7/1/2015 – “Non chiederti cosa fa il Paese per te, chiediti piuttosto cosa fai tu per il Paese”. La presidente della camera Laura Boldrini ha citato più volte questa celebre frase di John Kennedy, incontrando in Sala del Tricolore gli studenti reggiani, questa mattina nel corso delle celebrazioni del Primo Tricolore. Accanto a lei il sindaco Luca Vecchi, nella storica sala del Parlamento Cispadano che 219 anni fa adottò il tricolore bianco rosso verde. Nella sala del consiglio comunale, un parterre di esponenti politici, delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dell’imprenditoria reggiana oltre che di studenti che ,come da tradizione, hanno ricevuto copia della Costituzione italiana. In prima fila il ministro ed ex sindaco di Reggio Graziano Delrio.
Boldrini, ha ricordato che quest’anno ricorre il 70° della Repubblica Italiana, e che è compiuto della Repubblica rimuovere le cause delle diseguaglianze e gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. “Chiedetevi allora cosa fate per gli altri, e dedicate almeno un po’ di tempo ogni giorno alla cura della Repubblica. Non delegate agli altri le decisioni, e ricordate che la democrazia non è un dono permanente, non è per sempre e per qusto va curata ogni giorno”.
A margine della cerimonia, la presidente di Montecitorio ha espresso la più ferma condanna per i fatti di Colonia (mille immigrati arabi e africani hanno aggredito anche con violenze sessuali e derubato una novantina di donne nella stazione della metropoli renana): “Sono fatti molto gravi, inaccettabili e mi auguro che le autorità tedesche sappiano fare chiarezza, che i responsabili saino portati senza indugio davanti al giudice”. Nondimeno “non bisogna abbassare la guardia nella lotta alle dseguaglianze, perchè con l’esclusione finisce sempre per prevalere la tensione, e questo non possiamo pemettercelo”.
Sul terrorismo, ha ricordato che “tutti i Paesi sono a rischio potenziale, Italia compresa”. La minaccia è globale, ma in Italia “c’è tutta l’attenzione necessaria”.
Nel suo discorso al teatro Valli, Boldrini ha rilanciato un tema su cui insiste da mesi: un cammino concreto verso gli Stati Uniti d’Europa nel solco dei “ragazzi di Ventotene” (che firmarono al confino durant la guerra il manifesto europeista redatto da Altiero Spinelli”) come risposta in avanti alla crisi attraversata oggi dalla Ue.
INCONTRO CON LE DONNE ESODATE
Dopo la cerimonia in Sala del Tricolore, la presidente della Camera si è fermata alcuni minuti con cinque donne del Comitato Esodati, che le hanno donato un presepe realizzato dalle suore di clausura di Baggiovara.
PRANZO ALLA REGGIANA
A conclusione della celebrazione al teatro Valli Boldrini ha pranzato con le autorità cittadine, una quarantina di persone, a base di tortelli e carrello dei bolliti in un noto ristorante del centro, riservato per l’occasione.
PIAZZA PRAMPOLINI: APPLAUSI AI PARA’ ATTERRATI COL TRICOLORE
La cerimonia ancora troppo istituzionale, è cominciata con notevole ritardo in piazza Prampolini, con lo schieramento interforze i labari delle associazioni d’arma, la bandiera di combattimento del genio ferrovieri, gli stendardi della Regione e degli enti locali. Una piazza gremita di studenti con le bandiere italiane e di tanti cittadini che, come prevedibile, hanno atteso con naso all’insù e hano accolto con lunghi applausi i quattro paracadudisti della folgere, tre uomini e una donna, tutti campioni del centro sportivo di Pisa, che si sono lanciati da un elicottero da cica cinquemila piedi e sono atterrati allaperfezione in piazza Prampolini con una grande bandiera tricolore portata dal parà Fabio Filippini. Poi l’incontro con gli studenti e le autorità in sala del Tricolore e il discorso ufficiale di Boldrini al teatro Valli.
IL PRESIDENTE MATTARELLA: IL TRICOLORE BANDIERA ANCHE DEI NUOVI ITALIANI
7/1/2016 – Il Tricolore è ora la bandiera anche dei nuovi cittadini italiani, che da anni vivono e lavorano con noi e che amano con noi la Patria comune. Il simbolo dell’unità, dunque, è anche un segno di apertura. E’ una risorsa che può aiutarci ad affrontare meglio le sfide del futuro”. Lo afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa del Tricolore, celebrata oggi a Reggio Emilia con la Presidente della Camera, Laura Boldrini.
BONACCINI: PIU’ EUROPA E PIU’ LEGALITA’ PER L’ITALIA CHE CAMBIA PASSO
“Il nostro Paese sa di avere nell’unità e nell’identità nazionale i motori imprescindibili che ci spingono in avanti. Sentiamo l’onore che la storia ci porta, ma sentiamo anche sulle nostre spalle la responsabilità di continuare e rinnovare le scelte fatte dalla Repubblica Cispadana il 7 gennaio del 1797”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, intervenendo al teatro Valli alla Festa del Tricolore a Reggio Emilia tricolore. Bonaccini ha ricordato che i padri costituenti scelsero “di inserire la bandiera nella Costituzione: perché l’unità del Paese e la conquistata della democrazia erano beni inalienabili e indissolubili. Nella nostra Carta ritroviamo i valori della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità che erano perno della Rivoluzione francese, alla quale guardavano coloro che sedevano nel parlamento Cispadano”.
Nella difesa dei principi di cui la bandiera diventa simbolo, “occorre più Europa – ha detto Bonaccini – occorre muoverci spinti da una coraggiosa voglia di innovare, di capire il futuro per governarlo, nella libertà e nelle differenze che collaborano per il bene comune”. Il Presidente poi si è soffermato sul tema della legalità, “senza la quale libertà, uguaglianza, fraternità sarebbero parole vuote. La nostra legge sulla legalità, che presto approderà all’Assemblea regionale, è una legge necessaria e giusta, che abbiamo fortemente voluto per dare un contributo concreto alla lotta contro ogni forma di condotta criminosa”. “Oggi – ha concluso il Presidente Bonaccini – è la giornata del rilancio dell’Italia, di un Paese che cambia passo, che recupera una visione del futuro e un posto nel mondo. Questo noi lo dobbiamo in primo luogo ai giovani italiani, che cercano un loro posto nel futuro. Se non ci sarà un futuro per loro non ci sarà un futuro neppure per l’Italia”.
franco
07/01/2016 alle 18:05
Poichè si è parlato di Repubblica e di democrazia, chi ci rappresenta oggi in Italia sono eletti dal popolo ( democrazia) o da una oligarchia di partito ? Di questo tema chi ne parla ?
Stiamo uguagliando per caso, in tono minore, il periodo dei trenta tiranni della democratica Atene di Socrate o, peggio ancora, di un periodo a noi molto più vicino ?
Ivaldo Casali
07/01/2016 alle 19:19
Trattasi della “democrazia” cattocomunista!
boldrina show
08/01/2016 alle 11:26
Fa schifo.
Non si capisce cosa ci sta a fare, se non in un’ottica del ‘fine che giustiFIKA i mezzi’. Suoi. Unicamente suoi.
Cattolica pratiKANTE.
Di grazia.
Il paradiso ? Può attendere………