24/2/2016 – Tira aria di rivolta per la minaccia di Iren di chiudere l’acqua potabile ai condomìni di Reggio Emilia, non meno di una ventina, che in via Turri e in altre parti della città hanno accumulato negli anni debiti enormi con la multiutility, senza che nessuno intervenisse per tempo.
La situazione si profila drammatica perchè a causa degli impianti a colonne centralizzate non è possibile far pagare solo i morosi: di conseguenza la maggior parte delle famiglie da cui Iren reclama i soldi, con i debiti del passato non c’entrano niente. In ogni caso l’acqua potabile è un diritto umano fondamentale, e chiuderlo comporta conseguenze molto gravi.
Senza contare che, mentre Iren a Reggio Emilia applica una medievale legge del taglione, a Torino – come ha rivelato Reggio Report – vanta crediti col Comune per 187 milioni di euro (cifra della semestrale 2015) e di fatto finanzia in modo occulto l’ente del sindaco Piero Fassino attraverso un conto corrente condiviso Amiat-Comune: conto che ha persino toccato uno sbilancio, in termini di crediti non pagati, superiore ai 120 milioni di euro.
La vicenda dell’acqua di Reggio non è un problema circoscritto, ma emblematico di come viene gestito il gruppo Iren, del ruolo svolto o non svolto dal socio Reggio Emilia (che col sindaco Vecchi è nel patto di controllo della multiutility), del ruolo degli amministratori targati Pd. E ciò al di là delle stesse questioni morali e di principio messe in discussione dalla sola minaccia di togliere ai cittadini l’acqua necessaria alla sopravvivenza.
Aria di rivolta, dicevamo. Nell’assemblea di sabato dal Comitato piccoli azionisti animato da Francesco Fantuzzi, convocata in origine per discutere di conti, indebitamento e conflitti d’interesse in vista dell’assemblea di bilancio del 22 aprile, si parlerà anche del nuovo dramma di via Turri e ovviamente alla massa dei finanziamenti “occulti” al comune di Torino.
IL VICESINDACO SASSI: LAVORIAMO PER EVITARE LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO IDRICO
“L’Amministrazione comunale si sta attivando per evitare qualsiasi sospensione del servizio idrico nei condomini che a oggi hanno problemi di morosità”. Lo ha dichiarato oggi il vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi, di Sel. L’assessore al Welfare precisa che i condomìni coinvolti, in parecchi casi con debiti per la fornitura di acqua fredda superiori ai centomila euro, una ventina in diverse zone della città, ma in maggior parte concentrati tra zona stazione, via Turri e via Paradisi.
“Le criticità – ha aggiunto -si verificano nei casi in cui sono presenti i servizi centralizzati, dove non si può cioè procedere con i distacchi selettivi delle utenze di chi non paga regolarmente le bollette. Come Amministrazione comunale ci rendiamo disponibili ad incontrare gli amministratori di condominio che decidessero di volerci contattare al fine di favorire il dialogo e il confronto con Iren. Crediamo si debba agire secondo un principio di responsabilità e solidarietà, cercando di ottenere la massima collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, al fine di concretizzare soluzioni concertate per la soluzione dei problemi”.
“I debiti esistono e spesso sono molto rilevanti, in alcuni casi superano i centomila euro a condominio – ha rilevato – Si tratta di una situazione che questa Amministrazione ha ereditato dal passato perché le morosità, non solo quelle dell’acqua ma anche quelle del teleriscaldamento, fanno riferimento ai sei/sette anni precedenti; anni in cui il debito è più che quadruplicato. E’ dunque evidente che le soluzioni si possono trovare guardando al futuro e non certo al passato”.
Resta il fatto che non è ammesso trattare la questione vitale dell’acqua potabile come puro problema di debiti da pagare (oltretutto senza spiegare perchè Iren e le amministrazioni comunali abbiano permesso che si arrivasse a questi punti, e perchè Iren anzichè prendersela con le famiglie non ha pignorato i proprietari inadempienti), specialmente quando si è azionisti pubblici e determinanti della società che vuol togliere l’acqua, mentre ipocritamente ci si riempie la bocca ogni giorno dei principi di equità, solidarietà, eccellenza, condivisione e persino giustizia sociale. Che ne dicono Luca Vecchi, il vicepresidente di Iren Ettore Rocchi e il consigliere Moris Ferretti?
(p.l.g.)