9/1/2016 – Sconcerto nell’opinione pubblica, imbarazzo nell’amministrazione comunale reggiana e scompiglio nel mondo politico: anche se all’insegna della “dignitosa indifferenza”, come succede da sempre nella terra di Don Camillo. Queste le reazioni alle rivelazioni di Reggio Report, che ieri ha pubblicato in anteprima il bando di selezione pubblica per due collaboratori laureati della fondazione E35 di Reggio Emilia per i progetti internazionali: uno come assistente alle delegazioni straniere con obbligo di inglese e portoghese, l’altro esperto in comunicazione e social network.
E’ bene ricordare che la fondazione E35 è l’ennesimo ente nato l’estate scorsa su iniziativa del Comune di Reggio, che lo controlla e ne nomina il presidente, con partecipazioni della Provincia, della Camera di commercio e del Crpa (che però non nomina alcun consigliere, nonostante abbia conferito il Carrefour Europa e quindi abbia messo nel patrimonio più risorse di tutti). Il presidente è Paolo Bonaretti, membri del consiglio di amministrazione sono Matteo Iori (nominato dal Comune, direttore della comunità di don Artoni), Luca Cattani capo di Gabinetto in Provincia, l’imprenditrice Licia Ferrarini e il direttore di Ifoa Umberto Lonardoni.
Ma torniamo al bando: lo hanno già battezzato come il concorso di Babbo Natale, di Gesù Bambino, del Presepe e pure della Befana: scegliete pure il nome che più vi piace.
E’ certo che presidente Bonaretti lo ha pubblicato nel sito della fondazione il giorno 23 dicembre, antivigilia di Natale, con scadenza della domande lunedì 11 gennaio: venti giorni di tempo di cui quattordici di festività natalizie. Un bel colpo di mano che si può spiegare solo con un errore grossolano o col il tentativo (speriamo di no) di coprire qualche “pastetta”. Sta di fatto che oggi tutti i media locali sono saltati sulla storia, e che l’imbarazzo è grande. Molte persone naturalmente non resistono alla tentazione di chiedersi se vi siano, e nel caso chi siano, dei predestinati. Non è escluso che il bando venga ritirato o prorogato per ampliare la platea dei possibili concorrenti.
Ieri sera il Comune di Reggio ha diramato dal suo ufficio stampa delle “precisazioni” che hanno il sapore della presa di distanza, che nulla smentiscono e anzi confermano tutte le notizie di Reggio Report, che peraltro ha riportato fedelmente il testo della selezione pubblica. Non una parola, naturalmente, sui termini “natalizi” del bando che oscillano tra la comica e lo scandaletto di provincia. Non certo una bella figura in ogni caso per una fondazione nata per relazioni a livello internazionale e soprattutto con l’Unione europea. Speriamo che a Bruxelles non lo vengano a sapere, visto che Reggio Emilia ha ancora una reputazione da difendere.
Oggi è tornata alla carica la consigliera comunale Cinzia Rubertelli (Grande Reggio-Progetto Reggio) bollando le precisazioni del Comune come “uno toppa peggiore del buco” e per chiedere nuovamente le dimissioni di Bonaretti e dell’assessore comunale all’internazionalizzazione Serena Foracchia: la fondazione è considerata una sua creatura.
Rubertelli rileva la contraddizioni tra il comportamento “privatistico” della Fondazione e il fatto che sia il Comune a intervenire col suo ufficio stampa.
“Politicamente rileviamo – scrive – che le precisazioni inviate non fanno altro che peggiorare la posizione di un avviso pubblico a cui si può porre rimedio solo con l’immediato ritiro e con le dimissioni di chi si deve assumere la responsabilità di aver pubblicato un’ avviso iniquo (tempi, modi e contenuti) e basato su un metodo tutt’altro che trasparente”.
RUBERTELLI. QUI E’ PEGGIO LA TOPPA DEL BUCO. RITIRARE IL BANDO, DIMISSIONI DEI RESPONSABILI
“Leggendo le precisazioni inviate dal Comune di Reggio Emilia sull’avviso pubblico della Fondazione E35, ci viene da dire che la “toppa è peggio del buco”
Una nota diramata dal comune precisa infatti che la Fondazione E35, è un’ organismo che agisce per sua natura sulla base di norme privatistiche.
Quindi ci pare di capire politicamente che il modello scelto e promosso dagli assessori Notari e Foracchia sarebbe un contenitore privatistico e quindi non soggetto alle norme di trasparenza e controllo tipiche del pubblico.
Se così è, sarebbe assurdo ma ancor più grave è che interviene l’ufficio stampa del Comune di Reggio Emilia e non la fondazione con la sua struttura e il suo staff.
Proseguendo nella lettura delle precisazioni si rileva inoltre che rispetto a quanto citato nell’avviso pubblico solo oggi apprendiamo che il presidente della Fondazione completerà la selezione avvalendosi di una commissione che effettuerà la valutazione ma non vengono precisati i criteri su cui si baserà la predetta commissione.
Nulla viene precisato circa il compenso e la durata degli incarichi ma viene precisato che la posizione economica dei due nuovi incarichi è coperta da finanziamenti pubblici.
Politicamente rileviamo che le precisazioni inviate non fanno altro che peggiorare la posizione di un avviso pubblico a cui si può porre rimedio solo con l’immediato ritiro e con le dimissioni di chi si deve assumere la responsabilità di aver pubblicato un’ avviso iniquo (tempi, modi e contenuti) e basato su un metodo tutt’altro che trasparente.
Confidiamo che Matteo Iori (consigliere della fondazione E35) che si è sempre distinto per le battaglie etiche sulla trasparenza ed equità possa mettere fine a questo capitolo che non rende certo onore alla nostra città”.
Presente
11/01/2016 alle 11:57
I nomi, anche se questo NON incide minimamente sulla questione:
– Paolo Bonaretti, cognato di Mauro Bonaretti il braccio destro di Delrio;
– Matteo Iori, a capo di una lista civica a supporto dell’elezioni di Vecchi (decisiva assieme ad altre liste civiche per l’elezioni di Vecchi al primo turno), nonostante fosse uno dei principali contractor del Comune ed FCR (partecipata del Comune) con oltre 1 milione di euro annui di appalti come presidente della Papa Giovanni XXIII;
– Luca Cattani, capo di gabinetto della Provincia ma fino al 2014 consigliere comunale fedelissimo di Vecchi, per sua stessa iniziativa e forte sostegno l’idea di creare l’UTILISSIMA fondazione per l’internazionalizzazione, ci sono centinaia di pagine di atti comunali che sono lì a dimostrarlo;
– l’immancabile Licia Ferrarini, consigliere di amministrazione del gruppo agro-alimentare Ferrarini Vismara, perché il Nazareno è vivo e cammina con noi;
– il diretto di IFOA;
– la Foracchia, internazionalizzata della prima ora.
Presente
11/01/2016 alle 11:58
Bonaretti fratello, pardon