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Grane all’Asp ProgettoPersona: la Cgil teme la privatizzazione e la “prorogatio” del direttore
Concorso Speedy Gonzales anche nei servizi anziani Bassa Reggiana?

13/1/2016 – Si profilano nuovi casi  di prorogatio di un dirigente, forse aggirando i vincoli di legge, e di un concorso-Speedy Gonzales della Asp ProgettoPersona Bassa Reggiana, che riunisce le strutture e i servizi per gli anziani dei Comuni di Guastalla, Luzzara Gualtieri, Poviglio, Boretto e Brescello.

La Funzione Pubblica Cgil di Reggio Emilia attacca l’ultima delibera del consiglio di amministrazione della Asp ProgettoPersona (presidente il commercialista Aspro Mondadori, che fra i suoi incarichi annovera anche quello di liquidatore di Reggio Fiere) che prevede entro il 2017 la costituzione di Azienda Speciale per la gestione dei servizi socio assistenziali.

Secondo la Cgil sarebbe il primo passo verso la privatizzazione dei servizi e anche  “l’ennesima  giustificazione  per prorogare l’incarico del direttore, derogando a quanto previsto dalle norme in ordine al conferimento degli incarichi nel pubblico impiego, che prevedrebbero una durata massima di 5 anni”.

Insomma, alla luce delle nuove norme di legge, in particolare il decreto del ministro Madìa, le proroghe stanno diventano un tema caldo per le amministrazioni, come dimostrano il caso del direttore generale Gherpelli alla fondazione I Teatri di Reggio e oa i timori espressi dal sindacato sull’incarico al direttore della Asp Progetto Persona.

ReggioReport segnala  inoltre, la deliberazione del cda del 16 dicembre per  un concorso per  due responsabili di struttura nelle residenze anziani di Poiviglio e di Gualtieri.  da assumere a tempo determinato sino al 31 dicembre 2016. La scadenza del concorso non viene neppure specificati, ma se si tratta di un incarico annuale sino al 31 dicembre 2016, i tempi sarebbero fulminei. Anzi, il concorso dovrebbe essere già concluso in una finestra temporale molto angusta.

Ma ecco cosa scrive la Funzione pubblica Cgil: “Dopo l’ultima delibera del Consiglio di Amministrazione della Asp ProgettoPersona (29 Dicembre 2015), che prevede entro il 2017 la costituzione di un’Azienda Speciale per la gestione dei servizi socio assistenziali, sembra tornare alla ribalta quanto avvenuto nei mesi scorsi in Val D’Enza per l’Asp  Carlo Sartori”.

E’ per questo che la Funzione Pubblica Cgil ” che già aveva contrastato, insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle confederazioni, l’esperienza della val D’Enza ottenendo una sospensione del processo di privatizzazione a favore del mantenimento dell’azienda pubblica, denuncia ora la posizione presa dalla ProgettoPersona”.

E’ una posizione in netta contrapposizione a quanto sostenuto fino ad ora dai sindaci soci dell’Asp durante gli incontri richiesti, proprio in seguito alla pubblicazione dell’accordo di programma del maggio del 2014, ribadito a giugno 2015 nelle linee di indirizzo sull’organo di gestione di Asp progetto persona – afferma Francesca Fornasari, segreteria Fp Cgil – . Ci siamo sempre detti contrari alla scelta di un’Azienda Speciale per la gestione dei servizi alla persona in quanto ente strumentale solo apparentemente pubblico, ma  giuridicamente e normativamente  privato . La sua natura di ente economico  rischia di porre come  principale parametro di riferimento il pareggio di bilancio, prima di ogni altra considerazione sui bisogni degli anziani o dei cittadini non autosufficienti, o sulla qualità del servizio erogato, e, di conseguenza, come per tutte le aziende private, la possibilità di ricorrere a forme contrattuali di minor tutela per i lavoratori ed i lavoratrici coinvolti”.

Secondo il sindacato: “il modello ora riproposto ricalcherebbe l’esperienza prospettata in Val d’Enza dove si è ottenuto un cambio di passo grazie all’intervento sindacale a livello provinciale, e regionale per la neutralizzazione dei costi relativi all’irap, nonché alla disponibilità a rivedere l’organizzazione del lavoro in un’ottica di razionalizzazione ed ottimizzazione dei costi di gestione”.

Poi l’affondo di Fornasari sull’ipotesi di proroga del direttore: “Chiediamo se le motivazioni addotte nella delibera del 29 dicembre 2015 non nascondano un obiettivo differenteovvero quello di individuare l’ennesima  giustificazione  per prorogare l’incarico del direttore derogando a quanto previsto dalle norme in ordine al conferimento degli incarichi nel pubblico impiego, che prevedrebbero una durata massima di 5 anni, e l’attivazione di percorsi selettivi a garanzia delle competenze di chi è chiamato a presiedere un ruolo di così alta responsabilità”.

In conclusione la Cgil “chiede risposte, invitando le Istituzioni coinvolte a convocare al più presto un tavolo di confronto e a revocare qualunque disposizione non in linea con le prerogative di informazione e consultazione delle rappresentanze dei lavoratori e delle lavoratrici”.

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