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Operazione Aemilia, altri sei arresti
e sequestri per venti milioni di euro

15/1/2016 – Sei arresti e sequestri preventivi per oltre 20 milioni di euro: questo il bilancio della nuova tranche dell’operazione Aemilia contro la ndrangheta a Reggio e nel territorio regionale. I provvedimenti emessi dal Gip di Bologna Alberto Ziroldi su richiesta della Dda hanno colpito personaggi già tutti coinvolti nei filoni precedenti dell’indagine.

Fra questi Giuseppe Giglio detto “Pino”, già accusato di essere uno degli organizzatori dell’associazione e attualmente in carcere  in regime di 41 bis, e gli imprenditori cutresi di Montecchi0 Palmo e Giuseppe Vertinelli, già arrestati in precedenza e imputati nel processo Aemilia. Arrestati anche  il commercialista crotonese Donato Agostino Clausi, già finito in manette nel gennaio 2015, Giulio Giglio fratello di “Pino” e il padre Francesco, per il quale sono scattati i domiciliari. Devono rispondere tutti di intestazione fittizia e trasferimento fraudolento di beni, con l’aggravante di aver agito per agevolare un’associazione di tipo mafioso

Gli indagati, secondo le accuse,  fino alla primavera 2015 avrebbero eluso le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione per salvaguardare i patrimoni di provenienza illecita, di cui sono titolari occulti, e per questo ritenuti responsabili del trasferimento fraudolento di beni mobili ed immobili, mezzi e quote societarie intestandole fittiziamente a prestanome.

Tra i beni sequestrati, oltre a società nelle province di Crotone, Parma, Vicenza e Verona, figura un agriturismo del Crotonese, dal valore di diversi milioni, gestito da Francesco Giglio.

15/1/2016 –  Decine di carabinieri del comando provinciale di Modena e finanzieri di Cremona stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare e un sequestro preventivo, emessi dal Gip di Bologna su richiesta della Dda, nei confronti di sei persone e altrettante società di capitale, tra Emilia-Romagna, Veneto e Calabria. E’ una nuova tranche dell’operazione ‘Aemilia’ contro la ‘ndrangheta.

I provvedimenti nascono da un’attività investigativa, sviluppata in prosecuzione dell’inchiesta madre che ha individuato e disarticolato il clan  della ‘ndrangheta Grande Aracri, “autonomamente operante in Emilia, con capacità imprenditoriale e di infiltrazione”.

Nel processo in corso sono 224 i rinviati a giudizio o per i quali è stato ammesso il rito abbreviato, che comincerà la settimana prossima nell’aula bunker di Bologna. Il valore complessivo di beni e società sequestrate nell’indagine è al momento di quasi 500 milioni di euro.

(font:ansa.it)

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