accaduto?  Ai primi accessi agli atti che abbiamo presentato è stata data risposta nei termini. Successivamente alle dichiarazioni del Capogruppo PD Capelli che  nel consiglio comunale dell’8 febbraio ha accusato le opposizioni di “ingolfare la macchina amministrativa con gli accessi agli atti”, la stessa macchina si è ingolfata. Infatti, per le ultime richieste di informazioni inviate intorno al 20 febbraio dal Consigliere Cantamessi (20 accessi) e dalla Consigliera Guatteri (2 accessi), è arrivata informazione che le risposte arriveranno in data 1° maggio e 8 aprile”.

Andrea Capelli nella Brescello quando ha fatto il verso (magistrale) a Peppone

Andrea Capelli nella Brescello quando ha fatto il verso (magistrale) a Peppone

Questo è sorprendente – affermano – “perché continuiamo a ritenere che il Comune avrebbe già dovuto avere tutte le informazioni necessarie rispetto alle aziende coinvolte nella questione ‘ndrangheta , avrebbe dovuto fare un’indagine interna e quindi riteniamo che i nostri accessi agli atti non dovrebbero creare questi problemi. Questa tempistica, considerato che  non siamo più negli anni ’70 in cui bisognava cercare le informazioni tramite archivi cartacei, non solo ostacola il nostro lavoro da  consiglieri, ma annulla completamente il potere ispettivo che rientra nelle nostre facoltà”.

 E concludono: “Questa incapacità di rispondere ai nostri accessi agli atti in tempi brevi ci fa comprendere che il nostro sospetto è una certezza: all’indomani degli arresti relativi all’indagine Aemilia il Sindaco e la Giunta non hanno fatto nulle per fare chiarezza sulle attività svolte dalle imprese coinvolte nel territorio. Se lo avessero fatto, non avrebbero bisogno di tutto questo tempo per darci risposta. O forse lo hanno fatto, ma  non hanno voglia di dircelo ed essere trasparenti verso la cittadinanza”.
LA REPLICA DI PRATISSOLI: “PRETENDONO DI FERMARE L’INTERA STRUTTURA”

“Negli ultimi trenta giorni sono arrivate agli uffici 79 istanze di accesso agli atti relativi agli ultimi trent’anni di storia edilizia del Comune, in gran parte conservata su materiale cartaceo. Situazione che ha imposto l’impegno continuativo di quattro persone. Continueremo a dare risposta alle richieste di tutti in consiglieri comunali, in maniera trasparente e collaborativa, ma non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a svolgere il mandato che ci è stato assegnato sul progetto presente e futuro della nostra città.

 Lo abbiamo fatto: 1) sui temi della rigenerazione, cancellando oltre 136 ettari di aree potenzialmente urbanizzabili in territorio agricolo pari al 30% delle nuove previsioni residenziali del Psc; 2) approvando a maggio dello scorso anno una variante al Rue per semplificare drasticamente le procedure di recupero degli edifici esistenti ed introdurre il concetto di riuso; 3) approvando a novembre incentivi economici significativi per chi ristruttura una abitazione, un negozio o un capannone; 4) semplificando le procedure per sostenere e promuovere il lavoro degli agricoltori in territorio rurale; 5) introducendo importanti controlli antimafia in edilizia e bloccando l’apertura di nuove sale scommesse; 6) attivando progetti strategici di riqualificazione alle Reggiane, Santa Croce e nell’area industriale di Mancasale.

 Continueremo a farlo anche nei prossimi mesi promuovendo nuove varianti sul centro storico e i quartieri per semplificare e incentivare i processi di rigenerazione urbana sostenendo concretamente un’idea di città in grado di crescere senza consumare nuovo suolo agricolo.

 A chi come il M5S pretende che l’intera struttura si fermi, rispondiamo in modo netto che continueremo a investire tutte le nostre risorse e competenze per seguire i progetti presenti e per progettare il futuro, avendo sì cura di analizzare ciò che è avvenuto, ma senza che questo diventi ostacolo alla capacità di realizzare i progetti per la nostra città e dare risposte ai cittadini, alle famiglie e alle imprese” Alex Pratissoli, Assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio

 
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3 risposte a Lotta alla mafia e artrosi alle dita
I Cinque Stelle denunciano ostruzionismo in Comune sull’accesso agli atti
La replica: “Voi volete bloccare l’intera struttura”

  1. sam Rispondi

    26/02/2016 alle 10:19

    OMERTA’E OSTRUZIONISMO SONO TIPICHE STRATEGIE MAFIOSE.

  2. Umberto Rispondi

    26/02/2016 alle 10:35

    E la cosiddetta opposizione della cosiddetta destra ?????? Che fa ???? Che dice ????

  3. dario Rispondi

    26/02/2016 alle 15:13

    Il bello dell’Italia e che sulla Mafia, Corruzione o Collusione e dale alpi alla Sicilia tutta uguale.
    Leggendo l’articolo, per me, non c’è niente di nuovo, anzi ne vedremo delle belle, si fa per dire.
    Abbiamo perso il coraggio di chiamare le cose col prorio nome, cosa voglio dire.
    I procuratori capo i prefetti, sono in quel di Reggio nominati e voluti dalla politica che comanda, per niente in 60 anni a Reggio E. sembra che non sia successo niente, e la Mafia non esistesse.

    Ci siamo chiesti il perchè l’unico prefetto “Antonella de Miro”o magistrato che ha cominciato e voluto vedere quello che succedeva in quel di Reggio E. l’hanno promossa e spedita via subito?
    Se non si parte da questa uscita, non si arriva da nesuuna parte.
    Riallaciandomi a l’intervento di Walter Ganapini,al circolo Arci Gardenia che è stato incisivo e conciso sul perchè delle coop, ecco che, come le nomine di prefetti questori o procuratore, sono nominati dalla poliica, la stessa cosa e alle direzioni delle varie aziende coop,e non solo,vedi IREN e compagnia”La maggioranza sono politici trombati ecc.”che a forza di mettere teste di legno che di gestione o di politica sociale cooperativistica non sanno un cacchio, il risultato e sotto gl’occhi di tutti.

    Ma oramai la considerazione del sociale dei cittadini, non importa più, anzi.
    Oramai i grandi partiti sono piu che partiti aziende o caste impostate solo sulla gestione del potere, da qualsiasi parte arrivi e le conseguenze sono queste.
    Se, dico se, si riuscirà a vedere e trovare gl’appalti e il catasto degli ultimi 20 anni, quel giorno Reggio Emilia avrà una amara sorpresa……

    Saluti

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